“Il mio sogno è quello di giocare e vincere nella squadra della mia città, darei tutto per Messina…”, testo e musica di Danny Grillo, centrocampista centrale classe '98, ingaggiato dal Football Club Mosta nella sessione invernale del calciomercato. Dopo una trattativa con il Lusitano, club di terza divisione portoghese, il ragazzo dello Stretto ha scelto la serie A maltese per spiccare il volo verso il calcio che conta: “Può essere una grande occasione per la mia carriera. Aspettavo qualche richiesta da una società italiana, è vero, ma l’esperienza al Mosta potrebbe rappresentare un trampolino di lancio per il mio futuro”.

Cresciuto calcisticamente nella città peloritana, con le esperienze tra gli juniores del Pistunina e dell’Acr Messina, nonostante non abbia nemmeno vent’anni Grillo ha già maturato due significative esperienze a livello giovanile, una all’Arezzo e l’altra al Chiasso, in Svizzera. E, dopo qualche titubanza iniziale, Malta ha già conquistato Danny, che appare convinto della sua scelta: “E’ una nazione che offre davvero molto. Un’isola particolare, un ponte tra la cultura italiana e quella anglosassone che potrà aiutarmi anche nelle esperienze future”.

Ma, nonostante questo, il cuore è ancora saldamente radicato nelle terre peloritane, le quali generano una forte speranza, che traspare dalle parole dell’attuale centrocampista del Mosta: “Il calcio messinese mi ha svezzato, mi ha fatto capire cosa significa giocare davvero a pallone. Messina è una città che potrebbe offrire molto di più rispetto a quello che mette a disposizione ma, in ogni caso, credo che il calcio giallorosso sia in ripresa e spero di indossare al più presto la maglia biancoscudata. Giocare per la mia città sarebbe davvero un sogno”.

Se i sentimenti del giovane peloritano si colorano di giallorosso, i suoi pensieri sono rivolti al suo nuovo campionato: “Il calcio italiano, soprattutto a livello qualitativo, è un esempio per quello maltese, anche se la Premier League Malti è in continua crescita. Tutte le società dell’isola stanno creando delle realtà interessanti, puntando a crescere anche sul piano internazionale. E’ un calcio più fisico rispetto al nostro, che punta più sulla quantità che sulla qualità”.

Sezione: Fuori Campo / Data: Mer 07 febbraio 2018 alle 10:32
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @menelpallone
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