Reduci da un pareggio dalle due facce, non è facile per i ragazzi dell'Atletico Taormina tornare su quanto accaduto sabato pomeriggio al Marullo: il 4-4 contro il Gescal ha messo in luce l'abilità offensiva dei biancorossi e la lucidità sottoporta di Mauro Patanè, arrivato da un paio di settimane tra le fila degli jonici, ma al contempo fino all'85° il risultato li vedeva vincitori per 4-2. Abbiamo parlato proprio con Patanè, per capire la reazione della squadra al secondo pareggio consecutivo.

"Per noi è stata una partita difficile, loro sono una buonissima squadra," inizia Patanè "ma per noi sono due punti persi, dato che sul 4-2 a cinque minuti dalla fine, per giunta in superiorità numerica, pensavamo di aver vinto". Il valore del punto è ovviamente diverso per le due squadre, e ora il ritardo dal Camaro capolista è di 7 punti. Troppi? "Il campionato è lungo e la corsa sul Camaro è ancora aperta, non molliamo per questo pareggio; la settimana scorsa contro di loro vincevamo, ci hanno raggiunto grazie a un rigore e nel secondo tempo abbiamo attaccato senza trovare il vantaggio, giocando con un uomo in più. Credo che contro il Gescal meritassimo di più, ma se avessimo giocato con il Camaro come fatto con loro secondo me avremmo vinto, abbiamo fatto una grande partita".

Il divario forse è eccessivo per puntare al primato: obiettivo playoff? "No, non sono qui per i playoff, altrimenti sarei rimasto al Belpasso (attualmente quarto nel girone F, ndr). Credo nella vittoria del campionato, sette punti non sono pochi ma si possono recuperare".

Il trasferimento dal Belpasso, ufficializzato a inizio Dicembre, l'ha fatto inserire da poco negli schemi di mister Pennisi, eppure in maglia biancorossa è già a quota 4 reti in sole due partite. Personalmente a che risultato mira Patanè? "Guarda, ho fatto sette gol col Belpasso, giocando poco a causa di un infortunio al malleolo, praticamente entrando sempre dalla panchina. Non mi pongo limiti di reti, voglio aiutare la squadra a raggiungere l'obiettivo finale".

Interverrete ancora sul mercato per colmare il divario col Camaro? E, specialmente, credete di avere qualcosa in meno dei neroverdi? "Mah, io e Messina siamo arrivati a Dicembre, magari se fossimo stati qua dall'inizio dell'anno qualcosa sarebbe stato diverso. Il Camaro è una grandissima squadra e ha giocatori di categoria superiore, forse noi con questa situazione di squadra già da Ottobre avremmo potuto conquistare qualche punto in più, ma francamente non so dirti se abbiamo qualcosa in meno di loro".

Sicuramente da parte vostra c'è un gioco spettacolare, in avanti siete molto rapidi e attaccatemolto bene. Per te, classico uomo d'area, è una manna dal cielo: basta guardare tre dei quattro gol contro il Gescal,  giunti con azioni fotocopia, ma Famà era immarcabile. "Sì sì, Famà è straordinario: non lo conoscevo, è una forza della natura, qualcosa di impressionante. Secondo me è l'Ibrahimovic della situazione. È forte fisicamente, salta sempre l'uomo, non si arrende mai. Anche Franco che è una prima punta ed è stato adattato sull'esterno ha giocato bene. Il mister negli allenamenti prova molto, vuole fare del gioco la sua forza".

Il prossimo weekend giocate l'ultima partita del 2014, la settimana di pausa può servire a fare gruppo? "Non so, alla fine è una domenica sola e io ho saltato tutta la preparazione, non sono ancora in condizione ottimale. Più che altro la pausa di febbraio mi servirà anche per questo, anche se man mano che gioco sto riprendendo la forma". Contro di voi troverete un Pompei non in grandissimo spolvero. C'è il rischio di prendere la gara sotto gamba? "No, con il Pompei avremo degli squalificati, troviamo una squadra non in grande forma ma non bisogna sottovalutarli, è un campo difficile; fosse stata a Taormina con il campo in erba sintetica mi sarei sentito più al sicuro, ma dobbiamo andare a giocare senza dare nulla per scontato".

Sezione: Le categorie / Data: Mer 17 dicembre 2014 alle 14:30
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @@wikigreg
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