Si è interrotta sabato, dopo otto gare, la serie positiva del Camaro che, capolista del Girone E in Prima Categoria, ha conquistato 22 punti scalando velocemente la classifica. Con il Gescal, però, arriva una tanto improvvisa quanto inaspettata battuta d'arresto che ha fermato la cavalcata neroverde. Michele Lucà, allenatore-giocatore della squadra, non fa drammi nell'analisi della gara e spiega ai nostri microfoni cos'è successo in quei 90 minuti non semplici per la sua formazione: "Secondo me non è successo nulla. Semplicemente abbiamo incontrato una squadra che c'ha aggredito sin dal primo minuto, forse esagerando nell'impostazione della partita perché il fatto stesso che abbiamo finito in 9, e loro anche, la dice lunga sulla gara e inoltre mi lascia pensare che l'arbitraggio non fosse adeguato. Mi dispiace perché non avevamo fatto neanche male, c'hanno annullato un gol a fine primo tempo che avrebbe cambiato la partita e a mio avviso era regolare". 

Arbitraggio non propriamente convincente, non solo sul fuorigioco di cui parla il tecnico ma anche sulla gestione dei cartellini, con quattro espulsi nell'arco dei 90 minuti: "Non stiamo a recriminare, mi lascia perplesso il fatto di aver avuto due infortuni muscolari e due squalifiche importanti: una giornata per Ricciardo e due per Cardia. A rivedere le immagini ci rendiamo conto che Cardia non ha fatto nulla per essere espulso. Il risultato purtroppo è questo: abbiamo perso i tre punti, avuto infortuni e due squalifiche in un modo ingiusto, secondo me".

"Tutte le squadre che affrontano il Camaro hanno un atteggiamento diverso rispetto a quello mostrato nelle altre partite" - continua Lucà, parlando di quanto visto finora e dell'atteggiamento delle squadre avversarie incontrate fin qui - "ho avuto la fortuna di poter seguire qualche partita delle avversarie e vedo che quando ci incontrano mettono qualcosa in più probabilmente dovuto al fatto che, a detta di tutti, siamo noi la squadra da battere. Ora dobbiamo rimboccarci le maniche. Abbiamo problemi di formazione viste le squalifiche e gli infortuni, ma la scorsa gara c'è servita da lezione e siamo pronti ad affrontare il Pompei nel caso in cui la partita dovesse andare sullo stesso binario di quella col Gescal".

Ma cosa cambierà in vista della gara contro il Pompei di sabato prossimo? "A livello mentale siamo pronti per la partita. A livello tattico per caratteristiche dei giocatori a disposizione cambierà qualcosa, ma fortunatamente abbiamo una rosa che ci permette di cambiare e ragazzi che, anche avendo giocato meno, non si sono mai lamentati e si fanno sempre trovare pronti. Sono sicuro che sabato daranno il massimo e giocheranno per vincere senza far sentire le assenze. Per noi ogni gara è importante, quando finiamo i 90 minuti non dobbiamo avere rimpianti e dare il massimo in ogni partita. Non voglio che la squadra affronti le gare con un atteggiamento diverso, che sia il Gescal, il Pompei o l'Atletico Taormina". 

L'ex tecnico di Ghibellina e Messana, continua nella propria disamina parlando di quale sia il livello del campionato quando mancano solo tre giornata al termine del girone d'andata: "Per noi ogni gara ha la stessa importanza di quella precedente e della prossima, dobbiamo essere pronti e entrare in campo per vincere sempre. La società ci ha chiesto di fare il salto di categoria e noi faremo il possibile per vincere questo campionato il prima possibile. Il livello è quello che mi aspettavo, ci sono squadre che lottano su ogni pallone per sopperire alla minore tecnica usando la grinta, a volte anche esagerando. Con l'Atletico Messina abbiamo vinto e con un'ottima prestazione, c'è il Taormina che dicono sia una buona squadra ed è in forte ripresa. Noi dobbiamo solo pensare a noi stessi perché non abbiamo paura di nessuno. Le nostre potenzialità sono tante e dobbiamo soltanto entrare nella mentalità giusta, simao il Camaro e questo porta l'avversario ad affrontarci sempre dando il massimo".

Infine, uno sguardo in casa, ad un gruppo che con giocatori del calibro di Cappello, Cammaroto, Buda, Cannuni, Giglio e tanti altri atleti che hanno militato in categorie superiori fa del talento la sua forza maggiore: "Io sono alla terza esperienza e posso dire senza ombra di dubbio che è la squadra più forte che io abbia allenato. Posso assolutamente dire che è meglio sempre avere tanta qualità in squadra, ti semplifica il lavoro, i giocatori riescono a provare le cose e vengono bene perché nel calcio la tecnica fa la differenza. In categorie simili però ci sono alcune variabili, come i campi che spesso ti possono mettere in difficoltà e a quel punto servono altre caratteristiche che noi abbiamo. Penso a gente come Ricciardo e Durante che oltre alla tecnica hanno un grande agonismo e grinta, e queste cose servono tante in Prima Categoria".

Sezione: Le categorie / Data: Gio 27 novembre 2014 alle 11:09
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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