È durato solo un anno il purgatorio in Prima Categoria della Stefanese. Il club della Città delle Ceramiche ha fatto ritorno in Promozione per la terza volta nell’ultimo quinquennio, a conferma di una collaudata abitudine nel fare su e giù con il terzo livello di calcio dilettantistico. Difficile, ad inizio stagione, pronosticare una Stefanese nei quartieri nobili del girone B dopo un’estate turbolenta, vissuta con lo spettro della cancellazione dai quadri federali. E invece, al capezzale del sodalizio arancionero è accorso un nuovo assetto dirigenziale con a capo Giovanni Barberi (ex patron di Halaesa Castel di Tusa e Pettineo), che è riuscito a perfezionare in extremis l’iscrizione al campionato, concludendo la stagione regolare al secondo posto, con l’opportunità di disputare i play-off tra le mura amiche, in virtù del miglior piazzamento in classifica. Superato l’ostacolo Futura Brolo in semifinale, il lieto fine è arrivato nella finalissima contro il Supergiovane Castelbuono, domato ai tempi supplementari (2-1 come contro i brolesi). Tra i principali artefici del “miracolo” Stefanese c’è, sicuramente, il giovane allenatore Dino Vaccaro. Classe ‘86, originario di Mistretta, Vaccaro è un uomo di fiducia del presidente Barberi, con cui ha condiviso, due stagioni fa alla guida del Pettineo, una promozione in Prima Categoria

Mister, qual è stato il segreto di questa straordinaria impresa? 
Il gruppo, senza dubbio, ha rappresentato il nostro punto di forza. Un organico composto da ragazzi smaniosi di riscatto, che hanno mostrato umiltà e spirito di sacrificio, soprattutto durante gli allenamenti. E non è stato facile trovare armonia e disciplina, oltre che organizzare una decente preparazione dopo il passaggio di consegne da Pellegrino a Barberi. Fortunatamente, il mio impatto con la nuova realtà è stato agevolato da Peppe Ciardo, ds e giocatore del club, e Peppuccio Arancitello, preparatore atletico, che ringrazio di cuore”.

Quanto è contato l’apporto di una piazza "calda" come quella arancionero?
“Molto, anzi proprio il sostegno dei nostri tifosi si è rivelato fondamentale, anche nei momenti di maggiore difficoltà. Eravamo partiti per centrare una tranquilla salvezza ma, cammin facendo, ci siamo proiettati verso altri obiettivi, andando oltre ogni previsione. Fin dal mio arrivo, ho sempre sostenuto che la vera dimensione della Stefanese, per storia e tradizione, sia la Promozione”.

Il tuo futuro sarà ancora sulla panchina della Stefanese?
“Dal canto mio, darò la priorità alla Stefanese, ma lascerò che a decidere sia il ds Peppe Ciardo. I matrimoni si fanno sempre in due e se ci sarà sintonia tra le parti sui programmi per il prossimo anno, non avremo problemi a proseguire il rapporto. Durante i festeggiamenti della squadra, abbiamo già avuto un primo approccio e, in tal senso, sono certo che avremo modo di riparlarne”.

Sezione: Le categorie / Data: Mer 15 maggio 2019 alle 10:13
Autore: Gino Pappalardo
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