Tre punti che servono a risalire in classifica, tre punti che aiutano tanto il morale: è stata una domenica importante per lo Juvenilia, tornato alla vittoria dopo un paio di passaggi a vuoto nelle ultime settimane. Contro il Messinaudace è arrivato un convincente 3-0 grazie alle reti di Contarini, Affè e Arrigo. Abbiamo parlato proprio con l'autore del secondo gol, Cristian Affè, ovviamente molto felice per l'andamento della partita: "Ci mancava la vittoria dato che venivamo da una sconfitta e un pareggio, era importante muovere la classifica e tornare dove eravamo prima di questo periodo meno positivo, anche perché adesso dobbiamo andare a Lipari e sarà una trasferta dura".

Il risultato non è mai sembrato davvero in discussione, nonostante la buona reazione sul piano nervoso del Messinaudace siete sembrati sempre abbastanza tranquilli e in controllo, anche se il gioco migliore si è visto nella ripresa, quando siete riusciti a sfruttare la profondità. "Sì, nel primo tempo c'è stato tanto scontro a centrocampo, la partita è stata molto di studio; noi abbiamo sbloccato subito il risultato ma non riuscivamo a chiuderla, poi nel secondo tempo siamo riusciti a trovare il secondo gol e abbiamo trovato più fiducia, anche tra di noi, riuscendo a giocare meglio e più tranquilli".

Mi ha impressionato come i cambi siano stati fondamentali per cambiare ritmo, in particolare l'ingresso di B, che sulla fascia ha messo spesso in difficoltà i vostri avversari. "Sì, Alessandro è stato fondamentale perché anche fisicamente è difficile da fermare, ma abbiamo giocato tutti bene sia i titolari che quelli subentrati".

Ultima domanda, quasi obbligatoria: dopo la vittoria, guardando la classifica, avete recuperato qualche posizione anche grazie risultati favorevoli da altri campi. Siete in linea coi piani stagionali? "Be', prima di tutto noi vogliamo divertirci; aspettiamo ancora un po' e vediamo quello che viene fuori dalla classifica più, ancora è presto per pensarci".

Sezione: Le categorie / Data: Gio 18 dicembre 2014 alle 17:00
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @@wikigreg
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