“Voglio dedicare la vittoria del campionato a un nostro carissimo tifoso, Gianni Azzolina, scomparso prematuramente all'età di 42 anni. Sarebbe stato sicuramente fiero e orgoglioso di noi”. È la dedica, sincera e commossa, di Santo Salerno non può che essere un ulteriore motivo d’orgoglio per chi ha guardato, e forse anche “guidato”, la Castelluccese in una cavalcata trionfale, conclusa con il meritato salto in Prima categoria. Il primo pensiero del bomber biancorosso, mister 36 gol in stagione, è rivolto, quindi, a chi non c’è più e non ha potuto festeggiare con la squadra l’approdo al piano superiore.

Una vittoria speciale anche perché per Salerno, classe 1995, è arrivata con la squadra del suo paese, Castel di Lucio: un anno fa, a sorpresa, aveva deciso di scendere dall’Eccellenza alla Seconda categoria per sposare il progetto della società biancorossa, matricola del torneo. “Vincere con la maglia del proprio paese è qualcosa di indescrivibile, un'emozione unica che solo chi ha avuto la fortuna di farlo può capire. La mia scelta è stata fatta con il cuore, ma fattore importante e determinante di questa trattativa è stata la voglia del patron Mario Cicero di provare a portare l'Acr Castelluccese in Prima categoria”.

E il giovane attaccante, supportato da una squadra di assoluto livello per il torneo, con i vari Melidone, Treviso, Viglianti, Filetto, Rivilli, Rinaldi solo per citarne alcuni, ha scritto una pagina storica, portando per la prima volta in 34 anni la Castelluccese in Prima categoria. La squadra di mister Vincenzo Randazzo, imbattuta, ha sbaragliato la concorrenza, dominando il campionato con 60 punti, frutto di 18 vittorie e 6 pareggi, con il miglior attacco con 77 reti realizzate e la seconda miglior difesa con 22 reti subite, sei in più del Pettineo, principale antagonista che ha cercato di rovinare i piani dei biancorossi, ma – ha continuato il centravanti – “non ho mai pensato di non riuscire a centrare l'obiettivo. Con il Pettineo, squadra che a, mio parere, non ha niente a che vedere con questa categoria, è stato un testa a testa molto avvincente che si è concluso, fortunatamente e meritatamente, nel migliore dei modi per noi”.

Numeri da record ma, a livello personale, resteranno nella storia i 36 centri di Santo Salerno, autentico trascinatore e terminale offensivo di un gruppo che ha girato alla perfezione: “Sono abbastanza soddisfatto, 36 gol non sono pochi, ma un grosso merito va ai miei compagni che mi hanno messo sempre nelle migliori condizioni per segnare. Difficilmente riuscirò a ripetere una stagione del genere”.

E guardando al futuro, che per la Castelluccese si chiama Prima categoria, per l’attaccante ex Tiger Brolo, Mistretta e Castelbuono è ancora da decifrare. Adesso è tempo di festeggiare e godersi una promozione storica, poi, pur con il cuore sempre biancorosso, si valuterà perché – ha concluso Salerno – “per quanto riguarda il prossimo anno, è ancora presto per sapere qualcosa”.

Nella foto, da destra: Francesco Filetto, Giuseppe Azzolina e Santo Salerno

Sezione: Le categorie / Data: Mar 16 maggio 2017 alle 10:26
Autore: Davide Billa
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