Messina...perché proprio Messina? Franco Proto è diretto quando risponde: “E' un fatto di cuore e l'ho dimostrato fino all'ultimo, la provocazione di acquisizione di tutte le quote subito è stata forte ma io ho risposto presente. Sapevo che se non avessi accettato il club sarebbe stato ad un passo dal fallimento, la situazione è pesante dal punto di vista economico tra debiti certificati e non, c’è un deserto e vogliamo colmarlo. Vorremmo riportare tutto nelle regole con una serie di passaggi visibili. Cercheremo di dare chiarezza, un progetto che sia organizzativo, sportivo, sociale, economico, la gente deve sapere che si cono procedure precise e rispettandole, rispetteremo noi stessi”.

Idee chiare, come sulla scelta degli uomini. Alcuni che faranno parte del nuovo Messina sono già stati individuati: Marcello Pitino (ds), Adriano Polenta (osservatore), Lello Manfredi (dg), Vittorio Fiumano (Marketing e comunicazione), Fabio Formisano (amministrazione e contabilità), Roberto Buttò (settore giovanile): “Non sono solo nomi, è gente che ha già lavorato con me e non serve che spieghi loro cosa si dovrà fare. Ad esempio Polenta è uno scout eccezionale, ha lavorato in A con il Bologna e in B con l’Ascoli, ha un portfolio di giovani calciatori importanti e sarà a sostegno di questa attività esterna che riguarda la strategia dell’azienda. Nel frattempo ci saranno uomini operativi sul campo per l’ordinaria amministrazione, parallelamente una serie di risorse umane che lavoreranno sulle strategie e cercheranno di individuare i percorsi di natura tecnica per la società”.

Proto aveva ottenuto ancora prima dell'accordo l'investitura dei tifosi, delle istituzioni e perfino del presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, che lo ha accolto tramite un tweet con un bentornato. Una fiducia che significa anche responsabilità: “Il presidente sa fare la sua politica sportiva, abbiamo lavorato insieme per otto anni, ci conosciamo perfettamente, avere una città come Messina tranquilla e nella normalità è un beneficio anche per il sistema e tutta la Lega, sarà positivo anche per lui. Gli uomini che lavorano con noi sono persone che hanno sempre operato bene e sanno dove mettere le mani. Posso così dare deleghe nel ruolo che ognuno svolgerà”.  

“Il Messina dovrà affrontare tre campionati diversi”: lo dice ancora Franco Proto per spiegare la drammaticità della situazione che dovrà essere superata lavorando fitto già dai prossimi giorni. “Il mio obiettivo personale sarà quello di salvare l'Acr dal punto di vista patrimoniale, organizzativo e societario. Il direttore generale Manfredi dovrà “vendere”questa società, cioè far affezionare i tifosi attraverso la serietà, regolarità, un’immagine forte nei comportamenti. Poi c'è ovviamente la sfera sportiva con delega a Marcello Pitino. Abbiamo tre obiettivi: uno sportivo, uno di politica comunicazionale e sociale, di direzione generale, cioè una politica sana nella gestione, e un’altra che sarà quella economica. Io ho il compito più ingrato e difficile, però se salvo la società sarà come vincere la Champions. Non salvo la società di Proto ma salvo il Messina: l'obiettivo è di riportarlo alla normalità”.

Proto era già stato vicino in diverse occasioni all'Acr, i primi contatti risalgano a quando il Gruppo Franza decise di non iscrivere la squadra in Serie B: “Ci siamo incontrati, abbiamo parlato. Il mio pensiero e dedizione per Messina ha una lunga data”. Eppure ancora una volta, sul gong, l'affare sembrava potesse sfumare per la ripetuta difficoltà a raggiungere un'intesa con gli ormai vecchi soci: “Alla fine è cambiato solo un fatto tecnico, è stato stilato un accordo tra gentiluomini. Ringrazio i vecchi proprietari perché sono stati fortemente orientati affinchè questa cessione si potesse realizzare, è stato un bene che ci siamo visti. È stata una trattativa lunga, 7 mesi, ma quando si vuole una cosa, si cerca e si ottiene. Ho fatto questa accelerazione perché voglio nei prossimi anni divertirmi e scrivere una nuova pagina di politica sportiva e voglio farlo qui sullo Stretto”.

Sezione: Acr Messina / Data: Dom 19 febbraio 2017 alle 08:58
Autore: Emanuele Rigano / Twitter: @menelpallone
vedi letture
Print