A sei mesi dal primo annuncio e dopo settimane passate ad attendere i famosi “15 giorni” tirati in ballo con costanza dal sindaco De Luca, la bozza del bando per la concessione di San Filippo e Celeste è stata finalmente predisposta. Firmata dall’Amministrazione, è pronta per passare al vaglio del Consiglio Comunale, prima della definitiva pubblicazione che darà il via ufficiale alla gara.

Una convenzione divisa in oltre 30 articoli che disciplinano utilizzo degli impianti, interventi migliorativi da effettuare e tutta una serie di prescrizioni per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Passando dagli interventi di carattere edilizio, fino alla periodica pulitura dei vetri posti a bordo campo, per evitarne l’opacizzazione a causa del calcare dell’acqua di irrigazione del campo. Le parti, poi, convengono di fissare in 10mila euro + IVA il canone che il concessionario dovrà corrispondere entro il 30 settembre di ogni anno al Comune per la gestione dell’impianto. Resta vuoto, al momento, il paragrafo relativo alla durata della concessione, che potrebbe anche scendere dai tanto vociferati 99 anni a 30.

Appare evidente come concessione e gestione della principale squadra di calcio, siano caratteristiche indissolubili nel soggetto che si aggiudicherà il bando. Un ginepraio mastodontico nel quale districarsi, ma che con la giusta programmazione, sfruttando le intere aree commerciali che soprattutto il San Filippo mette a disposizione e con la gestione oculata di merchandising e pubblicità, potrà garantire al vincitore del bando una solida base sulla quale fondare la vera rinascita del calcio messinese.

Basti pensare che dal giorno della sua inaugurazione, avvenuta il 17 agosto 2004 con l’amichevole contro la Juventus, il San Filippo ha ospitato oltre 280 partite ufficiali, più del 40% delle quali vissute nell’inferno della Serie D. Numeri incredibilmente sproporzionati per l’impianto più grande della Sicilia e tra i più moderni dell’intero Sud Italia, che questa concessione dovrà aiutare a invertire, come se fosse l’ultima carta estratta dal mazzo. Senza se e senza ma, insomma, per utilizzare un’espressione cara al sindaco De Luca.

Sezione: Il focus / Data: Mar 23 aprile 2019 alle 15:23 / Fonte: Tcf tv
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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