Quando si vede giocare il Camaro quasi ci si dimentica chi sia l’allenatore o chi sia sceso in campo. È una squadra che va a memoria da tre anni, ovvero da quando Peppe Furnari stravinse il torneo di Promozione. Pasquale Ferrara, subentrato ad Alacqua, nel passato campionato ha innalzato ancora di più il livello qualitativo dell’intero ambiente, portando esperienza e un alone vincente su cui si è deciso di tracciare un solco importante, la cui eredità spetta a Michele Lucà.

Certi amori non finiscono” è il banale ritornello che si usa giornalisticamente quando si parla di ritorni in salsa calcistica, perché fu proprio Lucà nel 2014/15 a dare il via al nuovo progetto del Camaro, condotto subito alla vittoria della Prima categoria. Le strade, poi, si sono divise al termine di quella stagione, con il mister che ha guidato la Messana per due campionati e mezzo con alterne fortune. Il proscenio adesso è tutto per lui, con una rotta da seguire che non ha bisogno di stravolgimenti o idee stravaganti.

Il 4-3-3 è la Bibbia e a Giovanni Arena verranno affidate le chiavi del centrocampo. Giocare al fianco di Assenzio faciliterà il compito dell’ex Torregrotta, che se riuscisse a limitare i tocchi e a velocizzare il proprio stile di gioco, potrebbe diventare un play con pochi eguali nell’intera Eccellenza. Nell’amichevole vittoriosa con il Città di Messina, una novità si è vista nel trio d’attacco, con Mondello che ha lasciato l’amata posizione da terzino sinistro per agire come una vecchia ala destra. Il mancino su punizione è già caldo e in due occasioni solo un super Amella gli ha negato la gioia il gol. Bene anche Paludetti al centro dell’attacco: un anno “a scuola” da Pasquale Ferrara è servito tantissimo all’ex Atletico Messina, che limitando fronzoli e giocate superflue può diventare un’interessante variante tattica, specie se l’intesa con il neo acquisto Petrullo dovesse continuare su una scia che appare già importante.

Nell’amichevole del Marullo non si è visto Cappello e nella ripresa, quando la stanchezza ha iniziato a dare i primi segnali, la coppia Morabito-Munafò ha evidenziato qualche errore. Grave quello in disimpegno del ragazzo cresciuto nel Garden Sport, che sbaglia un appoggio elementare e dà il via al contropiede che vale l’1-1 giallorosso siglato da Di Vincenzo. Capita ed è un errore talmente evidente che va annoverato nel capitolo “strafalcioni che non si ripeteranno”. Un rinforzo servirebbe proprio al centro della difesa, ma va testato anche Cammaroto, che nelle idee tecniche e societarie è l’uomo su cui puntare per sostituire Pettinato, andato via dopo una sola stagione in neroverde.

In casa Camaro ci sono tutti gli ingredienti per far bene e stupire in un’Eccellenza che sarà sempre più competitiva e una sottolineatura di livello la merita anche quel gioiellino che è diventato il Marullo, neo Despar Stadium. Quanto fatto in estate da Antonio D’Arrigo, Pasquale Rando e soci non ha eguali né precedenti nella nostra città, dove realizzare un’opera del genere in così poco tempo appariva impossibile, se non addirittura folle. Proprio per questo, l’intera cittadinanza dovrebbe rivolgere un enorme ringraziamento al Camaro: il Marullo rappresenta la storia del calcio dilettantistico messinese e vederlo così rinnovato e ringiovanito mette i brividi.

Sezione: Eccellenza / Data: Gio 16 agosto 2018 alle 09:57
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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