FC, US Messinese, Ginnastica Garibaldi, Sporting Club, Peloro, S.S. Umberto I, Gazzi, Mario Passamonte, Arsenale, AC, Associazione Calcio Riunite, Giostra, AS, AC Rinascita, AC Rilancio, queste sono solo alcune delle denominazioni assunte dalla squadra messinese più rappresentativa, comprendendo tutte le serie professionistiche e dilettantistiche italiane almeno fino alla D o al CND, dal 1900 ad oggi. Una lunga storia, caratterizzata dalla presenza tante compagini, a volte rivali, fino al 1950, quando l’Associazione Calcio Riunite, nata nel 1947 dalla fusione tra AC Messina e Giostra, approda in B dopo lo spareggio vinto a Como 6-1 contro il Cosenza, mentre l’Arsenale, più volte protagonista in C, scompare al termine della stagione successiva.

La coesistenza di due realtà calcistiche messinesi nello stesso torneo ritorna nel 1996-97 (As e Peloro in CND), nel 2012-2013 (Ac Rinascita e Città in D) e nell’annata appena finita (Ac Rilancio e Città), mentre tutto lascia presagire, almeno fino ad oggi, che si riproporrà anche nel girone I di quarta serie 2019-2020, in cui si dovrebbero celebrare i 120 anni del calcio a Messina. E, forse per la prima volta dagli anni 40 del secolo scorso, potrebbe essere davvero un derby, con tutti gli ingredienti della sfida di campanile, visti gli schieramenti già manifestatisi, almeno sul web, alimentati soprattutto dall'astio verso gli ultimi proprietari dell'Acr, Pietro e Paolo Sciotto, contestati ferocemente, ma vogliosi di far ricredere anche i più scettici, dopo l'accordo con lo staff dirigenziale del Camaro, trasferito armi e bagagli in giallorosso, e già al lavoro da una settimana, in silenzio, per costruire una squadra ed un progetto capaci di far dimenticare due anni di scelte sbagliate e risultati pessimi.

In estrema sintesi, la cronaca recente della vicenda Messina fino ad oggi, parte dalla rivoluzione dei quadri societari dell’Acr (12 aprile), passa per la susseguente apparizione sulla scena di Rocco Arena e la partita a scacchi delle trattative con Sciotto, fino alla mossa di Lore che ribalta il tavolo, apre al presidente dell’Alicante e chiude l’accordo in pochi giorni, portando, di fatto, Sciotto a concludere con il blocco-Camaro .

L’ultima settimana è stata vissuta in un clima da fazioni contrapposte, amplificato dalla percezione “drogata” del web, in cui si muovono tanti profili falsi e dal passaparola venefico delle chat sugli smartphone, strumenti che alcuni ritengono facili da utilizzare, forse perché, colpiti da delirio di onnipotenza, sono convinti di poter manipolare le masse come gli oligarchi russi o i politici di molte nazioni.

Scendendo ad un livello più terra-terra, i fatti recitano che, in attesa del perfezionamento burocratico in federazione degli annunciati cambi di denominazione, esistono il Messina ed il Città di Messina, con le stesse proprietà della stagione appena conclusa, e tutto sarà più chiaro nella prossima settimana.

Lo staff dirigenziale del Messina riuscirà a identificare la figura del direttore sportivo da cui, come da manuale del calcio, discenderanno tutte le strategie tecniche stagionali, a partire dalla scelta dell’allenatore? Terminata la due diligence e predisposta tutta la documentazione, avvenuta la stipula dell’atto pubblico di acquisto delle quote societarie del Città di Messina, Rocco Arena declinerà il suo progetto di calcio nella nostra città? Cambieranno denominazione entrambe le società e arriveremo ad un paradossale derby Acr-Fc, a quel punto specchio di una realtà calcistica spaccata in  due oltre le circostanze legate al momento contingente?

Anche solo una risposta negativa a queste domande comporterebbe clamorosi cambi di scenario, al momento non pronosticabili.

“Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente” diceva Mao Zedong: tra qualche giorno, vedremo se il Grande Timoniere aveva ragione.

Sezione: Il focus / Data: Dom 16 giugno 2019 alle 18:34
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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