Messina-Igea Virtus, aldilà di rivalità vere o presunte, anche se giocata in una cornice di pubblico piuttosto povera, ha vissuto di tensioni che hanno, forse, condizionato la prova dell’undici di Giuseppe Raffaele (voto 6). Il mister igeano, apparso piuttosto nervoso in sala stampa, ha qualche problema nel gestire l’andamento della gara, essendo costretto dagli infortuni di Merkaj e Fioretti a rivoluzionare un reparto avanzato capace di realizzare 22 gol, il migliore del torneo prima dell’ultimo turno. L’Igea subisce il Messina sul piano del palleggio, non riesce a dare il ritmo consueto alla gara, non arriva mai al tiro in modo pericoloso, risentendo, forse, sul piano fisico, anche dei tre impegni in una settimana, e, probabilmente, paga lo scotto di una rosa ben assortita ma non profonda come quella delle squadre costruite per vincere il torneo. In difesa svetta Dall’Oglio (6,5), ma anche il vicino di reparto Fontana ed i laterali Ferrante e D’Antonio si disimpegnano raggiungendo la sufficienza. Volenteroso anche Amabile (6), inserito sulla destra da Raffaele ad inizio del secondo tempo per sfruttare il presunto punto debole rappresentato dal fronte opposto messinese, ma il risultato non è apprezzabile. Pitarresi (6,5) è il metronomo del centrocampo igeano, anche se non è precisissimo sui calci piazzati a lui quasi sempre affidati. Sotto ritmo la gara di Giovanni Biondo (5) e Biondi (5), che si divora una chance clamorosa nel secondo tempo per il pareggio. Ingiudicabili Fioretti e Merkaj, con l’albanese che subisce un brutto infortunio alla spalla e il capocannoniere igeano costretto ad uscire per una distorsione alla caviglia, Santino Biondo (6) e Santamaria (6), ce la mettono tutta, ma non hanno la condizione strepitosa mostrata fino ad oggi dai due titolari, Kacorri (5,5) resta imprigionato tra le maglie della difesa giallorossa e viene penalizzato dalle difficoltà di manovra palesate dall’Igea per la prima volta in questa stagione. Resta il portiere Ingrassia (5,5), pronto a deviare una conclusione velenosa di Lavrendi nel primo tempo, ma un po’ incerto in occasione del gol decisivo.

Chiusa la pratica Igea Virtus, che certamente saprà riprendere la marcia per centrare l’obiettivo salvezza e concedersi tante altre soddisfazioni in questo torneo, ecco il Messina che, finalmente, inizia a prendere forma. Giacomo Modica (voto 7) prepara la partita al meglio, dopo il turno infrasettimanale vincente a Palazzolo, arretra Lia sulla linea di difesa, innescando una catena destra interessante in fase offensiva con Rosafio, anche se manca l’apporto continuo da parte di un Maiorano apparso ancora troppo in ritardo di condizione. Il portierino Meo merita la sufficienza perché si fa trovare pronto nelle uniche due occasioni in cui viene chiamato in causa nella ripresa, da un traversone insidioso e da una punizione velenosa di Pitarresi. Lia (7) spinge come un forsennato, chiude con puntualità in difesa, aiuta anche in appoggio il centrocampo, confermando di essere tra i maggiori beneficiati dal nuovo modulo. La coppia difensiva centrale Bruno-Manetta merita un bel 6,5 collettivo, perché non dà spazio allo strapotere fisico di Kacorri e poi resta salda anche di fronte alle incursioni dei 4 attaccanti alternati da Raffaele, ricorrendo alla panchina. Sorprende in positivo anche Cozzolino (6,5) che, stavolta, con la sua prestazione senza sbavature, complica i piani del tecnico igeano, convinto di trovare terreno facile sulla corsia di competenza del laterale sinistro. Il centrocampo fa leva sulla esperienza con Maiorano (6), che strappa la sufficienza solo per lo spirito di gruppo con il quale resiste stoicamente in campo malgrado le gambe non rispondano alla testa, Migliorini (6,5), sempre a testa alta e pronto alla giocata di alto livello tecnico, e un sontuoso Lavrendi (7,5), migliore in campo per determinazione, sagacia tattica e visione periferica di gioco. L’ex Palmese inventa un delizioso pallonetto, respinto solo dalla traversa, è protagonista di tutte le ripartenze che portano il Messina vicino al raddoppio e lotta su ogni pallone. Buone notizie arrivano, finalmente, anche dal settore offensivo, dove Rosafio (6,5) trova spesso i tempi giusti per mettere in pratica i meccanismi del modulo “modicano”, Mascari (6,5) macchia una prestazione volitiva e promettente con un gol divorato nel finale, Cocuzza (6,5) torna parente prossimo del Totò che deve fare ancora la differenza in serie D, sia per il gol frutto di furbizia e precisione che per il contributo dato alla squadra a tutto campo. Tra i subentrati, Ragosta (6) spreca un gol clamoroso, ma è comunque utile negli ultimi minuti, Polito fa il suo senza strafare, Colombini sfodera alcuni interventi puntuali e determinanti per vanificare altrettante iniziative ospiti, Mariani ha un paio di buoni spunti e Bossa colleziona una fugace apparizione nei minuti di recupero.

Riprendendo le dichiarazioni di mister Modica nel dopo gara, la vittoria serve per dare un po’ di tranquillità ad un gruppo in formazione che, però, sembra iniziare a capire quale possa essere la strada giusta per rimettere in carreggiata un campionato iniziato in modo disastroso. Le prossime gare saranno la cartina di tornasole per capire quanto veloce potrà essere questo Messina nel proseguire sulla strada del gioco e delle prestazioni positive che portano vittorie e, quindi, interesse verso il calcio da parte di quel popolo giallorosso lontano e deluso da troppi anni.

Sezione: Il focus / Data: Lun 06 novembre 2017 alle 09:30
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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