Il fascino del Bari ipnotizza il Messina e il signor Di Marco di Ciampino e questa seconda puntata di Pachino Express non può che partire dal pomeriggio vissuto domenica al San Filippo. L'Eccellenza ci regala un Città di Sant'Agata che va a mitraglia sulle ali dei messinesi Costa e Biondo, mentre un gradino più giù l'Asd MIlazzo scrive una bella pagina di storia e il Rocca di Capri Leone vola grazie a un super baby portiere. Il più personaggio del giorno è il numero 99 del Bari, protagonista di una delle esultanze più inutili mai viste su un campo di calcio, mentre merita un menzione speciale Giovanni Cammaroto. Chiusura, poi, dedicata a un idolo assoluto.

1. Una squadra forte come il Bari, in Serie D, non si era mai vista, ma il Messina ci ha messo del suo. Come la Roma a Liverpool nell’andata delle semifinali di Champions League: la difesa a 3 contro quel di tridente è un suicidio dichiarato. Floriano-Simeri-Neglia come Salah-Firmino-Manè sono imprendibili e la pur buona difesa di Infantino è continuamente fatta a fette. È vero che chi mena per primo mena due volte, però se l’altro è un peso massimo, certe volte è meglio attendere, schivare i colpi e affondare l’attacco al momento giusto.

2. Da domenica pomeriggio, se sul dizionario si cerca “sudditanza psicologica” si trova l’arbitraggio e il faccione del signor Di Marco di Ciampino. Il risultato del San Filippo non sarebbe cambiato, però dalla giacchetta nera è lecito attendersi equità di giudizio: D’Ignazio meritava l’espulsione (il rigore su Biondi resa dubbio), ma l’arbitro non ha avuto la personalità per mostrargli il secondo giallo. Non è questione di coraggio, ma di applicare quella storiella che “La legge è uguale per tutti”. O così dovrebbe essere.

3. Il 99 del Bari segna il rigore dello 0-3 e provoca. Una cosa talmente inutile che per assurdo merita la copertina della settimana. È romano, si atteggia ad Aureliano Adami, ma poi fa la figura di Romolo Montacchi. O di Bombolo.

4. Macchiati da un pregiudizio positivo, quello di attendersi sempre tanto dal Città di Messina. Ok non prenderle, con la Palmese la buona sorte e Paterniti rispondono presenti, ma il gol in qualche modo va fatto. Furnari è chiamato all'ennesimo lavoro da alchimista della sua pur breve carriera da allenatore. Il futuro non lo spaventa, consapevole che Galesio non sarà mai Batistuta, ma che messo faccia alla porta potrà presto fare il suo dovere da attaccante vero e non solo da boa facilmente alla mercé delle difese avversarie..

5. L’Igea Virtus è la squadra della settimana senza se e senza ma. Data per spacciata a Gela, strappa via un punto che fa la gioia di mister Mancuso. Akrapovic uomo assist, la fine del mondo è lì, ci sembra di toccarla.

6. Il mezzo passo falso di una settimana fa con il Castelbuono, ha destato il Città di Sant’Agata confinato nel raggruppamento palermitano di Eccellenza. I ragazzi di Venuto ne rifilano 6 a domicilio al Partinacaudace e lanciano un segnale importante all’intero campionato. 8 gol, 4 doppiette: uno show assoluto cui partecipa nel finale anche Santino Biondo, bravo a battere due colpi nel recupero dopo aver iniziato la partita in panchina. La miglior risposta resta sempre quella che… si dà. Sul campo, come i fuoriclasse.

7. Francesco Di Pane, anni 17. Rigori parati in Rocca di Caprileone-Altofonte, due. Se i nebroidei riescono a vincere per 2-1 al 95’, il merito è anche del giovanissimo estremo difensore che nel primo tempo ipnotizza prima Gaglio (che segnerà sulla respinta) e poi Badagliacco. Di Pane, che ha già qualcosa da raccontare un giorno ai nipotini, intanto saprà cosa scrivere nel prossimo compito in classe d’italiano.

8. Se la SSD Milazzo rimanda ancora la prima vittoria in campionato (1-1 con l’Atletico Catania), l’ASD conquista il primo storico successo della sua vita in Promozione ribaltando la Torrenovese. Apre Lima e pareggia Cariolo che, come Petrilli una settimana fa, aveva appena svuotato la valigia in questa sua nuova esperienza mamertina. Segna Addamo e poi chiude Ciccio La Corte, uno che quest’anno pare voglia riprendersi tutti quei gol che non ha trovato negli anni scorsi. L’astinenza, per lui, è solo un brutto ricordo.

9. Tre anni senza calcio vero nelle gambe, ma Giovanni Cammaroto avrà schiacciato il tasto pausa nella sua vita pallonara. Rappresenta l’intuizione dell’anno per il Camaro e la museruola messa a un mostro sacro come Implatini è la fotografia di quanto lungo ci abbiano visto i neroverdi affidandogli le chiavi della difesa e la pesante eredità di Pettinato. Invecchiato alla grande in botti di rovere, senza l’inutilità del 99 del Bari, la copertina sarebbe stata tutta sua.

10. Minnone Marco, bomber di giornata per il Sant’Anna. Con quel nome sei il nostro eroe nei secoli dei secoli. Ho cercato “minnone” su google, ho cliccato su immagini e la foto di Marco spunta. Ma dopo un po’. Ora saluto tutti, ho indugiato e devo subito cancellare la cronologia.

Sezione: Il focus / Data: Mer 19 settembre 2018 alle 08:29
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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