Sono giorni di autentica passione, quelli che si stanno vivendo in casa Stefanese. L’arrivo del nuovo trainer Antonio Emanuele (subentrato al dimissionario Dino Vaccaro), non ha impresso l’attesa svolta sul piano delle motivazioni e dei risultati, come evidenziato dalla sonora sconfitta interna (2-4)  di domenica contro la Santangiolese, la sesta in dieci giornate. Un ko che, contro una delle squadre più attrezzate del girone, non può essere ovviamente addebitata al tecnico che, anzi, gode della piena fiducia della società, soddisfatta dei metodi di allenamento del nuovo mister e anche della reazione della squadra nel secondo tempo della sfida

Per il team della Città delle Ceramiche, fanalino di coda del girone B di Promozione, sembra non esserci più pace. Il presidente e direttore sportivo Giuseppe Ciardo (rimasto da solo al timone dopo la clamorosa uscita di scena dell’ex patron Giovanni Barberi) lamenta la manifesta indifferenza dell’Amministrazione comunale e la cronica apatia dell’imprenditoria locale verso le sorti del club, ma stringe i denti, dicendosi disposto a compiere ulteriori sacrifici economici, pur di ricomporre i cocci di un vaso già rotto da diversi mesi, nel disperato tentativo di salvaguardare l’immagine del club che rappresenta. Intanto, con il mercato invernale alle porte, l’organico potrebbe anche essere rivoluzionato, tenendo conto della disponibilità di cassa. Al momento, però, il piatto piange e a nulla sono servite le iniziative in piazza con i gazebo allestiti per raccogliere fondi per aiutare la società. Tra i principali indiziati a svestire la casacca arancionero ci sarebbero l’esterno Davide Scimone, il centrocampista Salvatore Mazzamuto e il difensore Ignazio Calderone, arrivati in pompa magna ma che, sul rettangolo di gioco, hanno reso al di sotto delle aspettative. Il resto dell’organico, invece, è sotto la lente d’ingrandimento di dirigenza e allenatore: un messaggio chiaro e conciso che lascia presagire una dura presa di posizione verso chi non dimostra il massimo impegno e la giusta determinazione nel perorare la causa di una Stefanese alla spasmodica ricerca di un bagliore di luce dal fondo del tunnel in cui è precipitata. A dicembre, quindi, sono attese novità, con la dirigenza che si dice pronta a intervenire per individuare quelle pedine fondamentali per rinforzare la rosa.

Tanto diranno, comunque, le successive gare e gli scontri diretti per la salvezza, anche se finora sembra una crisi, per certi versi, annunciata e che sembra assumere i connotati dell’ennesima incompiuta di una società che fa la spola tra Prima categoria e Promozione e non riesce a gettare le basi solide per un progetto sportivo duraturo, in grado di assicurare un futuro più roseo e all’altezza di un blasone che, qualche decennio fa, sotto la sapiente guida del compianto Salvo La Rosa, godeva di notevole rispetto e considerazione nel panorama calcistico dei Nebrodi. Ci aveva provato l’ex presidente Giovanni Barberi, in coppia con l’ex tecnico Vaccaro, e al primo tentativo ha costruito una squadra vincente, garantendo impegno e passione per riportare la Stefanese in Promozione.

Sezione: Promozione / Data: Mer 20 novembre 2019 alle 10:07 / Fonte: Gino Pappalardo
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
vedi letture
Print