Aveva deciso di abbandonare il mondo del calcio dilettantistico messinese, ma la passione e l’amicizia che, spesso, il campo sa creare lo hanno riportato sui propri passi. Non è ancora ufficiale ma Piero Danzè sembra vicino al ritorno alla Messana, club nel quale ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo nella stagione appena conclusa.

Mai dire mai”, con questa frase il dirigente ex Real Giustra, Messina Sud, Ghibellina e Pompei, aveva lasciato aperto un piccolo spiraglio e – ha spiegato – “il mio ritorno era legato, al di là dell’amarezza della passata stagione, alla presenza di Salvatore Bonaffini o di Michele Lucà. Bonaffini, nonostante sia stato contattato da tanti, ha deciso di non tornare, anche se con lui avevamo lo stesso modo di pensare e fare calcio che, al di là di vittorie e sconfitte, personalmente non ho ritrovato da nessuna parte. Mi sono convinto per la passione che ho, per la presenza di Lucà e per la possibilità di fare un campionato positivo. Ho avuto anche altre richieste, ma non le ho valutate se non legate al mister”.

Questa la volontà e le condizioni di Danzè, ma prima di poter annunciare il suo ritorno servirà un incontro con la società: “Ancora devo parlare con la dirigenza e, anche se con la Messana siamo amici, il sì definitivo ci sarà dopo un incontro (ancora non fissato) con la società. La presenza di Michele mi fa propendere per questa scelta, altrimenti al 90% resterò fermo. Solo l’amicizia con qualche altro tecnico mi può far cambiare idea. Ruolo? Non è stato definito, ma con il mister gestiremo la prima squadra sotto l’aspetto tecnico e organizzativo”.

In attesa della conferma, quindi, Danzè e Lucà, che insieme hanno vissuto le esperienze al Messina Sud e al Ghibellina, dimostrano già di vedere il calcio e, la prossima stagione in particolare, allo stesso modo: “Saremmo interessati a disputare ancora la Promozione, per fare un buon campionato e raggiungere una salvezza tranquilla, mentre in Prima lotteremmo per la vittoria o per i play-off”. Tutto dipenderà, quindi, dalla possibilità di essere ripescati, anche se, al momento, sono ben 67 le società in Promozione e la Lega sembra indirizzata a varare quattro gironi da 15 o 16 squadre: “Se non si concludono i play-out in serie D e i play-off in Eccellenza non si può dire quante speranze ha la Messana. Ma è importante sottolineare che, al di là della solidità economica, la Messana è una delle poche società con 50 anni di affiliazione e con una buona attività giovanile, elementi che incidono sui punteggi della Lega. Bisognerà anticipare i tempi, ma per l’obiettivo cambia poco e anche il parco giocatori sarà simile”.

La situazione in casa Messana è ancora da definire ma, pur in attesa della categoria, l’esperto dirigente è pronto per affrontare un’altra eventuale stagione e sa bene cosa fare: “Al più presto si dovrà organizzare una riunione per definire staff tecnico e organizzativo, preparare la stagione ed essere pronti già ad inizio campionato con la squadra nelle migliori condizioni. Si deve stare attenti a tutti i dettagli, cominciare la preparazione nei tempi giusti e avere la società alle spalle che ti sostiene. L’organico già a luglio dovrebbe essere definito e, quindi, prendere impegni con i giocatori e trovare i giusti juniores.  In questo senso, l’aspetto positivo dello scorso anno sono stati i ragazzi del settore giovanile e, anche se la finale Allievi contro lo Sporting Taormina mi ha un po’ deluso, ci sono buoni giocatori come Sciliberto, Polizzotto, che ha già esordito in prima squadra, Alessandro Bruno, che ha giocato con coraggio, Lombardo o il portiere Ameli, che possono crescere e vanno portati in prima squadra per fare esperienza con i ragazzi più grandi”.

Discorso a parte, invece, per quanto riguarda il portiere perché la Messana ha in casa un giovane come Francesco Arrigo, classe 1997, di sicuro affidamento e richiesto anche da società di categoria superiore: “Questo è un punto interrogativo, ma in caso di ripescaggio Arrigo potrebbe giocare un altro anno in Promozione da titolare, invece di fare la riserva in un’altra squadra. Per il ruolo di portiere, quindi, dobbiamo aspettare la categoria, ma ne serve anche uno d’esperienza sia per far crescere i giovani e sia per sicurezza. Comunque, credo che il tecnico abbia già valutato questo aspetto”.

Ci sarà tanto da lavorare per raggiungere, indipendentemente dal campionato, gli obiettivi prefissati ma – ha concluso Danzè – “soprattutto si deve cambiare la mentalità, entrare nel gruppo e accettare tutte le decisioni tecniche. È essenziale fare gruppo e tutti, chi va in campo, in panchina o in tribuna, devono remare dalla stessa parte. Serve un patto d’onore nella rosa e accettare tutte le decisioni”.

Sezione: Promozione / Data: Mer 25 maggio 2016 alle 17:08
Autore: Davide Billa
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