Una lunga riflessione post campionato per il direttore sportivo della Santangiolese, Federico Sidoti, che, intervistato per la pagina ufficiale del club, ha analizzato la stagione appena conclusa con un eccellente quinto posto che, però, ancora una volta non è bastato per i play-off di fine anno, e ha anche parlato del futuro, oggi pieno di dubbi.
“Il bilancio è più che positivo, considerando la stagione e i valori in campo. Un altro quinto posto frutto del grande sacrificio e del lavoro che quotidianamente abbiamo affrontato in questi 8 mesi. Siamo orgogliosi e felici per la stagione. Superare ancora una volta i 50 punti e attestarsi tra le prime cinque forze del campionato non era facile, a maggior ragione tenendo conto della qualità e il blasone dei calciatori delle altre avversarie. Certo che, dopo una stagione tiratissima e molto avvincente, un pizzico di rammarico per quei 3 punti che ci sono mancati per disputare i play-off c’è ed è evidente. Ancora, dopo quasi un mese dalla fine delle ostilità, un po’ ci pesa, però questo è il massimo sforzo di un gruppo di grandi uomini e di bravissimi giocatori, che nonostante le avversità hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo dando prova delle loro qualità umane e sportive. Sicuramente si poteva fare di più, ma considerando com’era partita la stagione, rinunciando sin da subito a degli elementi esperti soprattutto in difesa, abbiamo dovuto assemblare il reparto puntando su persone che ci potevano aiutare per continuare il progetto di crescita di questa squadra. Questi cambiamenti, per certi versi, li abbiamo pagati nella prima parte della stagione, perché l’armonia di un reparto così delicato e la solidità dipende anche dalle tempistiche. Dover inizialmente rinunciare a due pedine fondamentali come Anfuso e Collura è stato difficile, ma i nuovi si sono calati nella parte nel migliore dei modi. Un pizzico di rammarico c’è, ma soprattutto per la prima parte di stagione, quando si poteva fare di più. Con un budget notevolmente ridotto rispetto a chi è stato davanti a noi di pochi punti, è comunque una soddisfazione per il valore umano e calcistico di questa squadra. Non posso che applaudire questi splendidi ragazzi che, per otto mesi, hanno dato dimostrazione dello spirito di sacrificio che li contraddistingue. Il risultato ci inorgoglisce e ci rende sereni per un eventuale futuro nel prossimo torneo regionale di Promozione, naturalmente a determinate condizioni".
Il ds, quindi, è estremamente contento e il voto per la stagione della Santangiolese non può che essere “un 10 per questi ragazzi”.
Nonostante le difficoltà iniziali, Sidoti riconosce i meriti dei suoi giocatori: “Sono riusciti a superare cambiamenti e difficoltà grazie allo splendido lavoro dello staff tecnico, che non smetterò mai di ringraziare per le grandi capacità, che ha aiutato e fatto crescere i ragazzi specialmente in un girone di ritorno encomiabile. +9 rispetto all’andata e grandissime prestazioni soprattutto con le prime della classe. Questo non può che avvalorare il risultato di questa società. Ogni anno è difficile confermarsi, ma grazie alla bravura dello staff tecnico e all’abnegazione dei ragazzi abbiamo raggiunto posizioni importanti, nonostante Sant’Angelo rappresenti una delle realtà più piccole del campionato di Promozione. Grazie al sacrificio che da 11 anni coinvolge questa grande famiglia, siamo riusciti a ottenere un altro splendido risultato, chiudendo come terza miglior difesa del girone a dimostrazione del grande lavoro fatto. È una stagione più che positiva: dal punto di vista umano non posso che dare 10, mentre dal punto di vista sportivo do un bel 7 per aver superato le aspettative iniziali".
Difficoltà non solo sul campo ma soprattutto fuori e, già a stagione in corso, il ds Sidoti aveva lanciato un appello-sfogo, perché la Santangiolese era rimasta sola e con il sostegno di pochi. “È un tasto dolente di questa lunga stagione. Sono momenti che lasciano l’amaro in bocca, ti crolla il mondo addosso e rischi di vanificare le gioie e i sacrifici di 11 anni che ti hanno permesso di crescere e portare in alto il nome della nostra piccola comunità in giro per la Sicilia. Ti chiedi se ne vale la pena continuare, se non sia diventata una quotidianità che non ti permette di fare il salto di qualità. È stato soprattutto questo che, poche settimane fa, mi ha spinto a dare quello spunto per far sì che questa situazione si potesse risolvere. Bisogna guardare al futuro, se di questo paese siamo innamorati ed abbiamo voglia di portarlo avanti nel migliore dei modi. È importante che si faccia chiarezza. Il passato è apprezzabilissimo, ma è tempo di guardare al futuro. Da 14 mesi non abbiamo più la possibilità di giocare con serenità sul nostro terreno di gioco, ormai logorato dalla propria vecchiaia, ma che in condizioni diverse ha sempre dato la possibilità di ottenere qualche risultato. È stato difficile vagabondare e chiedere ospitalità perché il “Caldarera” non era nelle condizioni di poter accogliere quei pochi appassionati che seguono questa squadra. Affrontare il girone di ritorno quasi interamente fuori casa è stato difficile. Poi la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato quel trattamento che ci è stato riservato nell’ultima nostra trasferta casalinga a Brolo. È stato un accumularsi di tante tensioni che mi hanno portato a quello sfogo, che sicuramente era legato solo ed esclusivamente alla mancata possibilità di poter dimostrare l’affetto nei confronti di questa società. Sicuramente abbiamo dei difetti e abbiamo commesso i nostri errori, ma sono convinto che questa società sia un tesoro di una comunità. È un grosso punto interrogativo che accomuna tutta la società e quei tifosi che sentono come propria questa maglia. Naturalmente ora è tempo di riflettere su quello che è stato e di dare delle risposte per un futuro che, mi auguro, sia ricco di soddisfazioni. Non devo fare il direttore sportivo a prescindere, l’ho sempre fatto solo per il mio paese e per quello che questa società rappresenta fuori”.
In questa situazione il futuro è ancora tutto da decifrare e servirà un periodo di pausa prima di ricominciare a lavorare per i colori biancoazzurri: “È prematuro parlare di futuro. Oggi è tempo di chiudere quei bilanci che ci hanno permesso di andare avanti con onore. È tempo di scaricare le scorie lasciate dagli ultimi otto mesi. Potrei dire di essere pronto a partire già domani, sempre con la stessa spensieratezza e determinazione, insieme a quei cinque compagni di avventura che non smetterò mai di ringraziare. Dipendesse da me, nonostante tutto, sarei pronto a intraprendere un nuovo percorso di crescita, ma prima bisogna riflettere su quello che è stato e sugli errori commessi. Per passione, saremmo pronti a rituffarci a pieno regime, però è giunto il momento di avere delle risposte importanti. Non siamo qui a fare un passo indietro, ma vogliamo rilanciare le aspettative di crescita di questa società e per un progetto serio servono fondamenta solide. Vogliamo delle risposte concrete sul terreno di gioco, con la possibilità di poter continuare ad affrontare il campionato nel nostro paese, con i nostri tifosi, con i nostri partner commerciali che nel loro piccolo ci accompagnano. Siamo in attesa di capire i risvolti, noi ci siamo, non ci tiriamo indietro ma solo se avremo le giuste risposte dalle istituzioni e da tutta la comunità”.
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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