C’è tanta rabbia in casa Città di Messina dopo la sconfitta interna contro la Palmese. Uno 0-1 subito solo nel finale, in un match sempre in mano dei giallorossi ma perso immeritatamente, tra le proteste per diverse decisioni arbitrali di Calvi di Bergamo che non sono andate giù alla società. “Non siamo soliti cercare giustificazioni ma qualcosa non è andata bene. È stata una partita indirizzata fin dall’inizio, una situazione a dir poco scandalosa e un atteggiamento dell’arbitro che non si è mai visto in queste categorie”, ha dichiarato il direttore generale del Città di Messina, Giovanni Cardullo, commentando la direzione arbitrale complessiva: “La partita non si è assolutamente giocata. Nel primo tempo siamo rimasti in dieci per un episodio che probabilmente era rigore a nostro favore, invece è stato ammonito Fragapane per una simulazione che, a mio avviso, era immotivata. Non contesto il rigore al 90’, che ci può anche stare, ma come si è arrivati al 90’ con decisioni arbitrali sicuramente discutibili. L’arbitro ha detto che ha visto così, non aveva malafede e voglio credere alle sue parole”.

Ci crede, forse pure a fatica e con tanta delusione, soprattutto per la prestazione della squadra, che avrebbe meritato qualcosa di più: “In dieci uomini non abbiamo subito un tiro, abbiamo fatto la partita, mentre loro si sono solo difesi. Abbiamo visto qualcosa di buono nonostante un campo ai limiti della praticabilità, è in condizioni pietose e ogni domenica in casa dobbiamo sopperire anche a queste problematiche. Sicuramente non possiamo colpevolizzare la squadra, è mancato solo il gol, ma gli episodi in area sono abbastanza discutibili”, ha ribadito Cardullo che, in settimana, spera di risolvere gli ultimi adempimenti burocratici per avere a disposizione gli ultimi due acquisti, Argomenti e Santoro.
Problemi di tesseramento hanno impedito ai due attaccanti di prendere parte al match contro la Palmese: “Per Argomenti stiamo aspettando il transfer dalla Svizzera. La federazione aveva il sito in manutenzione e non siamo riusciti a definire il tesseramento. Santoro avrebbe potuto giocare ma non abbiamo rischiato perché l’iter del tesseramento, nonostante le rassicurazioni della federazione, non era ancora definito”.

Saranno due pedine in più per il prossimo match di Gela, che il Città di Messina potrà preparare al “Celeste”, dove sosterrà i prossimi allenamenti: “Non è ancora definitivo, perché ci sono lavori per il terreno. È un passo importante perché il Celeste rappresenta una continuità per questa società che ha la necessità di avere una struttura propria, mentre finora abbiamo fatto la spola tra diversi campi senza dimora fissa”.
Una situazione, quella dei campi, che dovrà essere definita presto, in accordo tra le due società: “Ho chiamato il presidente Sciotto ma non ho avuto risposta, spero di incontrarlo per definire le problematiche dei due campi – ha concluso il dg giallorosso – anche perché l’Acr ha chiesto di allenarsi qualche volta al Celeste”.

Sezione: Serie D / Data: Lun 07 gennaio 2019 alle 10:36
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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