I ricordi, ormai sbiaditi, hanno il volto di Cristian Riganò e di quella fantastica doppietta in un’annata scellerata in Serie A. I ricordi, ormai sbiaditi, ci dicono che al “Franco Scoglio” il Palermo non aveva mai né vinto né segnato. La realtà di oggi, invece, ci riporta al mondo dei dilettanti dove Messina è impantanata da ormai tanti e troppi anni. Di stagione in stagione, poi, ci si scontra con nobili decadute di semplice passaggio in Serie D. E’ stato così con il Bari lo scorso anno e lo stesso copione sembra scritto anche per il Palermo.

I rosanero, nel giro di pochi mesi, sono passati da sfiorare la Serie A all’inferno del dilettantismo senza perdere la propria identità e dignità. Grande merito va dato alla nuova proprietà e a una tifoseria che ha risposto in massa sia in casa che in trasferta. C’era tanta attesa nel vedere la capolista a Messina, sia per rendersi conto della reale forza sia per valutare la prestazione del Football Club Messina di fronte ai favoriti del girone. Il campo ha dato ragione, per la quinta volta consecutiva, al Palermo che vola a quota 15 punti. Dieci lunghezze in più rispetto a un Fc Messina che si lecca le ferite al termine del match.
Sono tanti i rimpianti ancora una volta, per una squadra in cerca della propria dimensione. I novanta minuti contro i rosanero non hanno, infatti, chiarito questo aspetto: i giallorossi sono una squadra d’alto livello o una squadra mediocre? La prova dell’undici di Costantino non si può analizzarla negativamente: rispetto alle precedenti uscite, il tecnico ha impostato una gara diversa, fatta di organizzazione difensiva e ripartenze. Il primo tempo ne ha risentito fortemente con pochissime occasioni degne di nota.

I giallorossi si sono schierati con un ordinato 4-4-2 nel quale Carrozza e Correnti hanno svolto un doppio lavoro, fondamentale in fase sia offensiva che difensiva. Uno schieramento che ha aiutato notevolmente la linea difensiva, mai in difficoltà contro i rosanero. Ricciardo è stato praticamente annullato per tutta la gara, mentre Ficarrotta ha patito l’aggressività di Quitadamo, tra i migliori. Nel secondo tempo l'Fc è partito con un altro piglio e, dopo appena sessanta secondi, sfiora il gol con Carbonaro in contropiede. Esattamente come avevo immaginato Costantino, pronto a giocarsi dalla panchina la classe di Melillo e la velocità di Bevis.

Tuttavia, proprio nel momento migliore, arriva la doccia fredda: un fallo ingenuo su Ricciardo procura un calcio di punizione splendidamente trasformato da Ficarrotta. L’ex attaccante della Sancataldese punisce i giallorossi e un Aiello in colpevole ritardo. Le grandi squadre vincono i campionati anche con partite del genere, nelle quali appaiono vulnerabili e non irresistibili. Il Football Club non demorde e ci prova fino alla fine ma ancora una volta gli episodi non girano a favore: come nella trasferta di Biancavilla, anche con il Palermo Carrozza colpisce un clamoroso legno da pochi passi. Errori che sono risultati fatali in entrambe le gare. Si chiude così un primo mese di campionato che fa riflettere alla luce delle prestazioni e dei punti ottenuti; c’è ancora tanto da lavorare in vista di un ottobre che si annuncia di fuoco.
I giallorossi sono attesi da due trasferte in Campania contro Nola e Savoia, mentre in casa ospiteranno GiuglianoAcireale. Quattro sfide ad alto tasso di difficoltà e alle quali si aggiunge la gara dei sedicesimi di Coppa Italia (in attesa di conoscere l'avversario). Inutile fare calcoli, il futuro passa dal lavoro quotidiano ed è necessario accumulare punti anche rinunciando alle volte al bel gioco. Il Football Club Messina non può più permettersi altri passi falsi, perchè la vetta è lontana e, soprattutto, la zona rosa è più vicina di quanto ci si potesse immaginare.

Sezione: Fc Messina / Data: Mar 01 ottobre 2019 alle 10:03
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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