Il “Celeste” aperto alla stampa per la seduta mattutina del giovedì diventa, grazie anche ad uno spiraglio di sole, lo scenario delle prime dichiarazioni di Pasquale Logiudice, nuovo direttore sportivo del Messina, a cui il presidente Sciotto ha affidato il timone dell’area tecnica per bissare l’impresa compiuta dal dirigente reggino lo scorso anno alla Fidelis Andria: “Prima dell’ultima stagione – esordisce Logiudice- fortunatamente ero abituato ad altri tipi di campionato, ma mi sono buttato nell’avventura di Andria con le migliori intenzioni ed è andata bene. Adesso sono qui per mettere a disposizione la mia esperienza, il mio lavoro, poi ci vuole il supporto di tutti e una dose di fortuna, come in tutte le vicende della vita.”

Logiudice entra, poi, nell’analisi delle operazioni di mercato: “Siamo incompleti come ruoli, al di là della qualità, ed andremo a coprire queste lacune, pur se la classifica non ci aiuta, in quanto i calciatori non sono invogliati a venire a Messina, considerando l’ultima posizione. Ma stiamo lavorando con l’appoggio totale della società, per fare arrivare elementi funzionali per l’obiettivo della nostra stagione. In uscita, dobbiamo considerare gli esuberi, però il mercato invernale è particolare, tutti hanno le liste complete, si devono fare degli scambi, ma, anche se è brutto dirlo, non è semplice piazzare dei calciatori di una squadra che occupa l’ultimo posto in classifica. Le richieste sicuramente non fioccano, purtroppo è così. In questo momento, chi è disponibile a sposare il progetto, tra quelli che sono qui, sono i migliori giocatori al mondo, mentre abbiamo già comunicato ai procuratori di coloro i quali non vogliono restare che, nel caso in cui non trovino sistemazione, saranno messi fuori lista.”

Un accenno anche al momento particolare del calcio messinese, costretto a lottare per la permanenza in serie C: “Questa è una piazza che, come in tutti i posti dove si è fatto calcio veramente, ha un livello di sopportazione piuttosto basso, soprattutto se fai il paragone con piazze rivali che sono ad altri livelli. La squadra non ce la può fare da sola, perché si tratta di giovani che hanno bisogno di supporto, ma il Messina è un patrimonio della città, non di Logiudice, Sciotto, Raciti, Cinelli, o del magazziniere e bisogna lottare uniti per raggiungere l’obiettivo finale. Per questo, abbiamo portato qui elementi di livello e con esperienza nella categoria. Ad esempio, abbiamo preso Fumagalli perché serviva un portiere che, nella sua carriera ha vissuto stagioni a tutti i livelli, pronto ad affrontare una situazione complicata come quella del Messina. Kragl ha un curriculum di tutto rispetto, fondamentale sui calci da fermo, una opzione che speriamo sia utilissima nelle partite cruciali. Ferrara aveva scelto Catania proprio perché il progetto era importante, mentre Perez dà qualità nel reparto avanzato. Adesso dobbiamo sicuramente coprire subito almeno un ruolo, ma serve gente motivata, non ci interessano calciatori di nome non in possesso del carattere indispensabile in questi frangenti.”

Infine, il direttore sportivo biancoscudato, sottolinea l’impegno preso dal presidente Sciotto con l’unico obiettivo di raggiungere la salvezza: “Il presidente ha già dimostrato, con l’ingaggio di questi primi 4 elementi, che vuole mettercela tutta, in quanto si tratta di calciatori che avevano mercato e potevano andare da qualsiasi altra parte senza i sacrifici della proprietà. Questo non è sinonimo di vittoria, ma sicuramente, rappresenta un segnale importante e fondamentale per avviare, tutti insieme, l’impresa di salvare questa barca”.

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 12 gennaio 2023 alle 15:02
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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