Mister Ezio Raciti ci tiene a non nascondere le difficoltà della sua scelta, ma, allo stesso tempo, vuole dare un segnale di fiducia e convinzione a tutto l'ambiente: “E' normale che non ero a conoscenza delle dinamiche interne allo spogliatoio, ma conosco i ragazzi, ho sempre dato un occhio di riguardo al Messina, anche perché, essendo legato affettivamente a una città e a questa maglia, l’ho seguita con più partecipazione. Quindi, sono molto preparato rispetto alle caratteristiche di questo gruppo, molto giovane, con qualità, che ha bisogno di essere rinforzato e la società ha una lista di nominativi con la speranza di averli qui disponibili già dall’inizio della prossima settimana. Il presidente, così come ha fatto l’anno scorso, ha preso l’impegno di potenziare questa rosa, una necessità assoluta per raggiungere il nostro obiettivo unico e comune considerando anche le defezioni per infortuni. Riguardo alla classifica, io ci credo fortemente, ho parlato con i ragazzi restando colpito dalla voglia, dall’attenzione, dalla determinazione che hanno dimostrato nei tre allenamenti fatti assieme. Non dobbiamo guardarci indietro, non conta più ciò che è stato fatto, pensare solo al fatto di iniziare domani il campionato mirando a fare più punti possibili e raggiungere la salvezza diretta. Se non dovessimo riuscirci, l’obbligo è conquistare il miglior posizionamento possibile nei playout, ma l’importante è sempre avere l’obiettivo più alto, per poi vedere dove si è arrivati, così come in ciascuna partita giocare per vincere ed eventualmente accontentarsi di non perderla. Questa deve essere la mentalità, ho detto ai ragazzi poco fa che dobbiamo lottare allo spasimo fino all’ultimo secondo dell’ultima partita e vedremo dove saremo dopo il fischio finale del campionato. Io sono fiducioso.”

Raciti si sofferma sul mercato in corso, partendo dal gruppo di lavoro creato insieme al presidente Sciotto e a Pasquale Logiudice il ds reggino ex Catanzaro, Juve Stabia e Fidelis Andria, non ancora ufficializzato nel ruolo di responsabile dell’area tecnica biancoscudata: “Abbiamo un direttore che è un maestro nel fare mercato in situazioni difficili, salvando l’Andria nella scorsa stagione, da una situazione disperata. Però, quando vai a cercare giocatori in una certa posizione di classifica, convincerli a sposare il progetto è molto difficile. Poi si deve fare leva sul rapporto personale che il direttore o l’allenatore ha con ciascun calciatore contattato per tirare fuori le motivazioni a mettersi in gioco in una squadra ultima in classifica rifiutando le offerte di un ambiente più sereno. Chi viene qui, deve avere la voglia e il cuore di lottare per la causa del Messina, il presidente ha garantito che vuole fare di tutto per salvare la categoria, è pronto a mettere mano al portafoglio, come l’anno scorso mi ha promesso di rinforzare la squadra, e mi sembra determinato alla stessa maniera di allora, quando addirittura pretese di bloccare il mercato in uscita e poi, con 29 elementi a disposizione, riuscimmo a superare il momento complicato dettato anche dal Covid e le defezioni conseguenti. Vediamo cosa riuscirà a fare sul mercato il direttore che è in gamba, sta già lavorando con noi avendo in mente perfettamente come muoversi.”

Il mister giallorosso non si sottrae nemmeno a dare qualche indicazione sul mercato in uscita, partendo proprio dal ruolo del portiere, in cui è arrivato il primo acquisto, Ermanno Fumagalli: “Il direttore si occuperà di comprendere chi, tra Lewandowski e Daga, andrà via secondo le dinamiche di mercato. Lewandowski ha la massima stima da parte mia, Fumagalli ha oltre 700 partite da professionista nel suo curriculum, vedremo chi starà meglio, ma è chiaro che una ventata di esperienza e entusiasmo può essere importante in questo momento. Poi, voglio ricordare ciò che è successo quando venni chiamato l’anno scorso e Raffaele Russo voleva andare via a tutti i costi, ieri mi ha chiamato per augurarmi il meglio in questa nuova esperienza e ha ricordato quando sia io che, soprattutto, il presidente, ci siamo impegnati al massimo per farlo restare qui e poi ha fatto quel campionato, confermando le sue doti ad Avellino. Ho già iniziato i primi colloqui con tutta la squadra, per verificare chi ha la massima motivazione a restare, fare i sacrifici, mettendosi totalmente a disposizione del Messina, nessuno può pretendere di essere solista o egoista, i nostri diritti ed interessi vengono sempre dopo quelli del Messina. Con questa mentalità si può raggiungere l’obiettivo, già complicatissimo, che, sennò, diventerebbe impossibile. Mi inorgoglisco dei messaggi ricevuti nei giorni scorsi da parte di calciatori che ho avuto a Messina, anche da parte di chi giocò poco e si sentì maltrattato, ma mi riconosce la dote assoluta della sincerità, indispensabile, a mio avviso, per instaurare un rapporto chiaro e diretto con tutti, sia sul lavoro che nella vita di tutti i giorni. Con me sanno tutti che gioca chi merita, fare la formazione in base a questo, sbagliando, se capita, ma sempre in buona fede. Qui ci sono ragazzi come Fazzi e Camilleri che sono rimasti, con cui sono molto legato, ma con loro parlerò in modo chiaro con tutti e due, se vogliono andare via, sarò contento per loro e per il Messina che non avrebbe avuto nulla da loro di positivo. Se, invece, hanno intenzione di sacrificarsi e dare il loro massimo impegno con lo spirito che ho detto prima, allora sono sicuro che gli farò tirare fuori anche di più e saranno fondamentali.”

Raciti sottolinea l’impegno evidenziato dal presidente Sciotto e dal direttore (così viene definito Logiudice più volte dall’allenatore biancoscudato) per apportare i correttivi indispensabili al Messina: “Abbiamo avuto le più ampie rassicurazioni da parte del presidente, sia io che il direttore, a fare tutto ciò che sia necessario per salvarci, anche sacrifici economici ulteriori rispetto a quelli già fatti. Sennò, non sarebbe stato serio, da parte nostra, accettare l’incarico, ci tengo a premettere questo. Lui vuole la salvezza, è stato chiaro. Dove intervenire appare chiaro guardando le distinte, con tanti ragazzi nati dopo il 2000, forse manca l’esperienza che ti danno elementi di categoria con 3-400 partite in C come lo sono stati l’anno scorso, insieme ad altri, Rizzo, Piovaccari, Statella, i quali, pur giocando relativamente poco, hanno dato tantissimo ai più giovani ed al gruppo per raggiungere la salvezza, conferendo serenità. Io ieri ho parlato mezzoretta con Ermanno Fumagalli, una persona solare, entusiasta, che ha già sposato pienamente il nostro progetto. Musoni che portano negatività non ne vogliamo qui a Messina. Poi, è chiaro che in questo momento non posso dire chi andrà via, perché saranno fatte scelte in funzione di chi accetterà di essere dei nostri nel modo più completo. Non serve adesso fare liste perché metterò in campo nelle prossime partite chi mi dimostra di dare il massimo e, quindi, meriterà di restare. Posso confermare che ci sono in corso delle operazioni molto importanti in entrata, con calciatori ricercati anche da altre squadre e che, come capitato l’anno scorso con Rizzo, ad esempio, potrebbero venire soprattutto per la conoscenza personale con me e con il direttore. Speriamo vadano in porto, e, a tal proposito, sono ottimista.”

Sezione: Acr Messina / Data: Ven 06 gennaio 2023 alle 18:54
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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