Nessuno come il Football Club Messina: il 2020 ha mostrato oltre ogni ragionevole dubbio la forza di un gruppo ormai collaudato che ha concluso l’anno solare in testa alla relativa classifica virtuale. Una media altissima, di 2 a partita, frutto dei 34 punti raccolti in 17 gare (nove dello scorso campionato e otto, con il Marina di Ragusa ancora da recuperare, in questo). Una media altissima per Ernesto Gabriele, che ha guidato la squadra in 12 partite a cavallo dei due campionati raccogliendo 23 punti (1.91 di media) e addirittura superata da Pino Rigoli, che nelle cinque panchine giallorosse ha raccolto sinora 11 punti con una media clamorosa di 2.2 (per intenderci, il Bari due anni fa chiuse con 78 punti e una media di 2.29).

Dieci vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte come ruolino di marcia, ma se si giocasse solo al Franco Scoglio la storia cambierebbe: nelle otto gare casalinghe del 2020 la squadra del presidente Arena ha fatto bottino pieno, incamerando ventiquattro punti sui ventiquattro disponibili, egualmente distribuiti tra i due campionati. Numeri da far spavento, specie se si va a sviscerare un altro dato, che paradossalmente rappresenta il principale campanello d’allarme: i gol segnati complessivamente sono solo 17, di cui 14 in casa. Lontano da Messina, la musica cambia con due vittorie (lo scorso anno a Corigliano con gol di Camara e il blitz di Rende firmato Palma), quattro pareggi e tre sconfitte, due lo scorso anno con Palermo e Giugliano e una in questo girone contro il Dattilo.

A un attacco abbastanza sterile fa però eco una difesa d’acciaio: Francesco Marone, unico sempre presente tra i due campionati, ha subito la miseria di sette gol, quattro in questo primo scorcio di 2020/21 e tre nelle due sconfitte dei primi mesi dell’anno. L’Fc ha imparato a vincere anche subendo reti, fatto successo due volte in questo campionato (San Luca e Cittanovese) e solo una nello scorso torneo, nel dicembre 2019 contro il Marina di Ragusa, in un match che per motivi strettamente matematici resta quindi fuori dal conteggio di questo anno solare. Per non sbagliare, però, il portiere campano ha messo insieme un’enormità di clean sheet, ben 11 nelle 17 partite disputate, il 64% del totale, un numero fuori da ogni logica.

La ben nota sterilità offensiva trova riscontri anche a livello individuale: i bomber della squadra con tre reti sono Bevis, Coria e Palma, un esterno offensivo, un trequartista e un centrocampista. L’argentino ha segnato solo su rigore, il francese invece ha finalizzato due tap-in su azioni da calci da fermo (con Biancavilla lo scorso campionato e contro la Cittanovese nell’ultima gara dell’anno), mentre il primo gol di Palma con la maglia giallorossa è arrivato su azione d’angolo. A ulteriore testimonianza c’è il dato sulle punte: Carbonaro ha segnato un solo gol nel 2020 (nel 2-0 contro il Nola dopo il vantaggio di Fissore), come anche Mukiele (decisivo contro il Troina) e Dambros (quest’ultimo su rigore contro il Savoia).

L'attaccante palemitano ha dalla sua i noti problemi fisici che gli hanno permesso di giocare solo 9 delle gare disputate durante l’anno dai suoi compagni; a guidare il gruppo delle presenze, come detto, c’è Marone che ha collezionato 17 su 17, segue Guffrida con 15 (9 su 9 nel finale dello scorso torneo, 6 su 8 nella prima parte di questo), poi a 14 i vari Bevis (8+6), Casella (9+5), Fissore (8+6), Alessandro Marchetti (8+6) e Domenico Marchetti (6+8).

Sezione: Fc Messina / Data: Mer 30 dicembre 2020 alle 14:59
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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