Alla vigilia del match mister Rigoli non aveva usato troppi giri di parole: la trasferta di Sant’Agata rappresentava una “prova del nove”. Un messaggio ben preciso a tutta la squadra senza alcun alibi né giustificazione. Nel piovoso pomeriggio del “Biagio Fresina”, è andata in scena una gara vera, combattuta e di grande intensità. Una partita di categoria nella quale un rognoso e grintoso Città di Sant’Agata ha espresso probabilmente la sua migliore prestazione in questa prima fase di campionato. Grande merito va dato ad un allenatore come Pasquale Ferrara che, nella preparazione di ogni match, è un assoluto maestro. Di contro, chi si aspettava il calcio spettacolare dal Fc Messina è rimasto deluso.

Dopo oltre cinquanta giorni di stop forzato, Rigoli aveva bisogno di una risposta della sua squadra prima di tutto dal punto di vista fisico e della personalità. I giallorossi hanno risposto presente nonostante un risultato finale che non accontenta pienamente il tecnico. I quasi cento minuti di gioco hanno messo in luce diverse analogie con la trasferta in Campania contro il Santa Maria Cilento: campo in sintetico molto stretto, squadra chiusa e pochissimi margini di manovra. Ferrara l’ha preparata esattamente così schierando un 4-3-3 camaleontico, capace di cambiar forma in un 4-5-1 abbottonato in fase difensiva. Un atteggiamento che ha messo in difficoltà, nella prima frazione, il Fc Messina sceso in campo a piena trazione giovanile.

Il ritorno in campo dei giallorossi, infatti, è coinciso con diverse novità dal primo minuto: ben cinque under nell’undici iniziale e l’esordio del neo acquisto 2002 Kellian Kana. Ne scaturisce una prima frazione giocata non a ritmi altissimi e con poche emozioni. Il Football Club Messina, rispetto alla versione di inizio anno, non butta mai la palla evitando i lanci lunghi. Il gioco parte sempre dalla propria area di rigore con i due centrali Marchetti Fissore in collaborazione con Cristian Agnelli vero fulcro del gioco. Il 4-3-3 giallorosso, però, non trova sbocchi con gli esterni costantemente bloccati. Una mossa vincente quella di Ferrara grazie all’enorme sacrificio di Aveni e Perkovic che di mestiere fanno gli attaccanti. Non sorprende, quindi, che la prima grande occasione da rete scaturisca da un clamoroso errore: Dama sbaglia il retropassaggio e Bevis si divora il vantaggio davanti al portiere. Un errore pesante che si aggiunge all’infortunio di Caballero in chiusura di frazione: proseguono i problemi nel reparto avanzato vista l’assenza anche di Carbonaro e Dambros. Dopo 45 minuti di grande sacrificio e dispendio di energia, il Sant’Agata cala fisicamente e il Fc Messina cambia anche volto con i cambi operati da Rigoli. L’ingresso di Mukiele, Alessandro Marchetti e Gille danno maggiore concretezza al gioco sia dal punto di vista qualitativo che fisico. In particolare lo spostamento di Agnelli nel ruolo di mezz’ala aumenta la qualità negli ultimi trenta metri. La dimostrazione lampante è il gol annullato a Palma dopo soli tre giri di lancette dalla ripresa delle ostilità.

Il secondo tempo è un’altra gara con le due squadre che si affrontano a viso aperto con continui ribaltamenti di fronte. Il Fc Messina spreca tanto e paga un paio di occasioni nitide mancate. Di contro il Sant’Agata si difende con ordine e riparte in maniera pericolosa, forte della giornata di grazia di Cicirello, Aveni e dell’ex Peppe Costa. Tuttavia, come nel primo tempo, l’equilibrio si rompe solo con un errore. Dopo una gara praticamente perfetta e senza sbavature, Domenico Marchetti sbaglia un passaggio in uscita e stende Cicirello in area di rigore. Dagli undici metri lo stesso attaccante trasforma piegando le mani di Marone. Poco dopo, serve un miracolo del numero 1 giallorosso per tenere in vita i suoi. Ma è proprio nei minuti finali che il Fc Messina tira fuori il carattere e riacciuffa una partita che sembrava segnata. L’ingresso, sicuramente tardivo, di Coria dà maggiore qualità alla manovra offensiva e peso specifico. Dal mancino dell’argentino nasce l’assist per la perla di Agnelli che trova un sinistro perfetto all’angolino. Un pareggio meritato per la squadra di Rigoli che, nei cinque minuti di recupero, prova a portare a casa l’intera posta. Al triplice fischio, l’1-1 appare il risultato più giusto per quanto espresso in campo.

Il Fc Messina risponde presente dopo la lunga sosta ma è chiamato a vincere nel big match di mercoledì contro la Cittanovese. Una gara da non fallire facendo i conti con l’infermeria e le assenze. Perdere ulteriore terreno dalla capolista Acireale non è una variabile che la squadra del presidente Arena può permettersi. Per dovere di cronaca è giusto analizzare, in conclusione, anche gli episodi da moviola del match. Nel primo tempo grandi proteste da parte dei giallorossi per un intervento scomposto su Palma in area di rigore che l’arbitro non considera punibile con il calcio di rigore. Nella ripresa giusto il penalty concesso al Sant’Agata ma pesa la posizione di partenza di Cicirello che appare in fuorigioco. Nel finale, rosso diretto ineccepibile sventolato a Franchina per un brutto intervento su Bevis.

Sezione: Fc Messina / Data: Mar 22 dicembre 2020 alle 09:52
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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