Una prova del nove fallita sotto tutti gli aspetti. La trasferta contro il Dattilo era tanto attesa in casa Football Club Messina dopo la vittoria balbettante contro il San Luca all’esordio. In terra trapanese ci si attendevano risposte non tanto sul piano del risultato quanto su quello della prestazione tecnica ed emotiva. La vittoria per 1-0 della matricola fotografa perfettamente una situazione che fa aumentare i punti interrogativi e non allontana le nubi dei dubbi. Giungere a conclusioni affrettate dopo appena 180 minuti sarebbe fuori luogo come anche esprimere dei giudizi definitivi. Tuttavia è opportuno analizzare quanto visto al “Provinciale” di Trapani seguendo la scia della vittoria casalinga contro il San Luca.

Il Football Club Messina di mister Ernesto Gabriele, grazie ad un calendario favorevole, almeno sulla carta, aveva la grande opportunità di portarsi in testa a punteggio pieno. Obiettivo ben chiaro in casa giallorossa alla vigilia del match. Gli oltre novanta minuti di gioco, invece, hanno consegnato una squadra fragile soprattutto dal punto di vista mentale e incapace di reagire allo svantaggio repentino. Rispetto alla gara d’esordio, infatti, il gol di Sekkoum arriva a freddo, dopo appena sei minuti di gioco. Tralasciando le responsabilità sulla rete subita, la rete in avvio concede un’opportunità perfetta per gli uomini di mister Chianetta. Considerando l’enorme divario tecnico, i trapanesi si chiudono nella propria metà campo con un serrato 4-5-1. La punizione vincente del proprio capitano risulterà essere l’unico tiro in porta, mentre per il resto della gara Nigro e compagni hanno recitato il perfetto spartito dal titolo “catenaccio all’italiana”. I meriti difensivi della squadra locale si scontrano con l’incapacità dei giallorossi di trovare la chiave di volta in una gara complicata. Riavvolgendo il nastro alla passata stagione, i fantasmi dei tanti punti persi contro squadre decisamente alla portata si sono ripresentati. L’aggravante, però, sta nella mancata reazione, nelle difficoltà di costruzione del gioco e nel poco cinismo in area di rigore. Troppo facile appellarsi al fuorigioco dubbio sventolato a Balistreri sulla rete del pareggio o al mancato calcio di rigore non fischiato nel finale su Casella.

Una squadra ambiziosa come il Football Club Messina non può permettersi di perdere punti per strada in un campionato totalmente aperto come quello di questa stagione. Nonostante i cambi di formazione, il ritorno di Giuffrida in mezzo al campo e una maggiore solidità difensiva, la squadra del presidente Arena sembra ancora alla ricerca della propria identità. Un aspetto che assume valore fondamentale se si pensa che il gruppo lavora insieme da inizio agosto. Adesso il tempo è poco e ci si attende una vera svolta nella gara interna e insidiosa contro il Troina. In attesa dell’ultimo acquisto di mercato (sarà Barcos?), il Football Club Messina dovrà ripartire dalle sue certezze. L’esperienza e la qualità del reparto over dovrà far fare il salto di qualità a tutta la squadra. Ciò che da Trapani, infatti, è tornato a testa alta è l’intero pacchetto under. Senza ombra di dubbio, Thomas Gille è risultato il migliore in campo formando una fantastica coppia a sinistra insieme a Ricossa. Segnali importanti che certificano l’ottimo lavoro in sede di mercato sui giovani ma che, allo stesso tempo, fanno aumentare ancor di più i rimpianti per una sconfitta pesante. Per il prossimo impegno tornerà arruolabile anche Paolo Carbonaro e il Football Club Messina dovrà gettare giù la maschera. Gli alibi sono finiti, adesso bisogna dimostrare di essere all’altezza degli obiettivi prefissati dalla società.

Sezione: Fc Messina / Data: Mar 06 ottobre 2020 alle 09:51
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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