All’indomani della trasferta contro il Rotonda, la stagione del Football Club Messina aveva assunto, senza dubbio, tutte le caratteristiche di una vera e propria “stagione dei rimpianti”. Sette giorni dopo, è arriva la definitiva conferma assoluta. L’1-1 contro l’Acireale, infatti, è diverso nelle modalità ma assume lo stesso valore del risultato ottenuto nella trasferta lucana. Le prime due, delle sette finali tanto annunciate, terminano con due pareggi ricchi di amarezza e delusione. Non solo per le vittorie mancate ma soprattutto per quanto l’Acr Messina ha concesso. In un campionato così lungo ed estenuante, infatti, anche la capolista ha vissuto un rallentamento fisiologico. La grande colpa dei giallorossi, quindi, è non essere riusciti a riaprire totalmente la lotta promozione.

Da Rotonda sino ad Acireale passa tutta la stagione dell'Fc Messina: tra cambi di allenatore, mercato in continuo fermento e lo stop forzato per Covid, quello che è veramente mancato è stato il definitivo salto di qualità e maturità. Tutto questo è stato lampante nel caldo pomeriggio del “Franco Scoglio” contro un Acireale combattivo ma che palesava anche diverse lacune. Oltre alle assenze pesanti, come quella di Pozzebon, la squadra di mister De Sanzo ha mostrato palesi difficoltà difensive nelle imbucate e sugli esterni. La grande pecca dei giallorossi è stata quella di intestardirsi nella giocate centrali non allargando il gioco. La squadra acese torna a casa con un punto prezioso dopo una gara nervosa e ad altissima tensione. Allo stesso tempo, mister Costantino deve riflettere sulla poca lucidità dei suoi uomini in costante affanno in molti frangenti del match. Il 4-3-1-2 è un marchio di fabbrica ma rinunciare, sul terreno di gioco del “Franco Scoglio”, a sfruttarne l’ampiezza è stato un errore decisivo. Eppure la gara si era messa anche sui giusti binari nel famosissimo “gioco degli episodi”: le due traverse dell’Acireale e il gol di Carbonaro sembravano aver indirizzato il match verso un esito positivo.
I giallorossi, infatti, giocano probabilmente il peggior primo tempo della stagione con poche idee e tanta confusione. I reparti slegati, poi, favoriscono il gioco di un Russo in gran forma e migliore in campo. Senza un riferimento centrale, le azioni offensive passano dai suoi piedi svariando su tutto il fronte d’attacco. La difesa giallorossa balla clamorosamente specialmente dopo l’uscita per infortunio di Marchetti. Una perdita fondamentale che viene evidenziata anche dal gol subito: l’errore di Da Silva è macroscopico e De Felice può insaccare liberamente. Da quel momento in poi, la gara si incanala sui binari del nervosismo e della cattiva gestione anche dal punto di vista arbitrale. Le tantissime pause e interruzioni spezzano il ritmo e l'Fc Messina si affida ai colpi dei singoli nonostante l’ingresso di Caballero, Bevis e Coria.

In un match dalle mille sfaccettature, però, un capitolo a parte lo meritano gli ultimi minuti compresi i sei di recupero. Nel momento in cui Agnelli viene espulso, infatti, l'Fc Messina ha un moto d’orgoglio costruendo delle clamorose occasioni da rete. Prima tocca a Lodi sfiorare il palo con un sinistro preciso dal limite dell’area, poi l’ultima azione del match fotografa la stagione dei giallorossi. La traversa di Caballero, la botta di Bevis salvata sulla linea e il piattone alto di Coria certificano una stagione nella quale non è mai arrivato il salto di qualità definitivo. Al triplice fischio, tutta la delusione è palesata dai giocatori in campo nell’aver mancato un’altra ghiotta occasione. Alle porte, infatti, c’è già l’insidiosa trasferta di Licata. Gli uomini di Campanella sono alla ricerca di punti salvezza mentre l'Fc Messina dovrà rinunciare a due punti fermi come Domenico Marchetti e Agnelli oltre allo squalificato Costantino. Appare superfluo sottolineare come, a cinque giornate dalla fine, vincere ogni partita sia l’unico obiettivo da perseguire.

Sezione: Fc Messina / Data: Mar 18 maggio 2021 alle 09:39
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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