"Mi sono dimesso dal mio ruolo nel Football Club Messina con un post su Facebook ringraziando mister, ragazzi, genitori e mi sono allontanato". Inizia così la lunga chiacchierata con Angelo Alessandro, ormai ex responsabile del settore giovanile della squadra giallorossa, che come ogni anno fa un punto di quella che è stata la stagione precedente. E questa, nella fattispecie, non è stata semplice: "Ci sono stati alcuni problemi economici in questi mesi e vorrei far sapere cosa ci è successo. Abbiamo atteso perché anche la Federazione ha confermato che non è detto che si debba pagare ogni mese, ma che il saldo venga effettuato entro giugno, e così abbiamo atteso senza fare problemi prima".

Problemi a livello economico che ancora proseguono: "Io e i miei collaboratori siamo ancora qui che aspettiamo notizie: ci sono dinamiche che non si sanno da fuori. Se dopo due o tre riunioni il vicepresidente ti dice che i soldi li avrai cosa devi fare? Te ne vai e abbandoni il posto di lavoro? In tanti parlano, comunque dall'esterno, ma sanno poco. Dall'interno si capisce meglio, ovviamente. Dal mio punto di vista posso dire che ho cercato sempre di mantenere gli equilibri nell'interesse di tutti, insieme ai miei collaboratori, ai mister che fino all'ultimo momento sono sempre stati presenti. Il professore Tracuzzi, Luca Mancuso, Ciccio Mangano, Ciccio Suria, Ciccio Arrigo, Antonio Vento, Maurizio Tirrito sono stati tutti professionisti esemplari nonostante tutte le difficoltà esterne".

Una squadra di tecnici e uomini ben collaudata: "Ho scelto io i collaboratori ma erano tecnici che avevamo già lo scorso anno. Rosario Sorrenti e Carmelo Mancuso sono passati in prima squadra, come anche poi Nastasi. Ho portato gente seria oltre che competente, qualcosa di buono l'hanno evidentemente fatto. Noi come settore giovanile siamo partiti da sotto zero, senza un giocatore tesserato. Una domenica alle 18.30 - racconta ancora Alessandro - sono stato chiamato, ho incontrato a Letojanni il presidente e Marco Ferrante; abbiamo parlato di tanti nomi, tra cui l'unico che ho scelto è stato Giuseppe Cosimini che poi è passato subito al Camaro, poco dopo il comunicato nostro, perché non vedeva un progetto. Forse aveva ragione lui".

Tra le tante difficoltà, anche quelle organizzative sugli impianti: "Difficilissimo organizzarsi con i campi a Messina. Non c'è un impianto adeguato a parte il Despar che non può essere disponibile per tutti, e anche il Camaro ha l'attività da svolgere. Organizzare un settore giovanile discreto, non importante, viene difficile. Abbiamo avuto lo scorso anno la possibilità di allenarci al Bonanno e meno male che c'era, anche se condiviso e in condizioni non delle migliori,ma meno male che c'è stato. Quest'anno il lavoro è stato svolto a Pompei, campo a 8 e quindi ristretto, che ha causato difficoltà di gestione tecnica e atletica. Non abbiamo però pensato ad altro che non fosse essere presenti con professionalità, i nostri tecnici sono stati molto seri e hanno compiuto un miracolo".

Miracolo però senza seguito dato che la società non farà giocare Under 15 e Under 17 il prossimo anno, e il suo parere quando gli chiediamo come mai secondo lui è arrivata questa scelta è abbastanza chiara: "Non so perché abbiano preso questa decisione, la società è stata presa da cose più importanti per loro; per me no, in ogni caso e situazione il settore giovanile è più importante. Non partecipare è una cosa molto strana, credo sia giusto proseguire in D anche con il settore giovanile. Non mi compete però ma non so dire altro, avranno le loro ragioni".

Il discorso sui 'grandi' però termina praticamente qui: "Preferirei non parlare di prima squadra - spiega -, non mi compete, quello che hanno in testa non lo so". In D però hanno debuttato anche tanti volti noti ad Angelo Alessandro: "Aiuta crearsi i talenti in casa. L'obiettivo da raggiungere in un settore giovanile serio è quello di mandare i propri ragazzi in prima squadra parlando di D o anche a salire. Tra me e il direttore Rizzieri c'è stato un bel rapporto e questi ragazzi come Romano, Buongiorno, Bosco, Augliera, Liotta hanno fatto il passaggio perché hanno dimostrato di poter stare nel contesto, pur non essendo ancora magari in grado di giocare titolare in categoria. È stata una soddisfazione per chi ha esordito, per i tecnici e per me, non dare una continuità da questo punto di vista è doloroso ma il calcio è purtroppo anche questa". 

Tra i nomi "fuoriquota" c'è anche un 2003 che nell'ultima stagione è stato al centro di un caso extra campo, Pietro Jr Santapaola. Quando nella chiacchierata gli viene chiesto del giovane talentino, Alessandro sfodera parole al miele: "Un ragazzo eccezionale, diventato un grande professionista dopo l'esperienza in prima squadra con Fc e Licata. A Cosenza stava facendo bene prima di quella cosa vergognosa che è successa. Ritenevo potesse stare nel gruppo Fc anche quest'anno, anche se a Messina non è semplice giocare per un ragazzo così giovane, la piazza è esigente e si cercano giocatori pronti al 100%. Lui ci poteva stare come altri suoi coetanei che hanno giocato tutto l'anno. Forse è stato il ruolo un po' a danneggiarlo, i mister rischiano gli under più sugli esterni. Pietro però merita tantissimo di giocare e sono sicuro che ad Acireale farà bene". Regola degli under comunque migliorabile: "Io la eliminerei, liberando la categoria di queste imposizioni. Se un ragazzo è bravo gioca ma non deve essere imposto dalla federazione. Io sono convinto che se un centrale 2003 è forte deve giocare, ma ci sono piazze con esigenze diverse e i problemi non esistono, ogni allenatore rischia il meno possibile perché servono i punti in classifica. Abbiamo esempi di 2003 o 2004 in Champions, non vedo perché non possano giocare in D".

Esperienza Fc giunta al termine, ma anche con anni di carriera alle spalle arriva una lezione: "Ho preso anche io il Covid, l'anno è stato molto particolare. In tutto ciò abbiamo portato avanti tra grandi difficoltà il settore giovanile, i genitori però avevano un po' paura, ma fino alla fine siamo arrivati nel modo migliore, fino al 30 giugno con anche un torneo per far divertire i ragazzi, i mister sono stati bravi a mantenere i rapporti fino alla fine con ragazzi e genitori. Io mi sono messo da parte dopo le dimissioni, non ho potuto continuare personalmente. Quello che abbiamo vissuto insegna molto, anche per l'andamento della società: io e i miei collaboratori siamo stati messi da parte dalla società per gli impegni economici, personalmente ho dovuto ricorrere al legale e non l'avevo mai fatta in vita mia, purtroppo necessariamente perché io da gennaio e i miei collaboratori da agosto non prendiamo soldi dall'Fc. Abbiamo fatto tante riunioni in cui ci hanno tranquillizzato che avremo ricevuto tutto, ma ad oggi purtroppo non abbiamo ricevuto nulla. Siamo in attesa di essere chiamati per evitare altre situazioni che ritengo non debbano accadere. Paradossalmente - prosegue - restiamo fiduciosi e poter appianare tutto, i mister aspettano pure, spero che si possa risolvere tutto nel migliore dei modi. Abbiamo avuto fiducia nella società, dopo che l'anno precedente non avevamo avuto problemi. Siamo qui ad aspettare senza critiche e polemiche. Vorrei, e vorremmo, che tutto si risolvesse nel migliore dei modi con l'Fc che possa essere in categoria nella prossima stagione. Io mi sono tirato fuori e non farò più parte ma spero vada tutto bene". 

Sezione: Fuori Campo / Data: Mar 10 agosto 2021 alle 16:29
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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