Come perdere due punti, dopo avere rischiato di essere con tre reti di vantaggio a primo tempo inoltrato, raggiunti sul pari per una distrazione arbitrale, condita da un po’ di confusione tra portiere e difensore, prendendo una traversa clamorosa nel finale di gara.
La gara del Messina a Rotonda potrebbe essere sintetizzata così, se si pensasse che il calcio sia fatto solo di episodi, ma non basta invocare la sfortuna o la mancanza di cattiveria sotto porta, per comprendere perché non si è riusciti a portare a casa l’intera posta in palio.
Ancora una volta, come contro la Cittanovese ed il Biancavilla, gli uomini di Novelli calano i propri ritmi di gioco nella ripresa, non riuscendo a chiudere il punteggio a proprio favore, e la gestione della fase difensiva funziona fino al momento in cui, un pallone facilmente gestibile buttato dai lucani nei pressi di Lai, diventa l’occasione per subire un calcio di rigore piuttosto confuso, forse viziato da un fallo dell’attaccante biancoverde sul portiere del Messina.
Segnali positivi vengono dalla forza di reazione immediata della squadra che prova a colpire ancora nel quarto d’ora di gioco restante, cogliendo la traversa con una sfortunata girata di Sabatino in piena area.
Altre occasioni buttate al vento durante i 90’ aumentano il rammarico per una vittoria mancata che avrebbe proiettato l’Acr in testa alla classifica, anche se guardare la graduatoria adesso vale ben poco. Difficile trovare un migliore in campo nella sfida del "Di Sanzo”, un impianto microscopico situato nel suggestivo paese della Basilicata, mentre il ruolo del peggiore spetta, per una volta, a Biccio Arcidiacono, capace di buttare al vento due palloni preziosissimi in piena area avversaria, uno per ciascun tempo, e poi vittima della sua follia agonistica che lo porta a beccare il doppio giallo vanificando il momentaneo vantaggio numerico per la sua squadra, maturato dopo l’espulsione ingenua di Alfano al 49’.
Gli altri biancoscudati galleggiano tra l’insufficienza e un risicato sei politico, considerando i troppi gol falliti e la leggerezza con cui la squadra ha preferito gestire il minimo vantaggio nel secondo tempo, piuttosto che provare a costruire qualcosa di più di una chance su calcio piazzato ed un paio in contropiede.

In tempi di chiusura degli stadi, di emergenza Covid ancora non superata, con la paventata ipotesi del ritorno ad un periodo di restrizioni più o meno rigide, vogliamo dedicare un pensiero grato, tenero, ma anche rispettoso a quei quattro tifosi del Messina che si sono accollati circa tre ore e mezza di viaggio fino a Rotonda senza la possibilità di entrare nello “stadio”, ma, comunque, arrampicandosi su un albero o usando il cofano della propria macchina o perfino una carriola, sono riusciti a intravvedere tre quarti del terreno di gioco, esultando al gol di Vacca solo perché hanno colto l’esultanza dei compagni di squadra, intuendo il rigore per il Rotonda solo dal fischio dell’arbitro e dalle urla dei padroni di casa, ed imprecando per il gol divorato da Arcidiacono nel secondo tempo o per la traversa di Sabatino.
Uno di loro, addirittura, era presente davanti ai cancelli del S. Filippo il 30 agosto 2008, giorno in cui si sarebbe dovuta disputare la prima gara del campionato di serie B cui aveva diritto di partecipare il Messina, se la proprietà pro tempore non avesse deciso altrimenti un paio di mesi prima. Come lui, anche gli altri tre hanno fatto decine di migliaia di chilometri negli anni appresso alla biancoscudata in tutte le categorie, senza appartenere ai club organizzati, ed oggi, a Rotonda, questi 4 tifosi hanno dimostrato che, al di là di tutto, il calcio può essere ancora passione, follia, malattia per i colori della propria squadra. Sono andati via al fischio finale dell’arbitro, forse i calciatori nemmeno si saranno accorti di loro, ma, al di là della facile retorica, o delle polemiche in attesa del prossimo DPCM, si meritano un applauso e una pacca sulle spalle.

Sezione: Il focus / Data: Lun 12 ottobre 2020 alle 09:30
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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