“Il mio contratto è scaduto il 30 maggio ed ho lasciato il campo nelle condizioni che vedete nelle foto scattate in occasione della consegna alla società Acr Messina. Mi piange il cuore a vedere quel terreno di gioco curato come abbiamo fatto per tutto l’anno, venendo pagati regolarmente e completamente, nelle condizioni in cui è adesso, ma non mi è stato proposto di continuare il rapporto ed io non faccio interventi a tampone”.

Queste le parole di Franco Ilacqua, titolare, insieme alla famiglia, della Idea Prato di Barcellona Pozzo di Gotto. “Io vivo del mio lavoro e curo il verde dei prati, sia per impianti sportivi che per giardini, da sempre, con l’aiuto dei miei figli. Il prato del Celeste dalla fine degli anni 90 al 2004 e poi quello del S. Filippo negli anni della serie A, sono stati opera mia, così come quello dei campi della valle del Mela durante diverse stagioni agonistiche. Quest’anno abbiamo siglato il contratto con l’Acr e, ad agosto, abbiamo trovato la situazione testimoniata dalla documentazione fotografica fatta all’epoca, portando il terreno ad un livello eccellente, durante la stagione. A fine maggio – prosegue Franco Ilacqua – ho dato le istruzioni per la manutenzione, lasciando la centralina dell’irrigazione in perfette condizioni e programmata per dare la giusta quantità di acqua durante la notte, come si prevede in questi casi. Considerando le foto circolate oggi, evidentemente, da una settimana non si irriga il terreno di gioco e basta questo per perdere tutto il lavoro fatto”.

Ci sono possibilità di recuperare le condizioni precedenti del manto erboso? “Se si interviene subito, sì. Sennò bisognerà rifare tutto, tra l’altro perdendo l’occasione di programmare quei lavori di semina e cura che consentirebbero di avere un ottimo terreno anche in inverno con condizioni climatiche difficili. Se, invece, si continua ad abbandonare tutto, senza riparare il guasto all’impianto di irrigazione, allora probabilmente si dovranno fare interventi tampone, che, però, non daranno risultati duraturi”.

In sostanza, aggiungiamo noi, si ritornerebbe ad ascoltare i soliti lamenti sulle condizioni dell’erba del S. Filippo oppure rivedere giocatori pattinare nella palude come avveniva non più tardi di un anno e mezzo fa, o come, ciclicamente, avviene alle nostre latitudini. Quindi, si tratterebbe di creare una emergenza per gestirla con aggravio di spese e risultati pessimi, mentre sarebbe, invece, il caso di affrontare il problema subito. Ma l’intervento spetta al Comune o all’Acr? La società di Pietro Sciotto, il 31 maggio ha esaurito il periodo della concessione annuale, mentre esponenti della Giunta hanno più volte ribadito di voler ritirare la delibera di prolungamento fino alla individuazione del vincitore del bando per la gestione pluriennale dell’impianto, nel frattempo pubblicato sull’albo pretorio comunale lo scorso 10 giugno.

Ma questa è un’altra storia che approfondiremo presto.

In basso, il link alla fotogallery delle condizioni del manto da agosto 2019 al 30 maggio 2020.

Sezione: Il focus / Data: Lun 22 giugno 2020 alle 15:40
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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