Sei ammoniti, sette incluso il tecnico Novelli, 96 minuti, inclusi i recuperi, senza un attimo di rilassamento, con una traversa e un gol nel primo tempo e i secondi 45’ praticamente sempre sotto pressione contro un avversario, il Biancavilla, che, comunque, non ha mai chiamato in causa direttamente il portiere biancoscudato Lai (seconda partita senza voto), pur recriminando per alcune decisioni arbitrali, tra cui il gol segnato da Aprile, con uno stupendo tiro al volo da fuori, giunto un attimo dopo l’offside di Leonardi rilevato dall’assistente numero 2 Bianchi. I tre punti sono una delle note liete della prima domenica del campionato al S.Filippo per l’Acr Messina, insieme alla partecipazione del centinaio di tifosi sulla collinetta, in una prestazione ancora lontana dagli standard di gioco predicati da mister Novelli, ma tremendamente concreta, soprattutto in fase difensiva con uno schieramento cortissimo e ordinato per portare a casa il minimo vantaggio sino al triplice fischio del signor Vingo di Pisa.

La palma di migliore in campo spetta a chi ha guidato con voce ferma e interventi decisi lo schieramento arretrato, Paolo Lomasto (7), che ha dato concretezza alla etimologia napoletana del suo cognome (O’ Mast è il capo, all’ombra del Vesuvio). Insuperabile di testa, ha chiuso su ogni conclusione scoccata dagli attaccanti avversari soprattutto dal limite, oltre a dettare i movimenti e gli interventi dei compagni, non solo di reparto. Accanto a lui ha esordito Sabatino (6), all’inizio un po’ incerto nel ruolo di centrale, poi migliorato e con un piede mancino prezioso in fase di impostazione. I due esterni under Cascione e Giofrè si sono mantenuti sulla linea della sufficienza piena, con l’ex Turris che ha denunciato un paio di eccessi di confidenza in fase difensiva: della serie, l’autostima va bene, ma senza esagerare.
Meglio, rispetto a Cittanova, Raffaele Vacca (6,5), autore del passaggio che innesca Arcidiacono sul gol e in progresso di condizione atletica, non ancora al top, ed al suo livello la prestazione di Lavrendi (6,5) più propositivo nel primo tempo e pronto alla trincea quando c’era da soffrire nella ripresa. Crisci (6), ha fatto intravvedere le doti che hanno spinto la Salernitana a scommettere su di lui, alternando pochi cali di tensione, comunque pericolosi considerando la zona di campo di sua competenza.
In attacco, pochissimi palloni giocabili per Foggia (6), comunque prezioso nell’aiutare la squadra e quasi letale nell’unica pericolosissima staffilata scoccata all’80’, più corsa che fioretto da parte di Bollino (6, di stima), uscito dal campo al 56’, coinvolgimento massimo e killer instinct dimostrato da Biccio Arcidiacono (6,5), che non conquista la palma di MVP solo per l’ammonizione presa al 27’ quando si scontra con un avversario a palla lontana e l’arbitro gli concede la buona fede limitandosi al cartellino giallo. Il gol decisivo è un concentrato delle sue capacità, perché aggredisce lo spazio, controlla la sfera da par suo e indirizza un bolide che fredda il portiere avversario.
Tra i subentrati, bene Cretella e Cristiani, entrambi valutabili con un 6, mentre non giudicabili per poco minutaggio sono Mazzone e il neo acquisto Cruz, brasiliano che avrà tempo e modo per capitalizzare i tanti incitamenti ricevuti dai compagni presenti in tribuna.
Ultima annotazione per mister Novelli (voto 6), ancora insoddisfatto sul piano della qualità del gioco espresso dai suoi uomini, ma visibilmente orgoglioso del carattere dimostrato da tutti coloro i quali sono stati chiamati in campo. Lo spirito sembra essere quello giusto, adesso occorre dare continuità ai risultati e costruire, mattone dopo mattone, un gruppo in grado di stare stabilmente nei quartieri alti. In attesa che il Covid-19 dia una tregua e magari si ritorni a vivere una domenica di calcio con i colori, i suoni e la passione della gente presente sugli spalti.

Sezione: Il focus / Data: Lun 05 ottobre 2020 alle 09:30
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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