Un Messina che sblocca la gara, la chiude all’inizio della ripresa, gestisce tempi di gioco alla perfezione per 94’, utilizza tutte le sostituzioni con giudizio e sembra avere la possibilità di preparare al meglio il prossimo mese, probabilmente decisivo per le sorti del campionato, soprattutto se si concluderà con una striscia positiva.
Il 3-0 sul Rotonda, giunto al “S.Filippo” con la classifica tranquilla frutto di prestazioni battagliere e concrete, è una prova di maturità del gruppo costruito da Cocchino D’Eboli e forgiato da mister Raffaele Novelli (voto 7), capace di studiare alcune prestazioni poco concrete nel recente passato ed applicare le giuste contromisure agli avversari convinti di mettere in difficoltà l’Acr con la difesa a 5 e marcando praticamente a uomo Aliperta. I giallorossi non si ostinano a cercare la superiorità numerica sulle fasce con scambi brevi, alternano giocate più profonde o si affidano ai cambi di gioco sfruttando i piedi sinistri educatissimi di Aliperta e Sabatino, mentre, in fase difensiva, pressano in modo forsennato gli avversari, recuperando tanti palloni. Il resto lo fanno la cattiveria e determinazione in area avversaria e la qualità degli attaccanti, insieme alla intensità in tutte le zone del campo.
Difficile individuare un migliore in campo nella prestazione dei giallorossi contro i lucani, quindi conviene forse partire dal meno impegnato di tutti, il portiere Caruso (6), chiamato all’intervento quasi alla conclusione del match da un calcio di punizione reso insidioso dal rimbalzo, controllato con sufficiente disinvoltura. I pericoli verso la sua porta vengono arginati da una ottima prestazione della linea difensiva, chiamata a contrastare due attaccanti di buon livello per la categoria come l’argentino Actis Goretta e il brasiliano Ferreira.
Cascione (6,5) è sempre puntuale e ficcante negli inserimenti sulla fascia, chiude bene sulle iniziative biancoverdi e poi resta vittima di un fastidio muscolare, conseguenza, forse, di qualche acciacco trascinato nelle ultime partite. Al suo posto, dal 63’, entra Mazzone (6) bravo a disimpegnarsi forse in una delle sue ultime apparizioni nel ruolo di esterno di destra, visto l’arrivo di Daniello, ieri in tribuna insieme all’altro neo acquisto Acquadro. Coppia centrale invalicabile con Sabatino (7) leggermente sopra a Lomasto (6,5), soprattutto perché il palermitano si riprende la maglia di titolare dopo il pit stop per squalifica a Biancavilla facendo, come spesso gli capita, il doppio ruolo di mastino e regista arretrato con assoluta disinvoltura. Meno effervescente del solito, sulla fascia mancina Giofrè (6,5), comunque utilissimo per le alternative che fornisce ai compagni quando si tratta di attaccare e per i movimenti in fase di non possesso.
Di livello assoluto la prestazione del centrocampo giallorosso, che domina gli avversari in modo costante, costruendo manovre pregevoli e giungendo anche spesso alla conclusione. Vacca (7) conferma i progressi visti mercoledì a Biancavilla, bissa la rete dell’andata con gli stessi avversari e dà nerbo e fisicità senza fare rimpiangere Cristiani, lasciato a riposare in panchina. L’ex Turris era diffidato e, quindi, al 71’ lascia spazio a Lavrendi (6) anche lui sulla via del recupero di condizione in vista del serratissimo finale di stagione. Domenico Aliperta (7) si giova della verve ritrovata del suo amico di una vita Raffaele Vacca e si esalta, in avvio di ripresa, con due giocate da campione, prima il drop sventato da Polizzi e poi la trivela che deposita la sfera sulla testa del numero 11 giallorosso per il gol del tris definitivo. Prima e dopo, tanta sostanza e un costante controllo di tutto quello che gli succede intorno. Carmine Cretella (7) è il gioiellino di questo Acr, partito con qualche timidezza perché al primo campionato con i “grandi”, ma sempre più consapevole del proprio talento con il passare del tempo, anche se, ovviamente, la maturazione verrà con ulteriori prove nel futuro prossimo e venturo. Novelli lo preserva per i prossimi impegni, a causa del giallo preso nel primo tempo e lo sostituisce al 56’ con Crisci (6) centrocampista meno appariscente del compagno ma anche lui una delle sorprese più gradite di questo campionato.
La linea avanzata svolge il proprio compito in maniera chirurgica mettendo il match nei binari favorevoli già durante la prima frazione di gioco. Addessi (7) trasforma in gol una svirgolata di testa del centrale difensivo Calaiò, crea lo scompiglio ogni volta che mette in moto il suo sinistro, Foggia (7) viene frenato dalla bandierina dell’assistente numero due Mallimaci nel primo tempo, ma non si scoraggia e sfrutta alla perfezione il rinvio di Caruso deviato di testa da Cretella, controlla la sfera e chiude con un lob delicatissimo di sinistro per la sua dodicesima segnatura stagionale. Infine, Arcidiacono (6) si applica nel pressing e nell’aiuto ai compagni, poi cerca con troppa insistenza il gol, sbagliando un calcio di rigore ed incartandosi alcune volte in area avversaria nella ripresa. Novelli lo lascia in campo fino alla fine preferendo dare respiro ai suoi compagni di reparto per inserire Manfrellotti (6) e Bollino (6). Il primo si vede annullare per un presunto fallo di mano il gol proprio al 90’, il numero 10 giallorosso tenta una conclusione da urlo appena entrato sul terreno di gioco e poi cerca di fare un po’ la gamba per farsi trovare pronto ai cimenti decisivi da qui a giugno.
Tutti ampiamente promossi, quindi, i giallorossi, che adesso dovranno preparare nel modo migliore l’impegno di Acireale domenica prossima, una sfida sempre ostica e triste per i biancoscudati in questi ultimi anni, adesso meno definibile come scontro diretto, ma comunque insidiosissima per le problematiche dell’ambiente granata. Un vero e proprio test per verificare se questo Messina sa anche districarsi in situazioni complicate, una prova importante ma non decisiva, alla luce dell’equilibrio di questo torneo e delle tante giornate che mancano alla fine.
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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