Messina-Troina è la classica partita in cui la squadra che porta a casa un risultato così ampio (6-0) potrebbe avere l’impressione di essere destinata a vincere sempre e comunque, ma le dichiarazioni in sala stampa di mister Novelli (voto 7,5) sono quelle di chi sa che non è tempo di cullarsi sugli allori ma, invece, bisogna già avere la mente rivolta al prossimo impegno, mercoledì prossimo al “Franco Scoglio” contro il Licata.
L’allenatore biancoscudato dimostra le proprie capacità nel tenere in mano un gruppo di calciatori di grande qualità tecniche e caratteriali per la categoria, lavora tutta la settimana per superare gli strascichi della sconfitta al “Lorenzon” e tira fuori uno schieramento iniziale molto spregiudicato per opporsi ad un avversario di buon livello come il Troina, reduce da una mini serie positiva e capace di subire solo 9 gol nei 12 match disputati prima di arrivare a Messina. Stavolta, i biancoscudati mettono a frutto la maggior parte delle occasioni da gol costruite e ne viene fuori una di quelle gare in tutto relax alle quali da tempo immemorabile non si assisteva da queste parti, sfatando, per altro, la tradizione negativa accumulata dall’Acr nelle 4 stagioni in cui ha incontrato gli ennesi in D, senza mai batterli. La pioggia battente per larghi tratti dell’incontro sfata anche un’altra consuetudine per il Messina di quest’anno e cioè l’idiosincrasia per i terreni pesanti, visto che i biancoscudati ci mettono la giusta dose di cattiveria su ogni contrasto, sfruttano tutti gli spazi e maltrattano gli avversari.
Sul prato insidioso del “S.Filippo” spicca la prova di grande spessore tecnico, atletico ed agonistico di un under, proprio nella gara in cui tra i marcatori figurano solo i più grandi. Si tratta di Cascione (7,5) determinante sui primi due gol, ma letteralmente una furia per tutti i 90’ più recupero, sulla fascia di sua competenza, riconquistando palloni, sia in ripiegamento che in fase offensiva, con una costanza ed una cattiveria veramente encomiabili. In verità, la prova di tutti i millenials è ben sopra la sufficienza: Cretella (7) dà sostanza alle sue giocate di buona caratura tecnica, Lai (6,5) sfodera una bella parata sul tentativo da lontano di Guerci al 49’, Giofrè (6,5) si fa vedere maggiormente nel primo tempo, giocando molto sull’anticipo contro un avversario complicato come Ficarrotta, letteralmente cancellato dal campo, Crisci (6) gioca gli ultimi 22 minuti in scioltezza, a risultato acquisito, così come Saindou (6), inserito al 72’. Esordio in campionato per Matteo Bellopede (sv), classe 1999, figlio d’arte, erede della mitica maglia numero 6 vestita dal padre in epoche e contesti totalmente diversi.
Tra i “grandi”, invece, ottima prova di bomber Foggia (7), che mette a dura prova la pazienza di staff tecnico e tifosi quando, sull’1-0, pecca di eccessivo altruismo, ma poi è la chiave attraverso la quale i suoi compagni di reparto sfruttano gli spazi in profondità, oltre a trasformare con freddezza il rigore del raddoppio. Aliperta (6,5) lotta, si danna, fa da argine alle iniziative ospiti e riparte mettendo la “ridotta” sul campo fangoso, infine trasforma il rigore del 4-0 e, nell’ultimo quarto di gara, si mette a presidio della sua metà campo, cercando di risparmiare le forze in vista del prossimo impegno ravvicinato. Vacca (6,5) tarda a mettersi a regime, migliora sul piano della condizione in ogni partita e cerca con insistenza la soddisfazione del gol, senza troppa fortuna. La coppia centrale difensiva titolare era una assoluta novità in questa stagione, ma ha tenuto benissimo il campo, non facendo rimpiangere una colonna di questa squadra come Lomasto. Boskovic (6,5) ha controllato gli attaccanti rossoblu senza problemi, mostrando anche di avere un piede molto educato, Sabatino (6,5) ha fatto benissimo la fase difensiva chiudendo soprattutto su Balistreri, sfiorando il gol con una botta al volo dal limite su schema da corner.
Restano gli esterni d’attacco, protagonisti assoluti nel tabellino finale, visto che 4 dei sei gol vengono da loro. Arcidiacono (6,5) sblocca la contesa con un gol di rapidità, poi dà il proprio consueto contributo alla causa fatto di tanta generosità, prima di lasciare il campo per un pestone subito in avvio di ripresa. Addessi (6,5) non entra nella manovra sulla catena di destra con molta continuità durante il primo tempo, ma, dopo la pausa, decide di inventare una di quelle giocate che restano nella mente dei tifosi ed è un vero peccato non sia stata premiata dall’applauso del pubblico. Quando la palla arriva sul suo piede, ha già in mente quello che succederà, cioè un tiro a giro destinato a morire nell’angolino. Bollino (6,5), nella mezz’ora a sua disposizione, segna un gol di astuzia, potenza e tecnica superiori, serve un assist e acquisisce la consapevolezza di avere ritrovato la condizione precedente all’infortunio subito contro il Paternò. Manfrellotti (6), infine, riesce a segnare il suo primo gol biancoscudato solo dopo un minuto dall’ingresso in campo, quasi un record per l’ex Acireale che potrà dare un grosso aiuto in frangenti più difficili di questo campionato.
La prossima prova è tra un paio di giorni, quando al “Franco Scoglio” sarà il turno del Licata, avversario da affrontare con le molle per evitare distrazioni e continuare la marcia verso la fine del girone di andata, in attesa che i recuperi mettano in pari il calendario di tutte le contendenti.

Sezione: Il focus / Data: Lun 01 febbraio 2021 alle 09:30
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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