Il Ministero dello Sport sostiene una cosa, il Ministero dell'Interno interviene imponendone un'altra. Una situazione paradossale, confusionaria, che dall'emanazione del Dpcm ha tenuto in bilico migliaia di squadre in tutta Italia. Allenamenti (individuali ma nello stesso campo) sì o allenamenti no? Ancora la Figc (e a pioggia i comitati regionali e provinciali) non si è pronunciata con propri comunicati. Risultato? Le società hanno dovuto invadere di richieste i portali governativi per capirne di più. Una situazione gestita in maniera pessima, che già penalizza realtà che da mesi fanno sacrifici e sostengono investimenti per portare avanti progetti sportivi, sociali e di crescita territoriale, per ritrovarsi poi a non sapere neppure come muoversi. Eppure appena lo scorso weekend si giocava persino con l'ingresso limitato del pubblico...Salvaguardia della salute sacrosanta, priorità alle cose più importanti, perché il calcio alla fine è solo uno sport, ma probabilmente troppo spesso ci si scorsa che dietro i campetti, le maglie, i sali minerali, le linee tracciate, gli schemi, ci sono gli uomini o i ragazzi futuri uomini. E se parliamo di economia, c'è anche un indotto (materiale sportivo, lavanderie, gestori di strutture, ristoranti, bar, solo per dirne alcuni) che in alcuni casi vive proprio di questo movimento.

Per commentare il cortocircuito amministrativo tra Ministeri, è interessante la riflessione del consigliere comunale di Messina e delegato provinciale Aiac, Andrea Argento, peraltro politicamente appartenente al Movimento 5 Stelle che di questo governo nazionale rappresenta una forza trainante: "Qui é come un allenatore che comunica la formazione ai suoi giocatori e subito dopo, il Presidente entra negli spogliatoi imponendo la sua. Il tutto a discapito della squadra, dei calciatori, della società che rappresenta. Non ho mai visto nulla del genere. Due Dpcm scritti malissimo ma che lasciano aperta la possibilità di far sport a livello individuale. Faq del Ministero dello Sport che, pur generando perplessità tra incompletezze e controsensi, chiariscono che si può svolgere tale attività all'aperto e mantenendo il distanziamento. Una Circolare del Viminale che smentisce tutti e vieta tutto quanto sopra, annullando quanto dichiarato prima per il quale ci si stava affannando, in primis il sottoscritto, per farcelo chiarire meglio, al fine che si proseguisse con la massima regolarità. Un Ministro dello Sport che, in alcuni commenti sui social, afferma "non é cambiato nulla da domenica". Qui invece é cambiato tutto e sinceramente, qualora ci fosse ancora qualcosa da spiegare, sarebbe solo se Centri Sportivi, Società, Tecnici, giocatori e le loro famiglie meritavano questo. Lo sport dilettantistico e giovanile italiano é in lockdown. Va bene e proviamo ad essere d'accordo, ma potevate dirlo subito".

Sezione: Il focus / Data: Mer 28 ottobre 2020 alle 11:16
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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