La prima domenica di “riapertura” dopo il lockdown porta, in prima serata, una novità importante sul fronte della consegna delle mascherine da parte della Toro scrl al Comune di Messina, caso nato da un nostro pezzo pubblicato giovedì scorso.
Ieri, l’assessore Massimiliano Minutoli aveva asserito, a proposito della donazione alla città di 60.000 mascherine, più volte annunciata dal presidente del FC Messina Rocco Arena, di essere un organo di indirizzo politico che guarda solo agli atti e alla loro regolarità e, quindi, non poteva andare dietro alle dichiarazioni stampa.
Venerdì, sul profilo Facebook del Comune, appariva un comunicato in cui si annunciava la consegna, da parte della Toro, di 65.000 mascherine riguardanti un ordine a fronte di costo di €39.000,00 più Iva. Stasera, invece, il comunicato 516 che riportiamo testualmente:

“Domani, lunedì 25, alle ore 10, nel corso di una conferenza stampa che si terrà nel Salone delle Bandiere a Palazzo Zanca, alla presenza del Vice Sindaco Salvatore Mondello e degli Assessori alle Attività Sportive Giuseppe Scattareggia e alla Protezione Civile Massimiliano Minutoli, si procederà alla consegna delle mascherine donate dall’FC Messina. All’incontro prenderanno parte i dirigenti della squadra l’ing. Franco Mento e il dott. Fabio D’Amore insieme al capitano Giovanni Giuffrida ed il vice capitano Domenico Marchetti".

Sicuramente, in attesa delle risposte istituzionalmente dovute ai consiglieri Giovanni Scavello (Lega), Alessandro Russo (PD) e al capogruppo M5S Andrea Argento, per le quali, però, si prevedono tempi piuttosto lunghi, sarà l’occasione per chiarire ai giornalisti presenti, alcuni aspetti di questo caso, a partire dal numero delle mascherine regalate e dalla loro consegna al responsabile del Comune che avrà sottoscritto, sicuramente, una bolla di consegna e verificato il materiale proveniente dalla Toro scrl e dal Football Club Messina, che, ricordiamolo per primi a noi stessi, sono accomunate dalla figura di Rocco Arena.

Sul discusso tema delle mascherina è arrivato immediato il commento del consigliere comunale Alessandro Russo, che si era già espresso in precedenza e segue da vicino la vicenda:

"Il Comune comunica in pompa magna stasera che domani verranno solennemente consegnate le mascherine “donate” da FC Messina alla città. Bene così. Anche se non ci dice quante siano.
Ad Aprile, però, una delle società della holding che possiede l’FC Messina chiudeva un contratto in affidamento diretto (“per motivi di urgenza sanitaria”) da parte del Comune di Messina pari a 300.000 euro per avere 500.000 mascherine pronte “per il 10/4”. Non voglio entrare sulla legittimità del contratto, non è questa la sede. Il punto è che passano i mesi e non arriva nessuna mascherina fino a oggi.
Qualche giorno fa, la FC Messina comunicava sui social di aver reperito 120.000 mascherine, finalmente. E che le avrebbe potuto donare alla Città.
Restano aperti alcuni interrogativi, a questo punto.

Quante sono le mascherine donate alla Città? Se il contratto di aprile ha un senso, la prima tranche di 65.000 mascherine è stata pagata 39.000€. Quindi, a rigor di logica, domani l’FC Messina dovrebbe donare alla città 55.000 mascherine. Le restanti 65.000, invece, anche se arriveranno per altre strade (Ditta Toro S.c.r.l.) saranno state ben pagate dalla Città di Messina.
Se invece restiamo alla distinzione tra le due società coinvolte nella vicenda (Toro S.c.r.l. ed FC Messina), quindi, domani FC Messina - che è società diversa da Toro S.c.r.l. - dovrebbe donare alla città le 120.000 mascherine di cui solennemente parlava sui social qualche giorno fa. In questo secondo caso, Toro S.c.r.l., tuttavia, sarebbe inadempiente in base al contratto di Aprile col Comune (per il quale però l’Ente ha già stanziato la somma per pagare i 39.000 euro dovuti), perché non avrebbe consegnato ancora alcuna mascherina. Nonostante un contratto affidato con urgenza e in maniera diretta senza neppure la pubblicazione di gara.

Da tutta questa vicenda io ne traggo alcune riflessioni: intanto, il contratto di 300.000€ va rescisso immediatamente per evidente inadempienza di un contraente (dove sono le mascherine che dovevano arrivare in tre giorni?). In secondo luogo, c’è una commistione spiacevole tra due società che, ipotizzo per fini diversi, pur sotto la stessa dirigenza da un lato offrono mascherine e dall’altro le vendono. Infine, c’è qualcosa che mi ronza per la testa circa l’entità del contratto per affidamento diretto: 300.000€ è una cifra significativa, non so perché mi ronza in testa".

Sezione: Fuori Campo / Data: Dom 24 maggio 2020 alle 21:54
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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