La lunghissima vicenda relativa al fallimento del Calcio Catania si arricchisce di una ulteriore puntata oggi pomeriggio, dopo la scadenza prevista dal Tribunale di Catania per le ore 14 affinché si presentassero offerte di acquisto per il ramo caratteristico calcistico della società rossoazzurra, dopo due aste andate deserte nei mesi scorsi.

Il comunicato, emesso, come in tutte le altre tappe della procedura fin qui esperita dal Collegio dei Curatori, "trattandosi di vicenda di particolare interesse sociale", ha la firma del Presidente del Tribunale etneo dott. Francesco Mannino e rende noto che, "nel termine fissato dall'invito a offrire con gara eventuale pubblicato dalla Curatela in data 8 marzo 2022, è pervenuta all'indirizzo pec del Fallimento una sola offerta irrevocabile di acquisto, in merito al quale il Collegio dei Curatori ha già rimesso, come per legge, gli atti alla sezione fallimentare del Tribunale di Catania, la quale provvederà ad effettuare le opportune valutazioni di competenza."

Non viene citato l'imprenditore Benedetto Mancini, che, il 4 marzo 2022, aveva annunciato di aver presentato la cauzione da 125.000 euro richiesta dal bando per partecipare all'asta, poi risultata accreeditata nella settimana successiva, e incamerata, di fatto, dai curatori fallimentari, gestori della società rossoazzurra, per far fronte alle spese vive giornaliere indispensabili al mantenimento in corsa del Catania (proprio 12.500 euro giornaliere per i 10 giorni fino alla data odierna. 
Il 17 marzo scade l'esercizio provvisorio, domani, molto probabilmente, sarà ufficiale l'esito della valutazione, da parte del Tribunale, dell'unica offerta pervenuta, cioè quella del FC Catania 1946, il cui amministratore unico e "patron" dovrebbe essere proprio Benedetto Mancini, chiaccheratissimo imprenditore laziale con interessi in Bulgaria e più volte accostato in passato a tentativi di acquisizione di società calcistiche non solo in Italia, ma anche all'estero. 

L'ambiente rossoazzurro resta sospeso in attesa degli eventi, visto che si oscilla tra la possibilità di una rinascita e lo spettro della scomparsa immediata dai quadri calcistici professionistici, eventualità, quest'ultima, però, sempre più improbabile, visto che, ormai da mesi, sembra che nessuno voglia impedire al Catania di completare il campionato, anche se i regolamenti attualmente in vigore direbbero il contrario, al di là delle  interpretazioni ed elucubrazioni legali cui il calcio italiano, che ha assorbito senza colpo ferire 160 fallimenti di società professionistiche negli ultimi 20 ani senza soluzione di continuità, ci ha abituato.

Poi, si dovrà affrontare lo scoglio dell'affiliazione, con investimenti per decine di milioni mirati a coprire i debiti, onorare gli impegni della stagione in corso (sulla quale il tribunale fallimentare non poteva intervenire, ad esempio, pagando gli stipendi ai tesserati, rimasti arretrati da ottobre 2021 in poi) e coprire quelli della prossima, includendo anche la programmazione di un campionato da protagonista, come pretende l'ambiziosa piazza etnea, da anni relegata in serie C.

Domani, quindi, l'eventuale nulla osta a Benedetto Mancini patron del Football Club Catania 1946, sarà solo il primo passo di un cammino ancora molto lungo e accidentato per mantenere tra i professionisti il calcio catanese.

Sezione: Serie C / Data: Mar 15 marzo 2022 alle 18:10
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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