Fidelis Andria, Di Bari: “Messina squadra organizzata. Per noi è una finale”

Dopo quattro risultati utili consecutivi, e soprattutto dopo l’impresa di aver fermato sullo 0-0 esterno la capolista Bari, la Fidelis Andria adesso crede nell’impresa di trovare punti pesanti che possano toglierla dai bassi fondi della classifica e, perché no, tentare anche la salvezza diretta. A cominciare dallo scontro diretto casalingo contro l’Acr Messina: un match importantissimo, come sottolinea il tecnico dei biancazzurri, Vito Di Bari: “Sapevamo che sarebbe stata per noi una sorta di finale, cosi come lo sono tutte le partite che rimangono. Noi la affrontiamo con serenità e con tante certezze costruite in questo buon ultimo periodo. Ho sempre detto che la gente non è scema, soprattutto ad Andria, dove la gente vive di calcio: quando vedi una squadra che ci mette l’anima allora lo apprezzi. È stato bello domenica, con una cornice di pubblico nostro a Bari veramente bellissima. Sono sicuro che la nostra gente ci darà una grossa mano nel match che ci aspetta. Ma va dato anche merito ai nostri ragazzi che si sono compattati, credono nell’obiettivo e vogliono vincere il match con il Messina.

Un obiettivo nonostante qualche difficoltà: "I problemi ancora non mancano - ha aggiunto Di Bari - ma non ci siamo fasciati la testa prima e non lo faremo ora, perché credo che la nostra forza non stia nel singolo elemento ma nel gruppo. Io sono veramente contento di far parte di questo gruppo: sono ragazzi che, al di là dei limiti, vogliono raggiungere questo obiettivo e so chi scenderà in campo darà il massimo. Abbiamo sempre lavorato con serenità ma ora, chiaramente, c’è anche maggior entusiasmo. Sappiamo che con l'Acr ci giochiamo tanto e dobbiamo giocare il match sapendo che siamo vivi ed abbiamo la nostra identità. Il Messina ha fatto un girone di ritorno pazzesco, con risultati importanti e su campi difficili. È una squadra che sta bene e che sta anche bene in campo, sfrutta molto le palle inattive. Quindi dobbiamo stare attenti sotto tanti aspetti. Ma, secondo me, oltre ad analizzare l’avversario, noi dobbiamo puntare tutto su noi stessi: noi abbiamo le nostre certezze e domani dobbiamo metterle in campo”.