Di Marco Boncoddo - Tutti i sostenitori di una squadra di calcio conoscono perfettamente l’importanza e il valore della maglia del proprio club. Per un tifoso, la divisa indossata dai propri beniamini, non è solamente un mero segno identificativo, ma rappresenta il simbolo intrinseco della propria identità ed appartenenza. Grazie alla maglia è possibile mostrare sia i propri colori che il proprio blasone, portando sulla pelle gli anni di storia della squadra per la quale si fa il tifo.Motivo di vero e proprio culto in Inghilterra, dove ogni tifoso si reca a sostenere il proprio team con indosso i colori sociali, in Italia si coniano, altresì, slogan e cori sulla base del motto “solo per la maglia”, sottolineando come la vera finalità del tifoso sia quella di sostenere la propria tradizione.La città di Messina vanta una storia calcistica ultracentenaria, che affonda le proprie radici addirittura nell’ultimo ventennio dell’800. Le società che hanno animato la vita pallonara del centro dello Stretto sono state più di venti, sorte soprattutto nel periodo antecedente la costituzione della storica “Associazioni Calcio Riunite Messina”, da poco ritornata ad essere la denominazione della prima squadra cittadina. E’ naturale che le divise da gioco siano state le più svariate, a cominciare da quella bianco-blu indossata nel 1900 dal Football Club Messina, prima compagine cittadina fondata da un cospicuo nucleo di appartenenti alla comunità anglosassone peloritana.La città dello Stretto ha visto, pertanto, maglie d’ogni forma e colore, come la rossa della Ginnastica Garibaldi, quella rosso-blu dell’U.S. Arsenale, quella bianco-verde del Messina Sporting Club e financo quella viola acceso della rifondata Umberto I. Ma l’unica maglia che l’attuale tifoseria riconosce come originale è la mitica bianco-scudata con bordi giallo-rossi, adottata per la prima volta nel lontano 1919 dalla neonata Unione Sportiva Messinese. Il 10 novembre del 1919, infatti, alcuni nobili messinesi si riunirono per costituire una società forte, che raccogliesse la tradizione del vecchio F.C. Messina, scomparso qualche anno prima dello scoppio della guerra mondiale.Una volta costituita la nuova compagine, il Cavaliere Nazzareno Allegra, futuro capitano della squadra, grazie ai suoi contatti con il Comandante della Marina Militare di Messina, si fece consegnare dodici maglie bianche da marinaio dallo spaccio peloritano, alle quali applicò lo stemma della città ed alcuni bordi giallo-rossi sul colletto.Fu così che, nella sfida amichevole contro l’Aurora Giostra del 23/11/19, l’U.S. Messinese indossò per la prima volta la mitica maglia bianco-scudata. La larga vittoria di Allegra e compagni, che rifilarono un secco 12-0 ai ragazzi del rione Giostra, suggellò l’amore tra i messinesi e la mitica maglia che, da allora, verrà adottata da tutte le squadre che si fregeranno dell’onore di rappresentare la città intera.Di lì a poco, l’U.S. Messinese muterà denominazione in Football Club Messina, ricostituitosi ufficialmente nel novembre del 1922 nei locali del Bar Irrera. Nuovi scioglimenti e rifondazioni portarono la prima squadra della città a mutare nome per altre 4 volte prima della seconda guerra mondiale ma, il filo conduttore che legherà indissolubilmente le varie compagini sarà la splendida e immutata maglia bianco-scudata.
Sezione: Avversarie / Data: Sab 28 dicembre 2013 alle 19:42
Autore: Marco Boccondo
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