La vicenda societaria dell’Acr Messina assume toni grotteschi al termine di una giornata nella quale la proprietà continua a brancolare nel buio alla ricerca della soluzione ad una crisi ormai esplosa e foriera di pericoli enormi per i destini della biancoscudata. Nel pomeriggio, al San Filippo, una rappresentanza dei club organizzati ha incontrato il tecnico Cristiano Lucarelli e il responsabile dell’area tecnica Pasquale Leonardo, che hanno informato direttamente i tifosi sulla situazione dei rapporti tra l’allenatore livornese e la dirigenza giallorossa, partendo dalle mancate operazioni di mercato ritenute indispensabili per dare maggiore peso alla rosa del Messina e cercare di raggiungere una salvezza tranquilla.

Fonti interne alla società riferiscono di un confronto teso durante il quale Lucarelli e Leonardo hanno prospettato un programma che prevede la disponibilità manifestata da alcuni giocatori in esubero alla rescissione dei propri contratti in cambio di una buonuscita, con il contestuale possibile arrivo di quegli elementi richiesti dal mister ed ancora in attesa di una chiamata per poter vestire la maglia biancoscudata.

I problemi, però, nascono dalle mancate risposte concrete da parte della proprietà, che non avrebbe la disponibilità finanziaria per rendere concreta questa possibilità e, quindi, Lucarelli ha affermato di voler restare a Messina fino al 28 gennaio, data in cui, senza riscontri da parte di Stracuzzi e del dg Ceniccola, con l’arrivo dei giocatori richiesti e la partenza di quelli non ritenuti idonei alla bisogna, l’ex bomber si vedrebbe costretto a dimettersi, aprendo scenari devastanti per il destino del campionato, visto che sarebbe indispensabile procedere alla terza rivoluzione tecnica ed organizzativa nel giro di 6 mesi, un vero e proprio suicidio annunciato.

Ma non è successo solo questo al “Franco Scoglio”, perché l’arrivo, in un secondo momento, di Gugliotta e Micali, ha prospettato ai tifosi, inizialmente ostili, l’ennesima possibile svolta nella composizione dell’assetto azionario dell’Acr. Il presidente Stracuzzi ed il fido Oliveri, troppo affezionati all’ipotesi dell’avvento del gruppo di imprenditori laziali targato Angelo Massone, potrebbero essere messi in minoranza attraverso l’intervento dello stesso Gugliotta, affiancato dagli sponsor Ruvolo e Gallina e da un non meglio identificato imprenditore disponibile a sostenere questa scalata al vertice del Messina.

Alle 20, le e-mail degli organi di stampa ricevono un comunicato della società, firmato dal direttore generale, che parla di totale armonia tra società ed allenatore, alle prese con la valutazione delle operazioni di mercato da definire. Aldilà del freddo resoconto di quanto avvenuto in questo giovedì 19 gennaio, dalla quale emerge la spaccatura tra le diverse anime che compongono la società, resta l’impressione di una telenovela dal dubbio gusto ma dai risvolti davvero deprimenti anche per una piazza come Messina, dove, negli ultimi nove anni, si sono susseguiti personaggi adatti a far parte di uno spettacolo del circo Barnum, che, pochi giorni fa, ha chiuso i battenti dopo oltre un secolo di attività. Ma il calcio, sia pure di LegaPro, pur se in calo di credibilità, non è un palcoscenico per nani, ballerine, clown ed illusionisti, e la gestione di una società sportiva ha delle responsabilità verso la parte più sana del sistema, quei tifosi che, con la loro passione, lasciano in vita uno dei fenomeni sociali più importanti in tutto il mondo.

L’invito ai signori Stracuzzi, Oliveri, Gugliotta e Micali, che ancora detengono le quote dell’Acr Messina srl, è di porre fine a questo stillicidio di decisioni improvvisate, rincorse a improbabili finanziatori o benefattori, ricerche di luminari del management sportivo ansiosi di ritrovare la propria verginità e lotte di religione contro le forze del male identificate in chiunque non accetti in modo fideistico qualunque sbalzo di umore da parte di ogni azionista. Il Messina gioca sabato 21 gennaio sul campo della Virtus Francavilla, neofita della categoria, ma con una organizzazione e una programmazione sconosciuta da tempo alle nostre latitudini. Il tempo stringe, la barca è alla deriva e urge trovare un nuovo timoniere che provi a rimetterla sulla giusta rotta, prima che sia troppo tardi. Riconoscere i propri errori e farsi da parte, senza continuare a restare abbarbicati alle proprie posizioni, sarebbe un reale e sincero atto d’amore verso il Messina.

Sezione: Il focus / Data: Gio 19 gennaio 2017 alle 23:25
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
vedi letture
Print