Un silenzio che fa rumore. Dopo la sconfitta contro la Virtus Francavilla nessuno del Messina ha deciso di presentarsi davanti ai giornalisti per commentare il match. Neppure Cristiano Lucarelli, che sempre lo aveva fatto, stavolta ha ritenuto opportuno pronunciarsi. E' chiaro che per l'allenatore saranno ore di profonda riflessione, che seguono quelle dei giorni scorsi. Dalla società si aspettava dei segnali, che fossero mantenute le promesse fatte a fine anno, dopo la vittoria nel derby con la Reggina, ma per le ragioni che tutti conoscono ogni cosa è rimasta esattamente così come l'avevamo lasciata nel 2016.

Il silenzio alimenta le voci, allora proviamo noi a tracciare delle piccole conclusioni sulla partita disputata. La prestazione della squadra non è stata integralmente da buttare, perlomeno nel primo tempo. Evidentemente lo stesso Lucarelli è riuscito in qualche modo a trasferire carica agonistica e quella concentrazione difficile da trovare in momenti come questi. Purtroppo però, nella ripresa l'undici peloritano ha confermato le fragilità palesate già in altri momenti della stagione, quelle stesse lacune che hanno spinto a più riprese staff tecnico e addetti ai lavori a sollecitare con veemenza un intervento sul mercato di riparazione. I calciatori ci hanno provato, almeno fino ad un certo punto, ma i limiti ci sono, non si possono ficcare sotto il tappeto come le molliche quando non si vuole spazzare. Le perplessità che ruotano attorno all'ambiente, il nomadismo nei campi della provincia, lo stato di incertezza sul futuro sicuramente non hanno aiutato.

Nonostante le smentite a cui nessuno crede più, fra sette giorni se le cose non saranno cambiate Lucarelli lascerà lo Stretto dando vita alla terza rivoluzione stagionale in una rosa figlia di troppi padri. Un vero peccato, perché con un piccolo sforzo e un pizzico di serenità interna allo spogliatoio, probabilmente la salvezza sarebbe stata un obiettivo meno impegnativo da raggiungere.

Il silenzio spesso è di chi non ha nulla da dire, stavolta probabilmente di chi avrebbe “troppo” da raccontare e attende il momento giusto. Allora l'ultima parola lasciamola ai tifosi, che in Puglia hanno firmato così il loro pensiero...

Sezione: Il focus / Data: Sab 21 gennaio 2017 alle 20:27
Autore: Emanuele Rigano / Twitter: @menelpallone
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