La Coppa Italia è una svolta per la Jonica: 2-0 sulla Valdinisi

Una vittoria che vale più del peso reale del turno di andata di Coppa Italia Promozione. La sfida contro la Valdinisi (2-0) è un segnale di discontinuità per la Jonica dalla “maledetta" stagione scorsa, quando perdere e pareggiare era ormai una triste e consolidata abitudine. La Jonica c’è e ha ritrovato il
suo piglio smarrito per mesi.
Una Jonica che si ritrova - forse non a caso - ripartendo con dieci undicesimi della passata stagione. Quattro settimane di cura Costantino hanno restituito ad Herasymenko e compagni l’identità smarrita. Il significato principale di questo turno di andata di Coppa è proprio questo.
Mister Dario Costantino parte con un 4-3-1-2: in porta il recuperato Andrea Gugliotta. Da destra a sinistra in difesa Giuseppe Savoca, Sanfilippo, Max Herasymenko e il ritrovato Federico Lombardo. In mezzo metronomo Cardia con ai fianchi Giannetto e Smiroldo. Dietro le punte Ian Ninkovic (altro argentino il cui tesseramento è stato perfezionato nelle ultime ore) e, in avanti, La Forgia e Alessio Savoca.

La Jonica dopo dieci minuti di studio prende in mano le redini del gioco e dopo aver colpito un montante con Giannetto, passa in vantaggio al 21' con Corrado La Forgia, abile a sfruttare un assist di Ninkovic che, cinque minuti dopo, manda in rete anche Alessio Savoca. Ed è lo 0-2 che si manitiene fino alla fine.
Padroni di casa più intraprendenti nella ripresa ma poco incisivi, con Gugliotta praticamente inoperoso. Girandola di cambi per i giallorossi con Saglimbeni in luogo di La Forgia, Ciccio Ferraro per Mirko Smiroldo, Longo per Giannetto, Crupi per Herasymenko e Pellizzeri per Cardia. Proprio Pellizzeri, appena entrato, sfiora la terza marcatura. La squadra ospite chiude con cinque juniores in campo ed è un bel segnale.
La Valdinisi ha fatto la sua buona gara, considerando anche che ha cominciato la preparazione solo da 15 giorni e visto che contava più di una defezione.
Anche sul fronte Jonica c’è ancora tanto da lavorare per mettere in campo l’idea di gioco totale voluto da Dario Costantino e per inserire al meglio la “tribù" argentina ferma ai box.