Nel calcio contano i risultati, le vittorie, i gol realizzati. Da un periodo d’oro, in poche settimane, si può sprofondare in una crisi nera nella quale è difficile trovare spiegazioni e soluzioni. Questa è la situazione che, da circa un mese, vive il Città di Messina, non riesce a risalire dalle tenebre e, contro la Nocerina, incassa la quarta sconfitta consecutiva. Il grande vantaggio guadagnato a dicembre è stato polverizzato e i giallorossi sono ripiombati al quartultimo posto. Ma se, da una parte, RotondaIgea Virtus sembrano ormai condannate alla retrocessione diretta mentre l’Acr Messina dà timidi segnali di ripresa, dall’altra il Città di Messina è una squadra viva e che lotta ogni domenica.

Nella prima storica sfida di Serie D giocata al “Despar Stadium”, la squadra di mister Furnari gioca probabilmente la sua miglior partita della stagione, specialmente nei primi 45 minuti. Il primo tempo è l’emblema dell’ultimo periodo: i giallorossi, finalmente sul terreno di gioco che conoscono bene, costruiscono 4-5 palle gol nitide e soltanto uno strepitoso Feola, travestito da superman, salva il risultato. Nel calcio poi, c’è una regola non scritta ben chiara: “gool sbagliato, gol subito”. I campani, infatti, passano nell’unica azione avuta in tutta la gara grazie al tiro di Festa dal limite dell’aria.
Il destino è ancora più beffardo, perché dopo le tante occasioni e la traversa di Quintoni, Nicosia si guadagna un calcio di rigore. Sul dischetto si presenta il capitano Domenico Bombara ma il suo sinistro è neutralizzato ancora da Feola. Sembra una partita stregata nella quale la Nocerina di mister Viscido si ritrova nel ruolo di attore non protagonista che osserva lo sviluppo degli eventi. Nel secondo tempo il CdM si ritrova anche in superiorità numerica dopo pochi minuti, ma la svolta della gara non avviene perché, esattamente 120 secondi dopo, Calcagno scioccamente si fa ammonire per la seconda volta.

Il resto della gara è un susseguirsi di falli, interruzioni, nervosismo e tanta confusione. Il Città di Messina ci prova alla disperata, colpisce un’altra traversa con Galesio ma non riesce a battere Feola. Al triplice fischio i volti sono scuri e c’è poca voglia di parlare. Trovare soluzioni è difficile in queste occasioni: la squadra, nonostante le tante assenze, appare in salute e presente nella costruzione del gioco.
Tuttavia, come già sottolineato nelle scorse settimane, pesa enormemente la sterilità offensiva e, contro i campani, questo aspetto è stato ancor più evidente. Le prime tre partite del girone di ritorno hanno portato zero punti, uno in meno rispetto all'andata, e la squadra si ritrova spalle al muro. Le prossime due sfide saranno oltremodo decisive: nel weekend si viaggerà alla volta di Portici, trasferta insidiosa contro una squadra in grande salute. Il ritorno al Despar Stadium, poi, sarà segnato dalla sfida salvezza contro il Roccella, per quella che sembra una vera e propria finale.
Una nota a margine la meritano i millennials schierati da mister Furnari. Nella formazione titolare il tecnico si è affidato ai 2000 Nicosia e Santoro e al 2001 Grasso. Quest’ultimo, alla prima da titolare, dimostra grande freddezza, sicurezza e doti fisiche. Allo stesso tempo, solita grande prova di Quintoni, il “vecchietto” del gruppo e anche tra i più pericolosi. La sua presenza sta diventando fondamentale nello scacchiere giallorosso.

Sezione: Serie D / Data: Mar 22 gennaio 2019 alle 10:08
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
vedi letture
Print