Prima vittoria stagionale per il Messina che rompe l'incantesimo e conquista i tre punti alla decima giornata, battendo in trasferta il Palazzolo con il risultato di 2-3. A prendersi le luci della ribalta è stato un giovanissimo: Agostino Mascari da Termini Imerese, autore di una doppietta che ha deciso il match.

Nato il 10 settembre del 1999 e cresciuto nel vivaio dello Sporting Termini, lo scorso anno è approdato al Due Torri, in Serie D, alla corte del tecnico Antonio Venuto che lo ha plasmato e costruito da zero, regalandogli anche l'esordio nel massimo torneo dilettantistico. Dopo il fallimento del club pirainese, seguendo il suggerimento del suo agente Francesco Marino, Mascari è approdato al Rocca, in Eccellenza, dove agli ordini del mister Francesco Palmeri ha totalizzato da gennaio 5 gol e 4 assist in 13 partite, contribuendo alla grande cavalcata del team nebroideo.

E' la mia prima doppietta in Serie D - ha dichiarato Mascari al termine della gara vinta contro il Palazzolo - , è stata una grandissima emozione e sono davvero felicissimo. Cercavamo da tanto tempo la prima vittoria e siamo riusciti finalmente ad ottenerla, sono molto contento soprattutto per la squadra”. Ragazzo educato e con la testa sulle spalle, viso limpido e pulito, atleta che vuole farsi spazio e sgomitare per mettersi in luce in riva allo Stretto.

A raccontarci Agostino è il suo procuratore Francesco Marino, di Gioiosa Marea, che segue l'attaccante siciliano già dallo scorso anno: “Ci siamo conosciuti a Piraino, l'ho seguito e dopo il fallimento del Due Torri ho insistito affinché andasse a Rocca in modo tale da ritagliarsi i suoi spazi - afferma il suo agente - . Lì ha fatto benissimo, mettendo in mostra tutte le sue qualità grazie anche al mister Palmeri che lo ha messo nelle condizioni ideali. Al termine della scorsa stagione ha svolto uno stage con la Pro Vercelli in cui si è messo in luce, destando un'ottima impressione. Dopodiché, in estate, è nata la possibilità di approdare al Messina, ho parlato con il padre di Agostino e di fronte ad un'opportunità del genere non ci siamo tirati indietro. Lo ha voluto fortemente il mister Venuto, che al Due Torri gli ha inculcato la cultura del lavoro e del sacrificio. E' un allenatore che pretende tanto, ma che al tempo stesso dà tanto, e con Agostino ha preso in mano un foglio bianco che ha scritto da zero a sua immagine e somiglianza. A Messina ha portato un ragazzo, ma ha lasciato un uomo responsabile e con la testa sulle spalle, con una grandissima voglia di emergere”.

Già 3 gol in 7 partite per Mascari, che anche nei momenti più difficili ha dimostrato tutto il suo valore: “Messina è un punto di partenza per Agostino, che non va assolutamente responsabilizzato più di tanto, essendo ancora giovanissimo. Già contro il Portici, alla prima giornata, ha realizzato il suo primo gol stagionale, si esalta nelle difficoltà, sa lottare e sotto pressione dà sempre il massimo. Non so se il mister Venuto avrà in futuro la possibilità di allenarlo ancora, io lo spero perché ha costruito un calciatore che incarna perfettamente il suo spirito guerriero. L'esperienza al Due Torri è servita tantissimo a Mascari, perché ha conosciuto e vissuto da vicino un fallimento al fianco di calciatori esperti del calibro di Santino Matinella, Riccardo Cassaro e Giuseppe Ingrassia e caratterialmente si è fortificato. Venuto gli ha dato sempre fiducia quest'anno, mettendolo in campo anche in casa contro la Nocerina, dove purtroppo ha subito un infortunio ed è stato costretto a fermarsi”.

Sulla sua posizione in campo: “Ritengo che non sia un centravanti, o almeno non ancora, è più un esterno adatto per il 4-3-3 o per il 4-2-3-1. Ha una grande muscolatura, un ottimo sprint e può diventare devastante in questa categoria acquisendo consapevolezza e sfruttando nel migliore dei modi le sue qualità, tra cui una grande intraprendenza ed una formidabile propensione al tiro in porta. Messina è una grandissima piazza, per lui è importante misurarsi in un contesto del genere e sicuramente può e deve crescere ancora tanto”.

Marino fa il punto anche sul Girone I del campionato nazionale di Serie D: “Il Troina è meritatamente in testa, grazie soprattutto ad un tecnico come Giuseppe Pagana che rappresenta un valore aggiunto e che stimo tantissimo. Troina è una bellissima realtà, con una società sana e seria e con tutti gli ingredienti per poter fare un ottimo lavoro, è un'autentica sorpresa. L'Igea Virtus già lo scorso anno ha dimostrato di poter fare bene grazie al grande lavoro del mister Giuseppe Raffaele che sa tirare fuori il massimo dai suoi calciatori. A livello di budget, Nocerina e Vibonese sono state costruite per vincere il campionato e sono due società forti e facoltose, mentre il Gela del mio amico Giovanni Martello potrà recitare un ruolo importante. Il Messina? Ritengo che la pesante e netta sconfitta contro la Vibonese sia stata solo un incidente di percorso. Dall'inizio del torneo, pur condannato da diversi episodi, il Messina non ha mai sofferto eccessivamente nei novanta minuti, ma i risultati non hanno certo aiutato il team peloritano che qualitativamente non si discute”.

Il procuratore di Gioiosa Marea assiste anche altri ragazzi in Sicilia: “A Troina, grazie alla collaborazione di Corrado Lorefice, seguo Rodrigo Tuninetti, classe 1995, un centrocampista centrale che sta disputando la sua terza stagione consecutiva con la maglia del Troina. Al Canicattì, nel Girone A del campionato di Eccellenza, assisto il portiere Muhammed Drammeh, classe 1996. In Italia aveva militato solo in Prima Categoria, al Racale, ma ho insistito affinché il mister Venuto lo valutasse al Due Torri lo scorso anno. Lui è un ex estremo difensore che spesso e volentieri in carriera si è affidato a portieri esperti, ma sa lavorare benissimo con i giovani e su Momo ha fatto un ottimo lavoro assieme al preparatore dei portieri Mauro Manganaro, lo hanno fatto crescere in maniera esponenziale e quest'anno si sta disimpegnando bene al Canicattì, con l'obiettivo di tornare presto in Serie D. A Licata assisto l'attaccante Federico Matera, classe 1993 che ha già realizzato 5 gol. Con le maglie di Due Torri, Città di Messina, Milazzo e Rocca ha dimostrato di essere un elemento importante per l'Eccellenza, ma ritengo che in un biennio possa essere pronto al salto nel massimo torneo dilettantistico. A Licata ha ritrovato Angelo Galfano che già lo aveva allenato nel settore giovanile del Palermo e ritengo possa disputare un campionato importante. Al Sant'Agata, invece, nel Girone B, assisto Simone Scaffidi, classe 1999, anch'egli lo scorso anno al Due Torri nella prima parte di stagione, lanciato da Venuto, e da gennaio al Rocca. E' un esterno di centrocampo, cresciuto nel Messina, in grado di coprire bene tutta la fascia. Può fare il terzino, così come l'ala, ha un grandissimo spirito di sacrificio ed è molto valido tecnicamente”.

Sui più giovani: “A Palermo ho Mattia Garofalo, classe 2001, un mediano ben impostato fisicamente che può anche ricoprire il ruolo di difensore centrale. Milita nella formazione under 17 del club rosanero. Dal Calcio Sicilia ho iniziato a seguire Francesco Adjapong, classe 2001, una mezzala di quantità che recentemente ho portato alla Pro Vercelli per uno stage”.

Ma il fiore all'occhiello della sua scuderia è sicuramente Andrea Valdesi, classe 2004, di proprietà del Palermo ma da tempo in orbita Juventus. Recentemente ha partecipato con la squadra bianconera al prestigioso torneo internazionale under 14 “Madrid Football Cup 2017” che si è disputato in Spagna e la Juventus, unica formazione italiana presente, si è confrontata tra le altre con Real Madrid, Chelsea, Paris Saint Germain, Liverpool, Atletico Madrid, Benfica e Werder Brema. Talento di Gioiosa Marea, Valdesi ha lo sport nel DNA, in quanto il padre Luca, palermitano, è un'autentica leggenda del karate a livello mondiale, nonché capitano della nazionale italiana. In estate, dopo aver attirato le attenzioni degli osservatori bianconeri, è stato acquistato dal Palermo, ma è stato convocato dalla Juventus per questo importante e prestigioso torneo, dove ha messo in mostra tutte le sue qualità. Cresciuto nella Polisportiva Santa Cristina di Palermo, Valdesi ha mosso i primi passi nella squadra allenata dallo zio: “Andrea è un professionista nell'anima. Pur avendo appena 13 anni ha dimostrato di sapersi sacrificare e di saper lottare per inseguire i propri sogni. Il padre è riuscito a trasmettergli i veri valori dello sport, la famiglia lo segue, lui studia con profitto ed è anche bravo a scuola. Nell'ultimo anno è stato visionato da diverse società, tra cui Atalanta e Pro Vercelli”.

In chiusura, Francesco si sofferma su chi lo ha spinto ad iniziare questa professione, seguendo una passione che coltivava da tempo: “Ho un bar a Gioiosa Marea e tempo fa ho invitato Alberto Tomba per un grandissimo evento. E' sempre stato il mio idolo, volevo fortemente incontrarlo e da lì è nata una bella amicizia. Lui mi ha stimolato e mi ha incoraggiato a credere nei miei sogni. Così ho deciso di ascoltarlo e due anni fa, a Milano, dopo aver assistito al derby tra Inter e Milan ho preso parte ad un corso con Davide Fanizza e Jano La Ferla. Dopo pochi mesi ho iniziato a collaborare con loro, due procuratori che lavorano a livello nazionale. Vorrei che questa passione diventasse con il tempo un vero e proprio mestiere, loro mi hanno insegnato l'importanza della figura dell'agente, come amico e confidente del calciatore e non solo come strumento per collocare un atleta, che invece ha continuamente bisogno di confrontarsi e di sentirsi stimolato ed incoraggiato durante il suo cammino”.

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 02 novembre 2017 alle 18:18
Autore: Fabrizio Bertè / Twitter: @fabrizioberte
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