Il Lecce passa abbastanza agevolmente al “S.Filippo”, disponendo con superiorità di un Messina smarrito, perso tra crisi psicologiche e fisiche dei suoi elementi, alle prese con la pochezza di un organico costruito male e passato da troppe mani in questo primo scorcio di stagione. Schieramento tattico forzatamente sperimentale per Lucarelli, costretto da infortuni e squalifiche ad accantonare il consueto 4-3-3 per un più prudente e compatto 4-4-2, con Grifoni, Rea, Bruno e De Vito a comporre la linea difensiva, Ionut a destra e Marseglia sulla fascia opposta a centrocampo, Musacci non pienamente recuperato, a dettare i tempi della manovra, insieme a Mancini, Milinkovic e Pozzebon le due punte con il compito di colpire il Lecce.

Padalino ricorre ad un turnover abbastanza spinto, lasciando in panchina elementi del calibro di Torromino (8 gol al suo attivo), Arrigoni, Giosa, Mancosu, Lepore e dando spazio al franco maliano Doumbia, ai giovani Vutov, Persano, Fiordilino ed al più esperto Drudi al centro della difesa.

Inizio di partita a ritmi non proprio esasperati con le due squadre che si studiano a vicenda e la prima occasione pericolosa arriva al 13’ sui piedi di Persano, il cui tiro dal limite viene deviato in corner. Ancora giallorossi in area avversaria con Vutov al 16’, ma la sua conclusione termina a lato e, al 18’ arriva l’episodio del rigore che sblocca l’equilibrio. E’ sempre il giovane bulgaro classe 96 a presentarsi al limite e concludere di sinistro a giro, sulla traiettoria c’è il braccio di De Vito ed il signor D’Apice ravvisa gli estremi del penalty. Dagli undici metri si presenta Caturano che spiazza Berardi. Il Messina reagisce in maniera veemente e, al 22’, Milinkovic si presenta in area davanti a Gomis, lo salta, esita in modo colpevole e, quando si decide finalmente a tirare, svirgola indecorosamente. La dinamica dell’azione induce i peloritani a protestare per un presunto fallo da rigore sul francese di origine serba, e ne fa le spese Musacci, ammonito. Al 26’ Lucarelli, spinto dall’ennesimo infortunio incorso a Grifoni, lo sostituisce con Ferri e schiera una sorta di 3-4-3, spostando De Vito al centro, nella speranza di poter rimontare. Il Lecce controlla agevolmente le manovre di un Messina voglioso ma poco concreto e, al 39’, Fiordilino sfiora il palo alla destra di Berardi con un tiro dalla lunghissima distanza. Caturano giunge vicinissimo alla doppietta al 42’, con un destro secco che impegna Berardi e, sulla respinta, ancora l’ex messinese crossa al centro e Fiordilino, ingannato dal terreno, liscia clamorosamente a due passi dalla porta. Il gol è nell’aria ed arriva allo scadere del tempo, con una ripartenza micidiale che passa dal sinistro di Fiordilino, preciso nell’assist a Persano, implacabile nel controllo e nella botta diretta inesorabilmente alle spalle di Berardi. Salentini che chiudono il primo tempo con un tranquillo 2-0 ottenuto senza nemmeno troppo penare contro i biancoscudati, apparsi solo in grado di opporre tanta buona volontà, non sufficiente a colmare il gap tecnico con gli avversari.

L’inizio di secondo tempo vede gli uomini di Lucarelli intraprendenti, ma evanescenti in attacco, come al 3’, quando Ferri, servito da Ionut, controlla al limite dell’area, ma sparacchia malamente in curva Sud. Ben più incisivo il Lecce al 6’, con Doumbia che serve Caturano, ma il sinistro del numero 18 giallorosso è leggermente impreciso e si perde sul fondo. Capovolgimento di fronte ed è Marseglia ad impegnare Gomis con un bel sinistro di contro balzo, respinto di pugno verso il fondo da Gomis in bello stile. Poche idee e molto confuse per i padroni di casa e, al 27’, l’azione di Milinkovic, che si addormenta con il pallone tra i piedi alle soglie dell’area avversarie, è sintomatico dell’impotenza bianco scudata. Lecce, quasi per forza d’inerzia, al terzo gol con Caturano che, al 33’, raccoglie un cross di Contessa, giunto agevolmente sul fondo, e batte con un secco colpo di testa Berardi. L’ultimo quarto d’ora trascorre con i salentini a fare accademia e gli undici pulcini bagnati in maglia biancoscudata a trotterellare per il campo senza nemmeno trovare il gol della bandiera. 

Il silenzio pesantissimo degli irriducibili 1500 presenti nel pomeriggio infrasettimanale sugella la seconda sconfitta consecutiva, sempre con tre reti di scarto, subita dagli uomini di Lucarelli, cui adesso spetta il compito ingrato di arrivare, con il minor danno possibile, alla fine dell’anno, nella speranza di poter resettare tutto nel mercato invernale, a meno di clamorose novità sul fronte societario.

MESSINA-LECCE 0-3

Marcatori: 19’ pt Caturano (rigore), 46’ pt Persano, 33’ st Caturano

Messina (4-4-2): Berardi; Grifoni (dal 26’ pt Ferri), Rea, Bruno, De Vito; Ionut (dal 21’ st Saitta), Musacci, Mancini, Marseglia (dal 29’ st Madonia); Milinkovic, Pozzebon. In panchina: Russo, Mileto, Rafati, Bramati, Ferri, Palumbo, Ricozzi, Lazar, Gaetano, Foresta. Allenatore: Cristiano Lucarelli

Lecce (4-3-3) : Gomis; Ciancio, Cosenza, Drudi, Contessa; Vutov (dal 18’ st Lepore), Fiordilino, Tsonev (dal 25’ st Mancosu); Persano, Caturano (dal 38’ st Freddi), Doumbia. In panchina: Bleve, Chironi, Vitofrancesco, Arrigoni, Torromino, Pacilli, Giosa, Vinetot, Maimone. Allenatore: Pasquale Padalino.

Arbitro: Giosué Mauro D’Apice

Assistenti: Riccardo Fabbro di Roma e Tommaso Diomaiuta di Albano Laziale

Calci d’angolo: 6-3 per il Lecce

Ammoniti: 10’ Cosenza, 21’ Marseglia, 22’ Musacci, 40’ Ionut

Recupero: 1° tempo  1’; 2° tempo  3’

Sezione: Acr Messina / Data: Mar 06 dicembre 2016 alle 16:30
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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