Un Messina che vuole dare continuità di risultati dopo la prestazione e il successo interno contro il Monopoli deve, assolutamente, cambiare marcia anche in trasferta e il match di domani sul campo della Casertana si presenta come il primo banco di prova per gli uomini di mister Cristiano Lucarelli che, soprattutto, devono conquistare punti per continuare la risalita verso la salvezza. “Dobbiamo dimostrare convinzione e rabbia per fare risultato anche fuori casa – ha dichiarato il tecnico in conferenza stampa -. Nelle ultime tre gare abbiamo offerto buone prestazioni, ma c'è mancata la determinazione che spesso abbiamo in casa. I problemi societari sono stati superati e in settimana abbiamo parlato solo di Caserta, perché, messa in archivio la vittoria con il Monopoli, ora serve che scatti una molla mentale. Mi dà fastidio non fare risultato, perche la squadra ha qualità caratteriali e tecniche per fare molti più punti in trasferta”.

I giallorossi si troveranno di fronte una formazione, quella campana, che con 39 punti (42 sul campo senza penalizzazione) si trova a ridosso della zona play-off e, pur senza la matematica, ormai sembra al sicuro da spiacevoli sorprese, ma reduce dal pesante ko di Reggio Calabria: “La Casertana è un avversario strano, perché può vincere e perdere con chiunque. Hanno tanti punti al netto della penalizzazione e dobbiamo prendere con le molle questa gara, perché per noi è vitale conquistare punti per salvarci senza passare dai playout. Al di là delle vicissitudini societarie vanno avanti da tre anni nelle zone alte della classifica, squadra sempre più forte che gioca in un ambiente caldo. È strana come risultati – ha precisato mister Lucarelli - non come prestazioni, perché hanno un impianto di gioco definito e volto a fare sempre la partita. Sarà un match difficile, perché per noi sono in ballo due punti di penalizzazione e dobbiamo trarre il massimo per mettere fieno in cascina”.
Si dovrà, quindi, giocare con intelligenza per uscire dal “Pinto” con un risultato positivo: “Non dobbiamo andare all'arma bianca perché presteremmo il fianco alla Casertana, che in certe situazioni è molto forte. Ci attende una gara tattica ma propositiva come a Foggia e Pagani e anche a Francavilla, dove abbiamo tenuto per 50' contro una squadra che concede poco agli avversari”. Finora buone prestazioni in trasferta, ma che, alla fine, non sono servite a portare punti a casa: “Produciamo un calcio piacevole, ma ora dobbiamo tirare fuori gli artigli ed essere meno belli e più concreti. Spesso in trasferta emerge ingenuità, frutto dell'aspetto mentale, non è un problema di approccio, ma forse c'è un blocco psicologico che dobbiamo superare assolutamente. Sappiamo la situazione di grande sofferenza che stiamo vivendo, ma fino all'ultimo secondo della sfida di Vibo non smetteremo di lottare. Dobbiamo cercare di andare a vincere con pragmatismo e concretezza, perché all'arma bianca non avremmo i vantaggi che si aspettano. Abbiamo capito la nostra personalità, ma ci vuole più attenzione perché loro hanno giocate che possono darci fastidio. In mezzo ci sarà tanto traffico perché siamo due squadre che si schierano con il rombo, ci saranno spazi sugli esterni che dovremo sfruttare e stiamo cercando diverse soluzioni per farci trovare pronti a qualunque evenienza. I ragazzi sanno che possiamo proporre soluzioni nuove anche a partita in corso, ma soprattutto devono avere il fuoco negli occhi, abbiamo l'esigenza di fare punti e parto un po’ più fiducioso perché rivedo la voglia che c'era quando sono arrivato. Ripeto, magari saremo meno belli ma di certo daremo tutto”.
Ogni partita, da qui alla fine del campionato, sarà fondamentale per il Messina e Lucarelli, nonostante le difficoltà logistiche che incidono sulla condizione fisica della squadra non vuole lasciarsi influenzare: “Nelle condizioni in cui lavoriamo la condizione non è migliorabile, ma speriamo di poterci allenare qualche volta in più al San Filippo, perché non sarà facile migliorare se continuiamo ad allenarci in un campo come il Celeste, in un terreno sul quale il giocatore si gestisce per evitare infortuni e non spinge a dovere. Incide anche il cambio di modulo perché il 4-3-1-2 dà maggiore palleggio ma meno contropiede, anche in virtù di uomini come Mancini e Anastasi che, per caratteristiche, non possono dare strappi”.
 

Sezione: Acr Messina / Data: Sab 11 marzo 2017 alle 12:29
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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