Continua la preparazione del Città di Messina che, dopo le sei reti al Real Rometta, si è imposto 4-2 nel secondo test contro la Messana, in una sfida che è servita al neo allenatore Giuseppe Furnari per valutare la condizione della propria squadra: "È stato un test importante contro una squadra ben allenata e formata da giocatori di categoria superiore. Nella prima frazione siamo partiti bene, poi ci siamo un po' disuniti anche per il caldo e i carichi di lavoro, ma sono sempre partite utili per capire dove bisogna migliorare, quindi meglio sbagliare adesso per poter intervenire e correggere".

Intanto i giallorossi proseguono nel loro percorso di crescita e di inserimento dei diversi nuovi elementi, da Billè a Porcino, Di Stefano, Calcagno, La Corte e Rasà, ma servirà tempo per trovare la necessaria intesa: "Vogliamo portare tutti in condizione e trovare le giuste linee di gioco - continua Furnari - nei primi 20 minuti abbiamo sviluppato la nostra manovra, creato occasioni anche se non concretizzate, ma il caldo e il lavoro degli ultimi giorni si sono fatti sentire e non mi preoccupo per questo. Le occasioni bisogna crearle, poi abbiamo gli uomini giusti per metterla dentro. Si possono commettere errori, considerando anche il periodo, ma abbiamo attaccanti che hanno sempre segnato. La squadra è completa, siamo ben equilibrati e ho vasta scelta in ogni reparto".

L'arrivo dell'esterno offensivo Antonio Genovese, infatti, ha chiuso il mercato del Città di Messina, perchè - ha spiegato Furnari - "era il profilo che cercavamo per mettere un'altra freccia nel nostro arco. Con le sue caratteristiche avevamo solo Mastroieni, ma se potremo migliorare o ci sarà l'occasione, la società resta sempre vigile".

Le operazioni principali sono state concluse e adesso le attenzioni sono rivolte al debutto stagionale contro la corazzata Città di Sant'Agata nel primo turno di Coppa Italia: "Quello del 27 sarà un test importante per capire a che livello siamo, perché affronteremo una squadra attrezzata per vincere il campionato, quindi sarà stimolante vedere a che punto sarà la nostra crescita, ma sono fiducioso. Dobbiamo avere rispetto di tutti, giocare con la giusta cattiveria e concentrazione che, contro la Messana, non abbiamo sempre avuto. A un certo punto ci siamo disuniti, abbiamo parlato troppo, perso distanza tra i reparti e concesso qualche ripartenza importante. In Eccellenza non si possono avere cali di tensione o gli avversari ti puniscono e ci troveremo subito di fronte il Sant'Agata che ha un attacco di categoria superiore, ma ogni squadra è attrezzata. Serve massima attenzione, abbiamo provato diverse situazioni ed ero anche curioso di vedere i giocatori in debito di ossigeno come avrebbero reagito perchè non si può perdere la concentrazione o si rischia di subire".

Infine, inevitabile uno sguardo al recente passato e a quel Camaro guidato fino alla vittoria del campionato di Promozione. Una sfida, stracittadina, che si ripeterà anche in Eccellenza e che magari lo stesso Furnari attende in modo particolare: "Assolutamente no, prima o poi giocheremo contro e affronteremo tutti. È stata una stagione esaltante, poi hanno fatto le loro scelte, io sono qui e lavoro per il Città di Messina. È stato piacevole avere una società che ha apprezzato quanto fatto da avversario, probabilmente più di quanto sia stato apprezzato dove ho lavorato e ringrazio per la fiducia, perchè scelto in una rosa di allenatori papabili molto altisonante. Lavorerò al massimo per il Città e cercherò di ripagare la fiducia della societàSono due esperienze diverse - ha continuato il tecnico giallorosso - ho anche qui una società organizzata e non manca nulla. A Messina sono le uniche che possono dare a un allenatore la possibilità di lavorare bene, senza nulla togliere alle altre che si impegnano sempre. Qui ci sono struttura e organizzazione, quindi sapevo che sarei arrivato in una società ben attrezzata e ne ho avuto conferma".

Per Furnari, quindi, ci sono tutte le condizioni per poter fare bene e dimostrare di poter allenare nel torneo di Eccellenza: "È normale mettersi in gioco, da giocatore o allenatore, e cercare di dimostrare, come lo scorso anno, di poter stare in Promozione e in una squadra con un nome pesante come il Camaro o in passato alla Messana di poter stare in Prima categoria. Ma - ha concluso - lo devo a me stesso, devo capire fin dove posso arrivare. È piacevole confrontarsi con i migliori e quindi crescere, ma agli altri non devo dimostrare niente. Solo a me stesso e alla società che mi ha riconosciuto grande fiducia e voglio ripagarla. Il resto mi interessa ben poco"

Sezione: Eccellenza / Data: Mer 16 agosto 2017 alle 10:56
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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