È ancora troppo presto per essere preoccupati, ma le ultime uscite del Città di Messina hanno lasciato più di qualche dubbio sulla bontà del gruppo affidato a Peppe Furnari. I due ko con Milazzo e Camaro (in mezzo c’è anche un successo contro i mamertini) hanno evidenziato i limiti della rosa e un’importante pesantezza di gambe, dovuta anche ai pesanti carichi di lavoro cui il gruppo è stato sottoposto nel ritiro di Antillo.

Il primo tempo della sfida disputata nel gioiellino del Marullo ha visto un Città di Messina in costante proiezione difensiva e in difficoltà nel contrastare la manovra del Camaro. Luifa Galesio è apparso troppo isolato davanti e il rigore conquistato dopo un contrasto con Munafò è sembrato più un fatto casuale che una giocata studiata (inguardabile, poi, il tiro dal dischetto dello stesso argentino). In mezzo al campo Cardia si è sdoppiato, facendo anche il lavoro di un Ferraù troppo timido: il ’98 passato da Torino e Catania deve crescere e aumentare la confidenza con i compagni, ma da uno con le sue credenziali è lecito attendersi molto di più del semplice compitino.

Furnari ha ridisegnato la squadra negli spogliatoi, dando spazio a tutti gli elementi a disposizione e la squadra ha girato molto meglio. Calcagno ha ben giostrato nel vivo della manovra coadiuvato da un buon Quintoni, mentre Silvestri sulla sinistra ha confermato le aspettative che si ripongono su di lui. Bene anche lo spagnolo Feuillassier, in campo negli ultimi venti minuti e capace di destare una buona impressione. Quando arriverà il tanto atteso transfer, il canterano del Real Madrid rappresenterà una valida alternativa offensiva e la spalla ideale dell’argentino Galesio, non esattamente un attaccante di razza, ma abile nel difendere il pallone e aprire varchi ai compagni. Tra le note positive, poi, ci sono sicuramente il portierino Amella, che sta facendo vedere cose pregevoli in attesa del rientro dagli impegni con il beach soccer di Paterniti (in tribuna al Marullo), e l'attaccante Codagnone, uno che per attaccamento alla maglia e voglia di dare sempre quel qualcosa in più, merita molta considerazione.

In attesa di conoscere la composizione del Girone I, il Città di Messina non può essere ampiamente soddisfatto del lavoro svolto finora. Al di là degli avversari o di squadre come l’Igea Virtus che sembrano in palese difficoltà, bisognerà pensare solo a se stessi e migliorare organico e condizione. Basti pensare alla macchinosità della difesa con Trevizan e il baby Bellopede che hanno spesso sbandato contro Mondello, Paludetti e Petrullo: certamente un buon trio per l’Eccellenza, ma in Serie D i giallorossi si scontreranno contro realtà sicuramente più preparate. Lo scorso anno Palmese, Ebolitana e Portici tre squadre normalissime e che hanno lottato fino alla fine nelle zone basse della classifica, potevano contare su uomini del calibro di Gagliardi, Scalzone e Maggio che insieme hanno messo a segno oltre 40 gol.

C’è ancora tutto il tempo per correggere eventuali errori o per correre ai ripari, la preoccupazione a volte può aiutare a risolvere i problemi, ma spesso butta in vortici da cui è difficile risalire. La Serie D è una cosa seria, gli spauracchi sono sempre dietro l’angolo e l’abnegazione da sola rischia di non bastare. Il Città di Messina lo sa e di certo non si farà trovare impreparato.

Sezione: Serie D / Data: Mar 14 agosto 2018 alle 19:14
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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