Due gol venuti su azione da calcio d’angolo costringono il Messina alla quarta sconfitta consecutiva, quinta nelle ultime sei gare, un cammino che adesso mette in serio dubbio la presenza di Giacomo Modica in panchina, visto che non è possibile sostituire in blocco una rosa costruita con elementi che non riescono a sopperire con la grinta e la cattiveria all’evidente povertà tecnica. Adesso, come è sempre accaduto nel mese di novembre da quando questa società è arrivata al professionismo, la palla passa alla proprietà, per l’ennesima volta colpevole di scelte sbagliate negli uomini cui affidare la responsabilità tecnica e dirigenziale nella stagione. Bisogna trovare le soluzioni, non identificare solo i colpevoli, attività nella quale l’ambiente messinese è specializzato. Con freddezza e senso di responsabilità, da parte di tutti.
PREPARTITA – A una settimana di distanza dalla incommentabile prestazione contro il Latina, arriva per il Messina la possibilità di riscattarsi sul campo. L’avversario è un Foggia dal ruolino di marcia recente non proprio esaltante, però reduce da un pareggio ottenuto in casa della capolista Juve Stabia ricorrendo a una tattica speculativa, che adesso vuole capitalizzare partendo dalla sfida con i biancoscudati, per poi ribadire il risultato pieno contro il Latina, nel prossimo turno ancora allo “Zaccheria”. Giacomo Modica deve ritrovare subito il feeling con il suo gruppo, messo a dura prova, nell’ultimo mese trascorso dalla vittoria col Giugliano, da quattro stop, di cui tre consegnandosi totalmente all’avversario di turno che si chiamasse Brindisi, Taranto o Latina. Per ottenere un risultato positivo, il tecnico biancoscudato sceglie una formazione in parte sorprendente, visto che Plescia, impiegato giovedì nella sgambatura con la Jonica a S.Teresa Riva, resta in panchina, mentre in difesa, davanti a Fumagalli, ci sono Salvo e Ortisi sulle fasce, Manetta e Polito centrali, chance per Firenze a centrocampo, dove probabilmente Franco e Giunta si piazzeranno davanti alla linea arretrata, mentre Scafetta, Zunno e Ragusa dovranno pungere i rossoneri. Cudini, dal canto suo, rispolvera Tounkara in attacco per la coppia con Tonin, mentre restano in panchina Schenetti e Odjer, con Di Noia spostato sulla linea dei centrocampisti invece che nel terzetto difensivo, in cui l’ex Carillo svolge la funzione di perno, affiancato da Riccardi e Salines. Il capitano Garattoni, oggetto di un atto intimidatorio da parte dei tifosi prima del match a Castellammare di Stabia, occupa la corsia destra, con Vezzoni opposto e Martini a completare il reparto di centrocampo.
CRONACA
PRIMO TEMPO – Le condizioni meteo sono le migliori per poter giocare a calcio, buona affluenza di pubblico allo “Zaccheria” per la sfida tra due formazioni in cerca del proprio ruolo in questo campionato, che si presentano con le divise classiche, rossonera per i padroni di casa, biancoscudati gli ospiti. A cavallo tra il secondo e il terzo minuto, arrivano le prime due chance, una per il Foggia, sventata da Fumagalli in uscita, l’altra sprecata da Firenze, servito in area con un passaggio di Ragusa, ma il piatto destro del numero 5 è troppo lento per impensierire Nobile. Messina intraprendente nei primi 10’, che prova a tenere palla e creare qualche problema agli avversari, con Zunno riferimento centrale in avanti, il trio Ragusa-Scafetta-Firenze alle sue spalle. Pericoloso il Foggia al 16’ su un colpo di testa che Riccardi indirizza sul petto di Franco, freddo nello stoppare il pallone e sventare la minaccia. Buona manovra sviluppata al minuto 24 dagli uomini di Modica, ma l’occasione per il tiro arriva sul piede destro di Giunta e la palla arriva docile tra le braccia di Nobile. Al 29’ arriva la prima ammonizione dell’incontro, la prende Ortisi dopo un intervento falloso su Garattoni. Mischia in area foggiana al 32’, sul primo corner per il Messina, Manetta colpisce sporco, Polito tenta una sforbiciata piuttosto ambiziosa e i rossoneri liberano. Grande occasione per i pugliesi al 34’, quando Carillo colpisce di testa su calcio di punizione, respinge Fumagalli e poi, sul tiro di Di Noia, respinge Ragusa quasi sulla linea. Dalla bandierina la palla arriva salle parti di Carillo, trattenuto da Manetta e il signor Gigliotti conferma la sua fama di “fischiarigori” indicando il dischetto. Peralta piazza il mancino nell’angolino alla destra di Fumagalli, firmando il vantaggio foggiano, quando il cronometro segna 38 minuti. Incredibile serie di errori all’ultimo minuto del primo tempo, prima di Polito, che si fa prendere in giro da Tonin, palla al centro, Tounkara serve indietro a Peralta per una replica in movimento del penalty, ma il numero 10 rossonero manda fuori quando il raddoppio sembrava cosa fatta. Proteste poco convinte dei calciatori biancoscudati per una trattenuta in area avversaria ai danni di Firenze, Gigliotti non fa una piega e fischia due volte chiudendo la prima frazione di gioco con gli uomini di Cudini in vantaggio per l’episodio che ha portato al rigore trasformato da Peralta.
SECONDO TEMPO – Nessuna variazione nell’intervallo per le due squadre, solo un cambio di posizionamento in campo tra Firenze e Scafetta. Improvvisa azione in ripartenza del Messina al 49’, con Franco che serve lunghissimo Ragusa, cross immediato che Nobile tocca rendendolo disponibile la palla nei pressi di Scafetta, anticipato in corner da Garattoni. Primo doppio cambio al 56’ per Giacomo Modica che toglie Salvo per Pacciardi e mette dentro Cavallo al posto di Scafetta. Il Messina non si scuote e continua a ruminare calcio in modo poco costruttivo, perdendo troppi palloni in modo gratuito, senza creare nulla in fase offensiva. Chance estemporanea al 62’, quando Ragusa, lanciato da Giunta sulla sinistra, arriva a fondo campo, palla a Zunno che tira impegnando Nobile e, sulla respinta, Cavallo indugia, sprecando. Sul ribaltamento di fronte, ci prova Vezzoni, deviazione sul fondo e, da calcio d’angolo, arriva di nuovo il gol del Foggia. Salinas prima colpisce di testa, Fumagalli prima respinge troppo vicino, proprio sui piedi del difensore rossonero che gli tira addosso e il portiere la tocca in fondo alla rete. Fuori Firenze per Emmausso al 69’, con il numero 10 biancoscudato che va subito a battere il corner, senza esito. Cudini al 73’ inserisce Schenetti al posto di Peralta, senza cambiare nulla nella disposizione tattica della sua squadra, abbastanza tranquilla nel controllo del match, visto che Cavallo ed Emmausso hanno la stessa velocità e determinazione di un bradipo in amore. Al 78’ una azione che è la dimostrazione di quanto sia sterile la fase offensiva biancoscudata, con Zunno che salta Riccardi e poi manda un pallone alto sulla testa dei tre compagni in area rossonera, facilissima preda della difesa. Un attimo dopo questa situazione, Modica inserisce Plescia e Luciani, togliendo dal campo Zunno e Ragusa. Al minuto 85’ cambio ubriacante per il Foggia (Martini-Rossi), ed esce anche Tonin per Idrissou, uno slot che non compromette il calcolo del minutaggio in casa rossonera, vista la condizione di under per tutti i calciatori coinvolti. Proprio Rossi, subito dopo, è il primo ammonito per i padroni di casa. All’88’ Cavallo fa il primo cross corretto della stagione, pescando Emmausso solissimo in prossimità del palo opposto, ma l’attaccante lascia scorrere il pallone sul fondo, pensando forse più a mettersi in posa che a tirare verso Nobile. I cinque minuti di recupero scorrono senza nessuno scossone, se non un tiraccio di Emmausso allo scadere respinto da Nobile che controlla il colpo di testa velleitario di Cavallo. Il triplice fischio del signor Gigliotti sancisce l’ennesima battuta d’arresto del Messina, diventato squadra provvidenziale per chiunque la incontri, come il Foggia che ringrazia, incassa tre punti e consolida la posizione all’interno della griglia playoff. I biancoscudati, invece, si accomodano nella consueta poltrona in zona playout, ma adesso la sfida con il Monterosi, arrivato a soli due punti, dopo la prossima stazione del campionato (in casa contro la Juve Stabia), diventa scontro diretto per evitare l’ultimo posto.
TABELLINO
FOGGIA-MESSINA 2-0
Marcatori: 38’ Peralta (F) rigore, 64’ Salines (F)
FOGGIA (3-4-1-2) Nobile; Riccardi, Carillo, Salines; Garattoni, Martini, Di Noia, Vezzoni (dal 63’ Frigerio); Peralta (dal 73’ Schenetti); Tounkara (dal 63’ Embalo), Tonin. In panchina: Cucchietti, De Simone, Odjer, Papazov, Vacca, Pazienza, Agnelli, Fiorini, Rossi, Frigerio, Idrissou. Allenatore: Mirko Cudini
MESSINA (4-3-3) Fumagalli; Salvo (dal 56’ Pacciardi), Polito, Manetta, Ortisi; Firenze (dal 69' Emmausso), Franco, Giunta; Ragusa (dal 79’ Luciani), Zunno (dal 79’ Plescia), Scafetta (dal 56’ Cavallo). In panchina: De Matteis, Darini, Ferrara,Tropea, Santoro. Allenatore: Giacomo Modica
Arbitro: Enrico Gigliotti di Cosenza
Assistenti: Luca Chiavaroli di Pescara e Luca Bernasso di Milano
IV ufficiale: Francesco D'Andria di Nocera Inferiore
Corner: 6-4
Ammoniti: 29’ Ortisi (M), 37’ Manetta (M), 86’ Rossi (F)
Recupero: 3’ e 5’
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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