Nasce il "nuovo" Messina 1947 dalle ceneri del Città di Sant’Agata

Mentre l’Acr Messina resta sospeso tra speranze e incertezze, prende corpo un progetto parallelo destinato a complicare ulteriormente il panorama calcistico cittadino: il nuovo Messina 1947. Un’iniziativa che alimenta dubbi e divisioni.

La scorsa settimana, come riportato da Gazzetta del Sud, si è registrato un passaggio formale decisivo: presso lo studio del notaio Silverio Magno, già teatro del passaggio di quote da Sciotto alla AAD Invest Group, è stata completata la predisposizione documentale necessaria per il trasferimento del titolo sportivo del Città di Sant’Agata a Messina. Un’operazione che potrebbe segnare la nascita di una nuova realtà sportiva e dietro la quale c’è l’operatore argentino Maximiliano Sosa, già presidente del sodalizio nebroideo.

Dopo la deludente stagione culminata con la retrocessione in Eccellenza, a dispetto degli ambiziosi obiettivi annunciati la scorsa estate, Sosa ha intensificato i contatti con la città di Messina, anche attraverso colloqui con l’amministrazione comunale. I suoi sopralluoghi hanno avuto l’obiettivo di capire se esistessero i presupposti concreti per costituire una nuova squadra cittadina.

Nelle scorse settimane, il collegio giudicante ha autorizzato l’Acr Messina ad accedere a un piano concordato di rientro dai debiti. Una decisione che ha spinto Sosa a valutare perfino l’acquisizione diretta del club, ma la complessità della procedura e soprattutto i tempi tecnici previsti per la conclusione dell’iter, hanno indotto il presidente argentino ad anticipare le mosse.

Il risultato è che, al di là dell’evoluzione del caso Acr, il progetto Messina 1947 andrà avanti, facendo leva sul titolo sportivo attualmente appartenente al Città di Sant’Agata. Una scelta che apre nuovi scenari, soprattutto in relazione a un possibile ripescaggio in Serie D, dopo la rocambolesca retrocessione maturata nel playout contro l’Acireale.

Resta da capire quale accoglienza riceverà questa “nuova” squadra da parte della tifoseria: tra continuità e ripartenza, tra attesa e rivoluzione, il nuovo bivio calcistico cittadino di certo non accende l’entusiasmo della piazza.