Una delle tante leggi non scritte del calcio recita che il cambio della guida tecnica, nella maggior parte dei casi, regala una “scossa”, viscerale e non razionale, alla squadra in depressione tecnico-fisica. L’arrivo di Cristiano Lucarelli ha, innegabilmente, consegnato al Messina una verve sopita, regalando ai tifosi due vittorie in altrettante partite ufficiali. Il principale problema, per il tecnico livornese, sarà quello di conservare questa positiva “furia” emotiva, per accatastare punti utili al vero obiettivo giallorosso, ovvero la salvezza.

Domenica prossima, infatti, la squadra biancoscudata sarà di scena all’Ernesto Iacovone di Taranto, per affrontare la compagine di Fabio Prosperi. Non certo un impegno agevole, in casa di una diretta concorrente che, dopo un inizio incoraggiante, non trova i tre punti da cinque giornate consecutive. Una sfida dal sapore antico, che odora di grasso per scarpini e di cuoio appena cucito. Taranto e Messina, infatti, si sono “presentate” nella lontanissima prima divisione 1929-30, quando fecero registrare un divertente 2-2 in terra pugliese. Da allora, peloritani e tarantini si sono scontrati per ben venti volte, tenendo conto delle sfide giocate in riva al mar Ionio. L’ultima sfida, invece, risale alla serie B 1991-92, in coda ad una stagione drammatica per i colori giallorossi ed “impegnativa” per i rossoblù: la gloriosa Acr di Massimino, agli ultimi rantoli d’esistenza, retrocesse mestamente in terza serie, mentre i delfini si salvarono allo spareggio contro la Casertana. Da allora nessun incontro in campionato (solo una sfida di coppa Italia giocata dall’Fc del Presidente Aliotta), a causa di alterne vicende che hanno relegato le due città sui campetti terrosi della serie D.

Il borsino statistico si pronuncia in favore dei pugliesi ma, fortunatamente, regala qualche sorriso anche alla compagine peloritana. Il Messina, infatti, è riuscita a conservare l’onore in dodici occasioni, conquistando due vittorie e dieci pareggi. Nelle restanti otto occasioni furono i rossoblù ad esultare, all’interno delle quali si colloca la già citata ultima sfida, vinta per 3-1 dai pugliesi, il 29 marzo del 1992. Dopo la rete iniziale di Ficcadenti, infatti, i delfini dilagarono grazie a Marino ed alla doppietta di Soncin.

Le due vittorie peloritane, entrambe in serie cadetta per 1-2, risalgono alle stagioni 1957/58 e 1959/60. Nel primo caso, un botta e risposta tra il giallorosso Nicoletti e Giorgis nei primi minuti, venne risolto all’89’ da una rete del messinese Arena. Nel gennaio del ’60, invece, fu una doppietta di Barbieri, inframezzata dalla rete di Giammarinaro, a regalare un’importante vittoria ai siciliani.

Gli uomini di Lucarelli, pertanto, sono chiamati ad una prova di maturità, sul campo di una diretta concorrente per la salvezza. Nulla di semplice, naturale… ma, nonostante siano passati quasi sessant’anni, il Messina conosce già la strada per tornare in Sicilia con un pizzico di gloria.

TARANTO – LA SCHEDA

ANNO DI FONDAZIONE: 1927 (rifondata nel 1993, 2004, 2012)
MIGLIOR RISULTATO: 5° posto in Serie B (1973/74)
CLASSIFICA ATTUALE: 14° posto con 10 punti
SERIE UTILE: 1 vittoria e 2 pareggi tra la I e la III giornata
CAPOCANNONIERE: Viola (3 reti)

Sezione: Amarcord / Data: Gio 27 ottobre 2016 alle 11:02
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @redattore
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