Il Messina ospita la Casertana nella penultima giornata del Girone C del campionato nazionale di Lega Pro. Appuntamento al “Franco Scoglio”, sabato pomeriggio alle ore 17.30.

Siciliani in settima posizione con 43 punti in graduatoria, a braccetto con la Fidelis Andria, mentre i campani dividono la terza piazza con il Foggia, a quota 49 punti in classifica.

Ad analizzare il match ai nostri microfoni è Serena Li Calzi, giornalista di Otto Channel, Gold Web TV, Radio Marte e New Radio Network.

In che condizioni si presenterà la Casertana in riva allo stretto a due giornate dal termine di questo campionato?

A questo punto del campionato, a due giornate dalla fine della “regular session”, non c'è una condizione, siamo sinceri. Le squadre in campo adesso mettono il massimo. Ciò a volte non coincide con grandi prestazioni, ma serve il risultato. È una questione di nervi, di inerzia, di motivazioni. In questo momento la Casertana ne ha e sono altissime. Dal punto di vista della condizione fisica, la squadra non è la stessa che ha battuto il Messina in casa. Ha subito dei cali, una “mini-rivoluzione” a gennaio, tra il calciomercato ed infortuni vari, coincisi proprio con l'arrivo dei nuovi che non hanno avuto neanche il tempo di ambientarsi. Non è stato facile gestire l'entusiasmo creato dal primo posto e poi la delusione delle sconfitte, la “mazzata” nel “derby” contro il Benevento, l'esonero del tecnico Nicola Romaniello, poi il suo ritorno. Tutti eventi che hanno segnato un punto, un solco nel percorso di una Casertana nata per salvarsi e che adesso ha un piede nei play-off, con un futuro incerto ma che sembra sia meno dubbio di quanto era apparso negli ultimi mesi.

L'infortunio occorso a Fabio Mangiacasale ha inevitabilmente complicato i piani della Casertana in ottica play-off. Con quale undici potrebbe presentarsi al “Franco Scoglio” il team allenato dal mister Nicola Romaniello?

Una perdita incredibile quella di Fabio Mangiacasale per questa Casertana. Una squadra nata “timidamente” questa estate, con il tecnico Romaniello che ha fortemente lavorato sul 3-5-2. Un modulo che ha visto protagonista l'esterno, una grande novità: l'attaccante per la prima volta ha rivestito il ruolo di quinto di centrocampo sulla fascia destra. Mangiacasale ha lavorato in silenzio, costruendo nuove certezze e diventando un grandissimo punto di riferimento per la squadra. Corsa, cuore, grinta, carattere e dribbling, un repertorio che ormai, in un calcio moderno fatto di tattica, passaggi veloci e forza fisica, sembra quasi un miraggio da vedere in campo. Può un calciatore “mettere in crisi” un gioco senza collettivo con la sua assenza? Sì. Non perché la Casertana non abbia giocatori di egual valore, ma per caratteristiche. L'undici contro il Messina sarà inevitabilmente rimaneggiato, vista anche l'assenza di un'altra certezza rosso-blu in mezzo al campo: Paolo Capodaglio. In difesa nulla potrebbe variare, mentre in mezzo al campo Matute verà affiancato da Agyei che prenderà il posto dell'ex calciatore della Lupa Roma. A sinistra Pezzella appare più in forma rispetto a Tito che ha disputato un grandissimo girone di andata, mentre a destra l'unico sostituto naturale di Mangiacasale che ha svolto già il ruolo di esterno in un centrocampo a cinque è l'argentino Alfageme. Inamovibile Mancosu alle spalle delle due punte Negro e De Angelis che stanno lavorando molto bene.

Il Messina, già salvo, non ha ormai più niente da chiedere a questo campionato. L'unico obiettivo del club peloritano, a questo punto, è quello di classificarsi tra le prime nove formazioni per ottenere l'accesso alla prossima Tim Cup, salutando nel migliore dei modi i propri sostenitori. Che tipo di partita può attendere il Messina? Con che spirito la Casertana si presenterà al “San Filippo”?

State certi che potreste non vedere una bella Casertana da un punto di vista tecnico, bensì una formazione certamente affamata e concentrata. Adesso per i rosso-blu non conta la prestazione, ma il risultato. Lo hanno dimostrato sia a Monopoli che contro la Fidelis Andria. Il punto di forza del Messina potrebbe essere la mente sgombra da particolari pressioni. Certo, nessuno vuole regalare risultati, soprattutto quando si gioca davanti ai propri tifosi, ma le motivazioni possono fare la differenza. Anzi, i punti sono due: la spensieratezza può farti fare una bella prestazione oppure farti perdere la concentrazione. Dipende da come i calciatori del Messina affronteranno la gara, di certo la Casertana ha ben focalizzato ciò che vuole: i play-off.

Classifica alla mano, ritieni sia stato deludente il campionato disputato dalla Casertana? O in linea con gli obiettivi prefissati dalla società?

Credo che la Casertana abbia disputato un grande campionato e dimostrato, per il terzo anno consecutivo, la propria forza. Con l'arrivo di Giovanni Lombardi, la Casertana ha collezionato successi. Quest'anno c'era l'intenzione di ridimensionare i progetti, vista anche la forte delusione legata ad alcuni aspetti che riguardano lo stadio “Alberto Pinto”. Si sa, senza adeguate strutture sportive, è difficile poter giocare a calcio. Creare un progetto vincente richiede tanti tasselli al posto giusto e questo, al momento, a Caserta risulta quantomeno complicato. Il commissariamento del Comune all'ombra della Reggia non ha certamente aiutato a sciogliere alcune dinamiche ma si attende con fiducia la prossima amministrazione che sarà eletta il 5 giugno. Fatta questa premessa, Lombardi, assieme al presidente Pasquale Corvino, ha fatto grandi sacrifici. In Lega Pro, i rosso-blu hanno terminato il campionato nella vecchia Serie C2 primi in classifica, proprio in condominio con il Messina. Lo scorso anno, guidati dal tecnico Salvatore Campilongo, hanno sfiorato la qualificazione ai play-off. Quest'anno, la squadra era nata per salvarsi e ha fatto un campionato da big e ad oggi è in piena lotta per i play-off a due giornate dal termine del campionato. Oltre ogni ragionevole dubbio: la Casertana oggi è una realtà che ogni anno aggiunge quell'elemento che la rende sempre più protagonista.

Sezione: Avversarie / Data: Ven 29 aprile 2016 alle 16:38
Autore: Fabrizio Bertè / Twitter: @fabrizioberte
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