Se fino a ieri, l’edizione 2005/06 del campionato di Promozione, con il prepotente girone di ritorno con Di Bartola allenatore, era rimasto tra i ricordi più vivi grazie anche alle vittorie ottenute con la capolista Fiumefreddo (2-0) e la sua "vice" Viagrande (3-2), ci sono elevate possibilità che il Torregrotta 2014/15 ne prenda il posto nel cuore degli sportivi torresi e dello stesso entourage societario, per la "remuntada" che ha permesso di concludere l’annata con un brillante 6° posto partendo dalla 15^ posizione dopo due mesi di campionato.
Più precisamente dopo la sconfitta interna con il Trecastagni, con Giannicola Giunta che ha fatto il suo ritorno sulla panchina rossoblù dopo la salvezza ottenuta nel campionato scorso, subentrato anche un anno fa alla 14^ giornata, tagliando il traguardo della permanenza con tre turni di anticipo.
Due salvezze maturate partendo da condizioni diverse, ma ottenute a passo di carica. Eppure il tecnico non si scompone e rende onore alle due le stagioni ottimamente concluse.

Mister è arrivato a campionati in corso e conclusi con due meritatissime permanenze. Quale delle due può definirsi la più difficile da conseguire?
"Non ho difficoltà a rispondere ambedue, perché nel campionato scorso, anche se eravamo partiti col freno a mano tirato (due pari e una sconfitta) e con una serie di buoni risultati avevamo messo un’ipoteca sulla salvezza, le maxi-squalifiche del dopo-derby con il Milazzo avevano complicato i piani, mettendoci in grandi difficoltà dalle quali ne siamo usciti limitando i danni ed anzi ottenendo qualche risultato importante che si è poi rivelato decisivo, vedi Sinagra. Nel campionato appena concluso, la situazione di classifica della squadra, i forfait e le partenze a vario titolo di elementi del calibro di Ruggeri, Bucca, La Spada, Saporita, Alessandro Cucè, suo fratello Giuseppe e in ultimo Cambria, potevano piegare le ginocchia a chiunque. Così non è stato per merito di chi è sceso in campo e bisogna riconoscere che, quanto ottenuto in queste due stagioni, equivale ad aver vinto due campionati".

A proposito di campionato, la classifica finale rispecchia i valori assoluti?
"Credo di si. Lo Sporting Taormina era allestito sin dall’inizio per approdare in Eccellenza dalla porta principale e proprio quella di rispettare il pronostico è stata a mio parere la maggiore difficoltà degli jonici, perché vincere non è mai facile soprattutto da favoriti in quanto tutti ti attendono al varco per farti lo sgambetto. Il Troina è strameritatamente secondo e se fosse partito sin dall’inizio del torneo con questa intelaiatura di squadra, avremmo assistito senza dubbio a un appassionante testa a testa con i taorminesi. Di rilevante l’annata della Forza Calcio Spadaforese che merita la classifica che ha".
Uno sguardo a play-off e play-out...
"Nel play-off, il Trecastagni avrà dalla sua solo il fattore campo nel match con una Forza Calcio Spadaforese che potrebbe passare al "La Carlina". Prevedo una gara difficile per entrambe, anche se il confronto successivo a Troina per la finale del girone sarà davvero durissimo, in quanto gli ennesi sono la vera squadra da battere del momento. Nel play-out, tra Città di Randazzo e San Gregorio, vale il discorso fatto per il Trecastagni. Solo il fattore campo con la possibilità di giocare per due risultati su tre, può far pendere la bilancia a favore dei padroni di casa, ma per quello che ho visto, il San Gregorio ha tutti i numeri e le potenzialità per sovvertire il pronostico e per il gioco che esprime e la rosa a disposizione ritengo dovrebbero occupare ben altra posizione in classifica”.

Al tuo ritorno a Torregrotta, tra ottobre e novembre, c’era chi presagiva un tuo ritorno anche tra i pali. Non pare sia andata proprio così, considerato che hai giocato la carta del ‘96 Vinci.
"Gli anni scorsi, compreso quello con il Torregrotta, avevo ricoperto i due ruoli in parecchie circostanze, ma non c’è dubbio che osservare la partita dalla porta non è la stessa cosa che seguire l’andamento dalla panchina. Al mio arrivo, ero già di questa idea e poi Vinci, con cui ci eravamo alternati lo scorso campionato, meritava fiducia. L’ho fatto allenare intensamente e nonostante qualche giornata sfortunata, che nell’arco di una stagione comunque ci sta, ha dato un importante contributo a questo risultato, migliorando parecchio anche se ha ancora ampi margini e l’età è dalla sua”.

Si è chiuso un altro campionato, a suon di vittorie e di qualche record societario battuto. Ti ritieni più contento per i 45 punti e il 6° posto o rammaricato per un play-off che, a 180’ dalla fine, era ancora matematicamente possibile?
"Con sincerità dico che sono più che soddisfatto per la permanenza a 45 punti e che il nostro spartiacque è stato la sconfitta di Messina sul campo della Forza Calcio Spadaforese dove ci è stato annullato allo scadere un gol che avrebbe potuto modificare qualcosa in classifica. Ma non è il caso di rimuginare su questi episodi e, come ho detto ai ragazzi nello spogliatoio di Pedara prima dell’inizio della partita, c’è solo da ringraziarli uno per uno per quanto fatto, per l’impegno profuso e per l’attaccamento mostrato ai colori sociali. In genere preferisco non soffermarmi mai sui singoli, ma quest’anno un plauso in più lo vorrei fare ad Andrea Irrera, uno dei più continui e il cui attaccamento è stato dimostrato fino alla trasferta di Pedara nella quale è voluto restare al fianco dei compagni nonostante la squalifica. Un altro plauso a un giocatore che ha saltato pochissimi allenamenti e che sul piano calcistico è maturato parecchio, Peppe Sciliberto cui ho chiesto di sacrificarsi come forse mai aveva fatto finora, ma che è rimasto sempre al suo posto e mi ha ripagato impegnandosi con serietà per tutta la stagione. Tutti comunque hanno fatto in pieno il proprio dovere e vanno accomunati in un generale applauso."

Dalle tue parole, traspare grande stima per questo gruppo di giocatori...
“Non potrebbe essere diversamente, perché tutti i ragazzi sono stati eccezionali e, prima che giocatori, si sono dimostrati uomini che sanno stare nello spogliatoio. Mi riferisco a quelli che ho trovato già al mio arrivo quando ho trovato già un bel gruppo affiatato, ma anche a quelli che sono giunti dopo, compreso il gruppetto di Allievi Regionali che ho voluto con me e ai quali sto restando vicino fino alla disputa di un play-out che non meritavano. Anzi,ringrazio Piero Pino (il tecnico degli Allievi) per la collaborazione e per l’avermi "prestato" per buona parte del girone di ritorno i suoi ragazzi per la causa della Prima Squadra. Spero e sono fiducioso che la permanenza non sfugga. Una retrocessione tra i Provinciali sarebbe una grossa perdita per i giocatori, per il tecnico e per la stessa società”.

Tornando alla squadra maggiore, qual è stato il rapporto con il preparatore Pippo Bonarrigo?
“Pippo, oltre a essere un preparatore che sa il fatto suo e che conosce bene il proprio mestiere e lo fa con personalità e professionalità di categoria superiore, è anche una persona "che sa vivere" e dal carisma non indifferente. Se la squadra ha raggiunto questo risultato, il merito è anche suo che mi ha fatto trovare a novembre un gruppo atleticamente in condizioni eccellenti, mantenendo questo status fino alla fine, grazie a un lavoro meticoloso, ai limiti della pignoleria ma i risultati si sono visti nell’arco dell’intera stagione".
E con il presidente Sindoni?
"L’ho conosciuto con l’esperienza dello scorso anno e il nostro è sempre stato un rapporto cordialissimo sin dall’inizio. Mi son trovato bene sin dalle prime battute con una persona che è sempre vicina alla squadra e la segue con passione, competenza e mettendo a disposizione  anche la sua pluridecennale esperienza, dando all’ambiente quell’equilibrio di cui ogni squadra ha bisogno, soprattutto nei momenti di difficoltà che caratterizzano ogni squadra in determinati momenti della stagione. Se sono stati ottenuti certi risultati, il merito è anche suo e di una società equilibrata, che non fa mai un passo più lungo della propria gamba e che, pur con tutte le difficoltà del periodo, riesce a non far mancare nulla ai suoi giocatori, rispettando gli impegni presi con tutti e dando la possibilità di allenarsi e giocare con serenità."

Sembra quasi una "firma in bianco" per la prossima stagione...
“Calma, il campionato è appena terminato. È ancora prematuro proiettarsi già alla prossima stagione. È ovvio che, dopo un bel campionato, l’entusiasmo possa portare a determinate conclusioni. Nulla toglie che l’ambiente torrese, questo gruppo e questa società mi stiano a cuore perché è una piazza che fa lavorare tranquilli, ma ogni cosa va ponderata e fatta a tempo debito e, quel che conta, nel rispetto di quelli che saranno i programmi societari per il 2015/16”.

 

Sezione: Promozione / Data: Dom 19 aprile 2015 alle 11:40 / Fonte: www.asdtorregrotta.it
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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