Il risultato finale è diverso, nelle dimensioni, rispetto a domenica scorsa, ma il Messina replica la prestazione di Avellino tenendo il campo nel primo tempo per poi sfaldarsi nella ripresa. Pesa l’erroraccio che porta al primo gol del Catanzaro, ma, a lungo andare, la differenza enorme di caratura tra le due squadre si vede tutta. Imperdonabili, però, sono le distrazioni e l’atteggiamento remissivo di alcuni elementi che si identificano con la maglia nera riproposta in tutte le gare iniziali di questo campionato. L’ultimo posto resta malinconicamente appannaggio dei peloritani che, adesso, non deve essere accompagnato dal solito campionario di alibi, specialmente nei prossimi impegni dai quali dovranno venire solo punti e non chiacchiere.
PREPARTITA - Serata fresca e quasi settemila presenze al “Ceravolo” per un’altra sfida storica dopo quella della settimana scorsa al “Partenio”, perché Catanzaro-Messina ha 55 precedenti in tutte le serie nazionali professionistiche, escluso il massimo campionato, anche se, come l’anno scorso, i biancoscudati fanno la parte del parente povero al confronto con la corazzata costruita dal presidente Floriano Noto, dal ds Giuseppe Magalini e da mister Vincenzo Vivarini con l’obiettivo di ritornare tra i cadetti dopo due amari secondi posti consecutivi e la cocente eliminazione alle semifinali playoff lo scorso anno. La vigilia è stata vissuta con le classiche dichiarazioni delle due parti in causa, ad Auteri che affermava di non avere nulla da perdere ha risposto Vivarini timoroso di una scarsa attenzione da parte dei suoi uomini al cospetto del fanalino di coda dopo 4 giornate. È arrivato il momento del verdetto del campo al quale i due tecnici si presentano con gli assetti tattici previsti.
I padroni di casa ricorrono al 3-5-2 in cui, davanti a Fulignati, c’è un terzetto sulla carta granitico come Martinelli-Brighenti-Scognamillo, la linea di centrocampo è un concentrato di estro e gamba composto da Situm e Vandeputte sulle fasce, Verna e Ghion centrali, Bombagi a sostegno delle due super punte Iemmello e Biasci.
Auteri risponde con la formazione provata al “S.Filippo” nella rifinitura di ieri pomeriggio, confermando il 4-3-3 visto nelle ultime gare, con Daga tra i pali, Konate-Trasciani-Camilleri-Ferrini per un tentativo di diga difensiva, terzetto di corsa e grinta a centrocampo dove giostrano Fiorani, Marino e Fofana, speranze di attacco affidate a Iannone e Catania sulle fasce e Balde punta centrale. Sono 4 gli under schierati dall’inizio, mentre restano in panca Fazzi e Versienti, sulle cui condizioni aveva dato rassicurazioni l’allenatore ieri pomeriggio, così come Curiale, ancora alle prese con i postumi della distorsione alla caviglia subita dieci giorni fa all’inizio del match contro la Viterbese.
CRONACA
PRIMO TEMPO – I primi minuti di gioco confermano le attese, perché il Messina prova a tenere il campo mantenendo strette le prime due linee e il Catanzaro si affida alla velocità e capacità tecniche dei propri uomini di attacco per creare pericoli dalle parti di Daga. Si possono impostare tutte le alchimie tattiche di questo mondo, ma se poi si regala un gol come quello che sblocca la partita, allora si rischia di perdere anche la dignità. Succede al 14’, quando Konate chiude il lancio verso Vandeputte, appoggia a Daga che, invece di rinviare, tocca di piede malissimo senza nessun criterio proprio sul belga per il più classico dei gollonzi. La botta potrebbe abbattere un toro, invece il Messina reagisce subito e, un minuto dopo, Catania salta due uomini, arriva al limite, prova la botta, respinta proprio sui piedi di Iannone pronto al tiro, deviato sulla traversa a Fulignati battuto. Ancora ospiti pericolosi sempre con Catania al 17’, palla a Iannone in piena area, tentativo velleitario di tocco con la punta lento e fuori misura. Ci prova al 28’ su schema da corner Iemmello, piazza un tiro di piatto destro, trovando la deviazione di Fofana in fallo laterale. Marino e Catania predicano nel deserto, visto che i compagni, ad eccezione di Konate, continuano a balbettare calcio, i calabresi forse sono troppo leziosi al momento di concludere la fase offensiva. Al 42’, Vandeputte serve dalla bandierina Verna, solissimo al centro dell’area messinese, tiro di controbalzo sul quale Daga respinge trovandosi proprio sulla traiettoria. Irritante Balde per tutti i primi 45’, “coronati” con un tiraccio di sinistro totalmente sballato a un soffio dall’intervallo. Iannone, durante il minuto di recupero concesso da Scatena, viene toccato sul piede di appoggio da Martinelli in area avversaria, troppo poco per rompere il digiuno di rigori a favore del Messina, che dura da oltre un anno, e si va al riposo con il Catanzaro in vantaggio di un gol, venuto dalla enorme leggerezza del portiere peloritano.
SECONDO TEMPO – Primi 5’ di totale controllo palla del Catanzaro, anche perché il Messina non riesce a mettere insieme due passaggi di fila, pur tenendo botta nella protezione della propria area. Fofana, al 52’, tocca palla con la mano, Scatena ritiene l’intervento dell’ivoriano derivante da un movimento congruo e non fischia il penalty, scatenando le proteste della panchina di Vivarini. Iemmello scalda il destro dopo 10’ della ripresa, conclusione dal limite non forte a sufficienza per dare pensieri a Daga che blocca a terra. Poco prima c’era stato il cartellino giallo per Martinelli. Al 58’ prima sostituzione del match con Auteri che inserisce Curiale al posto di Iannone. Ammonizione a Vivarini che protesta in modo vivace al 60’ per una serie di decisioni a suo avviso sbagliate dal direttore di gara. Azione scolastica al 62’, quando Vandeputte recupera l’ennesimo pallone vagante sulla tre quarti avversaria, scambia con Iemmello e tocca alle spalle di Daga anticipando Konate, per poi fare una esultanza abbastanza scenografica andando a sedersi in una automobile posteggiata per pubblicità dietro la porta messinese. Finalmente, al 64’, è il momento di Versienti per Ferrini, poiché tenere due terzini bloccati serve a pochissimo ed anche Auteri decide di “scongelare” l’esterno sinistro ex Taranto. Al 65’ doppia ammonizione per Balde e Biasci, in una mini-mischia creata da un intervento falloso dello spagnolo di origini senegalesi. Proprio Biasci esce dal campo per lasciare spazio a Curci. Altra palla respinta male dalla difesa in maglia nera al 70’, ma Iemmello tira troppo debolmente tra le braccia di Daga. Trasciani e Daga, al 72’, tentano di confezionare un altro regalo ai giallorossi di casa, ma non ne approfitta Curcio. Il Catanzaro gioca come il gatto con il topo, affidandosi anche alle giocate dei singoli, così arriva il terzo gol al 76’, subito dopo un tentativo di Bombagi dal limite. Curcio attira Konate, serve Vandeputte, il belga alza la testa e pesca Iemmello sul palo opposto per il più facile dei tocchi a porta vuota. Doppio cambio nel Catanzaro al minuto 78, Tentardini e Cianci subentrano a Vandeputte e Iemmello, gli autori dei gol calabresi. Curiale, assolutamente impalpabile, si fa notare solo per il giallo che prende all’80’ a causa di una gomitata inferta a Brighenti all’altezza del centrocampo. Chiude gli slot dei cambi Vivarini all’83’ concedendo riposo a Verna e Bombagi per dare minuti a Pontisso e Cinelli. Torna in campo Fazzi all’87’ per Fofana, mentre esordisce Andrea Mallamo sostituendo Fiorani. Sfortunato il Messina al 92’, quando Marino arriva al limite a coronamento di una bella azione manovrata in ripartenza, ma il suo tiro sfiora il palo alla sinistra di Fulignati rassegnato a prendere gol. Ammonito anche Cianci per fallo su Camilleri totalmente gratuito al 3’ di recupero. L’ultima azione di attacco è dei giallorossi ospiti ma il cross di Curiale viene toccato di testa da Konate, Mallamo non ci arriva e poi Marino crossa tra le braccia di Fulignati per il triplice fischio di Scatena.
TABELLINO
CATANZARO-MESSINA 3-0
Marcatori: 14’, 62’ Vandeputte ( C ), 76’ Iemmello ( C )
CATANZARO (3-5-2) Fulignati; Martinelli, Brighenti, Scognamillo; Situm, Verna (dall’83’ Cinelli), Ghion, Bombagi (dall’83’ Pontisso), Vandeputte (dal 78’ Tentardini); Iemmello (dal 78’ Cianci), Biasci (dal 66’ Curcio). In panchina: Sala, Chilà, Welbeck, Fazio, Gatti, Mulè. Allenatore: Vincenzo Vivarini
MESSINA (4-3-3) Daga; Konate, Trasciani, Camilleri, Ferrini (dal 64’ Versienti); Fofana (dall’87’ Fazzi), Marino, Fiorani (dall’87’ Mallamo); Iannone (dal 58’ Curiale), Balde, Catania. In panchina: Lewandowski, Berto, Grillo, Zuppel, Angileri, Napoletano. Allenatore: Gaetano Auteri
Arbitro: Gabriele Scatena di Avezzano
Assistenti: Pietro Pascali di Bologna e Fabio Catani di Fermo
IV Ufficiale: Domenico Castellone di Napoli.
Corner: 4-1
Ammoniti: 53’ Martinelli ( C ), 65’ Biasci ( C ), 65’ Balde (M), 80’ Curiale (M), 90’ Mallamo (M), 93’ Cianci ( C )
Recupero: 1’ e 4’
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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