Malgrado la sconfitta, i tifosi della Sud applaudono lo stesso i propri giocatori, chiedendo loro di non mollare, anche se perdere contro il Catania è una coltellata al cuore di chi resta presente al fianco della biancoscudata anche nell’annata peggiore della storia. Il Messina non ha fatto la partita cattiva che ci si aspettava, ma senza Buchel e Crimi, con pochi cambi in panchina, ha prevalso la squadra più strutturata, cinica ma anche fortunata, perché, di solito, chi sbaglia paga. E’ la terza sconfitta consecutiva per 1-0 subita dai giallorossi tra le mura amiche, a sancire una inferiorità di fondo contro avversari dotati dal punto di vista tecnico. Purtroppo restano poche speranze, ma, in queste ultime 5 uscite, non bisogna cedere alla disperazione e onorare gli impegni.
PREPARTITA – Una serata fredda accoglie gli oltre 6.000 spettatori giunti al “Franco Scoglio” per un Messina-Catania abbastanza strano, vista la situazione in casa biancoscudata, ancora incertissima sul fronte societario e con una classifica che recita ultimo posto, dopo le esclusioni di Taranto e Turris, a sei lunghezze di distanza dalla Casertana. La speranza è quella di raccogliere più punti possibili partendo dal derby, Banchieri ci prova ricorrendo ai pochi abili ed arruolabili dopo infortuni e squalifica. Mancano due leader come Crimi e Buchel, quest’ultimo nemmeno portato in panchina; quindi, il tecnico biancoscudato si affida al 4-3-1-2, nel quale torna Krapikas in porta, linea difensiva Lia-Gelli-Marino-Haveri, centrocampo di emergenza con Petrucci al centro, affiancato da Garofalo e Pedicillo, Dell’Aquila dietro le punte Costantino e Luciani. Toscano risponde con il 3-4-1-2, schieramento utilizzato nel secondo tempo di Latina, in una gara chiusa 4-1 per gli etnei, lasciando in panca Frisenna accanto ad elementi di grandissimo spessore tecnico, pronti a subentrare nel caso la partita lo richieda.
CRONACA
PRIMO TEMPO – Partono a spron battuto le due squadre e, quando ancora non è scaduto il primo minuto, Lia arriva sul fondo, crossa e c’è un tocco di mano di Anastasio, con il signor Sacchi che fa segno di continuare, tra le proteste veementi di giocatori e tifosi della Curva Sud. Ribaltamento di fronte ed è il Catania a protestare per il muro che Gelli oppone con il corpo a un tiro di Raimo a botta sicura. Intervento durissimo di Raimo su Petrucci, non sanzionato con il giallo, ma calcio di punizione sui cui sviluppi Garofalo calcia alto dal limite al minuto 8. Al 14’, gol annullato a Raimo per netto offside su passaggio di Lunetta. Tacco di Jimenez al 17’ su cross basso di Anastasio, devia sul fondo Gelli. Dalla bandierina va Anastasio, scambio con Jimenez, Lunetta dal limite, tiro secco nell’angolino che fulmina Krapikas. Il Messina subisce il colpo ma non molla, anche se bisogna attendere il 31’ per vedere un tiro verso la porta difesa da Dini, opera di Dell’Aquila, che si libera di tre avversari e sfiora il sette. Biancoscudati che premono, ma non riescono a trovare lo spunto davanti a un Catania molto compatto, praticamente fino al termine del primo tempo, col triplice fischio di Sacchi dopo un minuto di recupero.
SECONDO TEMPO – Banchieri sostituisce Pedicillo e Dell’Aquila con Tordini e Vicario, probabilmente alla ricerca della giocata singola. La gara riprende agli stessi ritmi compassati di buona parte del primo tempo e, al 48’, arriva il primo ammonito del match, Gelli, per un fallo su Lunetta. Poco dopo, ecco la prima reale occasione da gol per il Messina, con una botta secca dai 20 metri di Tordini, respinta dalla traversa con Dini battuto. Ancora pericolosi i biancoscudati al 54’, con un colpo di testa piazzato da Costantino, bravo il portiere rossoazzurro a deviare oltre la traversa. Primo slot di cambi per il Catania al 59’: dentro De Paoli e Dalmonte per Montalto e Lunetta. Finisce al 65’ la gara di Costantino, sostituito da De Sena, che entra duro su un avversario un minuto dopo e viene subito ammonito. Al 68’ palla persa banalmente da Marino a centrocampo, ripartenza veloce e tiro di Delmonte deviato sul fondo da Gelli in chiusura. Giallo per Raimo al 70’, autore di un intervento molto duro su Haveri. Ancora pericoloso Dalmonte al 72’, ma la sua rasoiata dalla media distanza viene deviata in corner da Krapikas. Il Messina spinge, con pochissima precisione al momento della rifinitura, ma sono gli etnei ad arrivare due volte vicino al raddoppio tra il 79’ e l’80’; prima Delmonte e De Paoli tremano al momento del tiro, poi Jimenez, solo davanti a Krapikas, si fa ipnotizzare dal portiere lituano, bravo a deviare col piede, salvando la propria rete. All’85’ è il turno di Anzelmo al posto di uno stremato e poco lucido Petrucci, non proprio il leader che serviva in questo tipo di partita. Un minuto dopo, fuori Quaini che lascia il posto a Di Tacchio, e Allegretto subentra a Anastasio. L’arbitro, il pessimo Sacchi di Macerata, segnala che recupererà tutte le numerose perdite di tempo, poi concede solo 4’ di extra time. A tempo scaduto, Sacchi ammonisce Petrucci, rimasto in panchina dopo la sostituzione, espelle il team manager del Catania, c’è molta confusione ed il recupero slitta fino a 6’, durante i quali non accade nulla di rilevante ed il Catania si porta a casa il derby senza sudare troppo, sfruttando una bella giocata su corner e prendendosi anche il lusso di sbagliare diverse chance per il raddoppio. Il Messina gioca forse la partita meno intensa, agonisticamente, dell’era Banchieri, ma pesa su questo dato l’assenza di Marco Crimi. La classifica piange, senza nemmeno la soddisfazione di un risultato positivo nella gara più sentita dalla tifoseria, ma è l’ennesima delusione di una stagione disgraziata, di cui il primo responsabile resta l’ex presidente, destinatario dei cori della Curva dopo il fischio finale.
TABELLINO
MESSINA-CATANIA 0-1
Marcatori: 18’ Lunetta ( C )
MESSINA (4-3-1-2): Krapikas; Lia, Gelli, Marino, Haveri; Garofalo, Petrucci (dall’85’ Anzelmo), Pedicillo (dal 46’ Tordini); Dell’Aquila (dal 46’ Vicario); Costantino (dal 65’ De Sena), Luciani. In panchina: Meli, Gyamfi, Morichelli. Allenatore: Simone Banchieri
CATANIA (3-4-1-2): Dini; Ierardi, Di Gennaro, Gega; Raimo, De Rose, Quaini (dall’86’ Di Tacchio), Anastasio (dall’86’ Allegretto); Jimenez; Lunetta (dal 59’ Dalmonte), Montalto (dal 59’ De Paoli). In panchina: Butano, Farroni, Del Fabro, Sturaro, Luperini, Frisenna, Stoppa, Doni. Allenatore: Domenico Toscano.
Arbitro: Gianluca Sacchi di Macerata
Assistenti: Giorgio Ermanno Minafra di Roma 2 e Pio Carlo Cataneo di Foggia
IV ufficiale: Dario Madonia di Palermo
Ammoniti: 48’ Gelli (M), 66’ De Sena (M), 70’ Raimo ( C ), 94’ Petrucci (M)
Corner: 5-6
Recupero: 1’ , 6’
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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